lunedì 2 gennaio 2023

BUON ANNO

Molti Paesi e popoli della terra sono in guerra. Sempre, tutti i giorni.
Per ragioni economiche, politiche o religiose. Per la crisi alimentare, per il costo del cibo, per l’accesso alle risorse idriche, per il petrolio, per scelte imperialiste di potenza, di supremazia e di sfruttamento, mediante conquista militare e annessione territoriale.
Le guerre imperialiste sono troppo convenienti per farle finire. Come potrebbe altrimenti fiorire l’industria delle armi e dei commercianti di morte?
Milioni di persone soffrono la fame e combattono in qualche modo la miseria per sopravvivere. In Ucraina, in Siria, in Palestina, in Afghanistan, in Nigeria, nello Yemen si consuma una quotidiana tragedia umanitaria.
Bombardamenti, stragi di bambini, stupri, violenze inaudite, omicidi a sangue freddo nelle strade e nelle scuole sono all’ordine del giorno e non stupiscono nessuno. Sono ormai la normalità, come il traffico, lo smog o le malattie.
E le coscienze sempre più assuefatte.
In Italia, in Europa e nel mondo, la crisi economica, pandemica e le conseguenti misure anticrisi adottate stanno portando da tempo nuove povertà. Aziende che falliscono, negozi che chiudono ogni giorno, salari e pensioni sempre più bassi e insufficienti e continue tasse che li falcidiano. Lavoratori in cassa integrazione o licenziati, eserciti di esodati, di precari e di disoccupati o operai che protestano. Anziani e casalinghe che comprano solo le offerte nei discount o cercano la frutta e la verdura nei cassonetti dei mercati. Moltissimi, anche se “godono” di stipendio o di pensione, mangiano alla Caritas e vivono in alloggi di fortuna. E tra pochi mesi sparirà pure il Reddito di Cittadinanza.
Anche se tutti sanno che il mondo va a puttane, che vivere per molti è diventato un privilegio o una scommessa - come lo è pure mangiare tutti i giorni o trovare e mantenere un lavoro ed un salario - si può non festeggiare il “santo” Natale con la sua magica atmosfera, con i suoi addobbi e le luminarie? E l’arrivo del nuovo anno con i suoi riti pacchiani, le banali previsioni di Branko e Paolo Fox o con i tarocchi farlocchi di Morgana e maga Leonella?
Tutti si augurano pace, fratellanza e carità.
Tutti promettono di essere più buoni ed altruisti, come scrivevamo da bambini nelle letterine sotto il piatto. Anche quelli, e non son pochi, che della crisi se ne fottono, perché non sanno nemmeno quanto rubano o guadagnano.
No, certo non si può non festeggiare il nuovo anno, con il veglione stellato di Cracco o Heinz Beck da 1500 euro, champagne escluso!
(Alfredo Laurano)

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