martedì 10 gennaio 2023

ULTRASCEMI /2601

E li chiamate ancora tifosi? O ultras?

Basta, sono solo delinquenti, malati di fanatismo viscerale, dementi senza scopo e senza patria o campanile, esempi di marciume da rottamare e allontanare da ogni manifestazione sociale o ambito civile.

Sono i nuovi primitivi della contemporaneità, delle logiche di mercato, delle strategie dell'era tecnologica, della distorta e più nociva comunicazione e del merchandising che fa vendere cazzate.

Trecento esemplari di queste iene dalle sembianze umane (napoletane e romane) si sono affrontate oggi, con spranghe, bastoni e coltelli, in un autogrill di Arezzo-Monte San Savino, mentre si dirigevano verso Genova e Milano per andare alle rispettive partite.

Una testimone ha descritto uno scenario di guerra, più che di calcio. E del resto parlare di sport davvero non ha nessun senso: "I tifosi sono scesi dalle macchine, erano in mezzo all'autostrada, tutti incappucciati e vestiti di scuro. Si sono affrontati. Avevano bastoni e lanciavano petardi e fumogeni verso l'area di servizio. Siamo riusciti a superarli e siamo scappati. Io e mio marito stavamo tornando dalla settimana bianca, in macchina ci sono anche i nostri figli, due bambini piccoli. Avevamo paura che ci arrivasse qualcosa addosso e siamo andati via il più velocemente possibile".

Questa è cronaca. Questa è follia vera.

Mi auguro, almeno, che costoro - che magari fingono di commuoversi per la scomparsa di Vialli e di Mihajlović - paghino tutti i danni di tasca propria e che non possano mai più entrare in uno stadio.

8 gennaio 2023 (Alfredo Laurano)

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