lunedì 2 gennaio 2023

CHE ANNO E’ /2595

Quest’anno che sta finendo, per alcuni, è stato davvero prodigioso.
Pensate a chi ha vinto le elezioni, a chi è al governo e alla prima premier donna, nonché madre, nonché cristiana.
Chi lo avrebbe immaginato solo poco tempo fa! Né previsto da alcun astrologo ciarlatano o maghetto del cazzeggio astrale o profeta delle stelle.

Ma lo è stato anche per chi, forse, ha vinto una qualche lotteria o un ricco gratta e vinci o ha trovato per sbaglio un fac simile di lavoro, una specie di casa, un po’ di pane, un amore o una famiglia.
Ma, anche per costoro, può mai essere meraviglioso un anno di stragi, di calamità, di persecuzioni, di guerre e bombardamenti, di virus e pandemie, di migranti e profughi affogati, o salvati per dispetto, di madri e padri che ammazzano i propri figli, di uomini che uccidono le loro donne e sterminano intere famiglie, di gente che non ha un tetto e vive in miseria o muore di freddo o si suicida?

Un anno che non è diverso da quello che l’ha preceduto e da quello che seguirà.
Un anno senza pace, senza giustizia, senza tolleranza, senza umanità.
Un anno, come sempre, raccontato dalla Storia, dalle cronache, dalle TV, ma soprattutto dai Social.
Può l’ambiguo e ridicolo microcosmo di ciascuno di noi e il profluvio di cazzate che scriviamo, pubblichiamo e che scambiamo (siamo oltre quattro miliardi di navigatori sul Web), ridisegnare quel mondo di schifo e di follia e supplire alla sua incongruenza, ai suoi atroci contrasti, alle sue infinite contraddizioni, contrapposizioni e paradossi?

Caro Zuckerberg, ormai ci hai condizionato come il grande fratello orwelliano.
Ci inviti (o ci costringi) a vivere in una perfetta società virtuale, basata sul controllo dei suoi cittadini, dei loro pensieri e sull'assenza di reale libertà di pensiero. Ci imponi le tue assurde regole e le tue, spesso, patetiche censure.
Qualsiasi tentativo di opporci è destinato a fallire.
Utilizzi algoritmi e tecniche specifiche per favorire l’omologazione, soprattutto, grazie all’uso ingannevole e manipolativo della lingua e della disinformazione. La conseguenza è che tutti postano le stesse notizie, le stesse foto, gli stessi video virali, gli stessi slogan, gli stessi ricordi. E che tutti, finti inviati e ignorantissimi opinion leader, fanno “le dirette” per sentirsi protagonisti e godere di qualche attimo di fasulla celebrità. Manco fossero Caprarica, Rampini, Capuozzo o la Botteri
Ci hai fatto sognare, arrabbiare, discutere, indignare, litigare, amare e odiare ormai da tanti anni, non solo on line.
Hai cancellato rapporti e amicizie pluriennali.
Hai sconvolto modi, usi e radicate abitudini quotidiane.
Hai trasformato il concetto di comunicazione in “tutto il mondo, minuto per minuto”.
Hai vestito il mondo virtuale di una spessa patina di realtà o di realismo.
Ma ora limita la tua ingombrante invadenza e comincia a coltivare la discrezione.
Lascia che ognuno decida se, dove e quando indirizzare o raccontare o ricordare i momenti di gioia o di dolore, le ansie e le paure, i ricordi e i pensieri più intimi.
Lascia che ognuno percorra la strada della propria diversità e scelga come suicidare, spargere o sprecare la propria emotività.
Lascia che ognuno scelga di rivivere l’allegria, l’ironia o la tristezza.
Lasciaci la nostra storia.
28 dicembre 2022 (Alfredo Laurano)

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