lunedì 28 luglio 2014

BASTA GUARDARLO



La comunicazione non verbale svolge un importante ruolo nel comportamento sociale dell'uomo. L'informazione fornita dalle parole viene, a volte, smentita o contraddetta dai segnali non verbali che la accompagnano.

Quando dobbiamo farci un'idea di una persona, per esempio, facciamo riferimento, oltre a quello che dice, ai segnali che ci manda, inconsapevolmente: i movimenti e le posizioni del corpo, i gesti, l'espressione del viso, le inflessioni della voce, il ritmo e la cadenza delle parole e ogni altra espressione non verbale, in ogni contesto.

Gli esseri umani lasciano trasparire anche in questo modo il loro pensiero e le loro emozioni, in quanto la mimica facciale è difficile da controllare spontaneamente. 

Questo tipo di comunicazione comprende anche gesti simbolici, come salutare con la mano o indicare qualcosa, segnalare rabbia o esprimere ansia: i gesti delle mani, soprattutto per noi italiani, ne sono una parte fondamentale.

Attraverso la mimica facciale esprimiamo anche altre emozioni come sorpresa, paura, disgusto, felicità, tristezza.
Ciò che diciamo, comunque, è importante quanto il modo in cui lo diciamo.

Per esempio,  Renzi e le sue dichiarazioni. I suoi programmi, gli annunci, le slide, gli spot: "Letta stai sereno"; "Berlusconi game over"; "Non farei mai il Premier senza prima passare dalle elezioni"; "Entro febbraio riforma elettorale e costituzionale; entro marzo riforma del Lavoro; entro aprile riforma della PA; entro maggio riforma del fisco; entro giugno riforma della Giustizia".
Entro Natale, tutti occupati e detassati, tutti ricchi, felici e contenti. Ma questo, forse, era un po’ troppo e non l’ha detto. Ma, qualcuno, magari, l’ha pensato o l’ha sperato.

Tante bufale sparate con spavalda sicurezza, come fossero un dogma, un giuramento. Tante promesse rimaste, incompiute, al nastro di partenza. 

Più che la politica del “fare”, sembra la politica del “dire”, del raccontare, dell’illudere. Più o meno, come faceva prima un altro grande affabulatore, un certo Berlusconi, suo padre putativo.
L’importante è saperlo raccontare con scioltezza. Apparire credibile, anche senza esserlo, tanto poi la gente dimentica e non va a controllare. 

L’altro giorno, guardavo il superbo puffo fiorentino fra la gente, rincorso in strada da varie telecamere ansimanti, e lo osservavo con attenzione, proprio dal punto di vista della comunicazione non verbale, di cui parlavo prima.

Aria da guappo e da furbetto, da primo della classe, un po’ ruffiano.
Faccette e sorrisetti di circostanza, atteggiamento disinvolto, passo spedito e sicuro, mani in tasca o protese in strette di mano e saluti democratici alla gente ed ai bambini - come il papa, però senza benedire – ma con gestualità ieratica, teatrale e alquanto esagerata.


Mimica facciale, smorfie, mosse premeditate e recitate come da copione preventivo; fronte e sopracciglio corrugati dal pensiero e dalla tante responsabilità. 

Sempre di (finta) corsa, come si addice chi ha poco tempo, troppo da fare, da studiare, da pensare. Diremo, faremo, troveremo, vinceremo…..Convinzione e sicurezza, per battere incertezza e diffidenza.

Quelle eloquenti immagini del corpo, valgono più di una meticolosissima intervista a Porta a Porta. 
Tutte quelle espressioni non verbali, ma verissime e reali, raccontano in dettaglio un uomo, una persona, un personaggio, coi suoi tic e le manie, che si è saputo costruire come leader, ostentando fermezza, padronanza e competenza. 
E che si è imposto alla pubblica opinione come profeta delle promesse e garante di successo.
“Signori miei, sembrare è meglio che essere, avrebbe detto Catalano. E anche Crozza.

27 luglio 2014                                             (Alfredo Laurano)

ANCHE IN MENSA

Sembra uno sketch di Maurizio Crozza, ma non è così, forse lo sarà in autunno. Vassoio di plastica, fusilli in bianco, merluzzo e patatine.


Visita a sorpresa di Francesco alla mensa dei dipendenti del Vaticano.
In fila come tutti gli altri, Bergoglio ha preso posto in mezzo agli addetti della Santa Sede e ha conversato con cinque magazzinieri della Farmacia vaticana.

A tavola, ha parlato di calcio e delle sue origini italiane.
Quest'uomo è fantastico e imprevedibile. 
E' semplice e spiazzante, per quello 
che dice e per quello che fa.





PANE, CARTONI E FIGURINE



Chi non scrive (o descrive), oggi, e non pubblica un libro, un saggio, un romanzo, un bignami di barzellette, di favole metropolitane o di ricette della nonna? O le imperdibili “sue memorie”, che interessano di certo tutto il mondo letterario? E lo vende pure in libreria, dove magari c’è la fila!
Così, fan tutti. Anche un semi-analfabeta o qualcuno che combatte ogni giorno contro l’italiano, la grammatica e gli invincibili congiuntivi. E miseramente perde.

Dopo Razzi e Scilipoti, anche la vestale-badante Michaela Biancofiore - con l’acca che fa shic e fa la differenza - ha presentato la sua prima e ultima (ma non si sa mai) fatica, "Il mio cuore oltre gli ostacoli", accogliendo gli ospiti con sigle di cartoni animati (Lady Oscar) e immagini, importanti per la sua impeccabile formazione.
Più che un libro autobiografico, sembra la storia del cartone animato degli ultimi quarant’anni, che, come il sillabario, le tabelline, i dettati, Pinocchio e Piccole Donne hanno accompagnato la sua notevole crescita fisica e il suo sviluppo culturale. Insomma, allevata e nutrita a pane e figurine.  
In pratica, ha finito di colorare il suo personale album da disegno e l’ha stampato. E dice:

“Ripercorro, dal ‘70 ad oggi, gli anni della nostra “Berlusconi generation” della quale fa parte anche Matteo Renzi (ma no!). Molto spumeggiante, molto fresca, molto giovane.
Il mio incontro con Silvio avviene a sei anni, quando capisco (precocissima) che questo signore simpatico, in smoking e col sorrisone, era quello che aveva fondato le prime tv commerciali e aveva dato vita a un sistema di plurinformazione (enfant prodige!).
E, da lì, dal fatto che Lui (maiuscolo) mi ha portato i cartoni animati, ho imparato a seguire questo grande personaggio.”

Una logica appena un po’ infantile, ma veramente ineccepibile: fulminata sulla strada del Cartone, “galeotto fu il Cartone e chi lo scrisse…”.
Da lì, la vocazione e la chiamata al Regno del novello Geova d’Arcore.
Sempre più innamorata, fedele e adorante la prestante  bionda, “cavallona” trentina.
Il suo ultra fanatismo, la sua folle venerazione per il "signore col sorrisone", che oltre alle televendite, le ha “portato” tanti bei Cartoni, non verranno mai meno.

Condanne, imputazioni, scandali, sospetti e collusioni varie: per ogni fatto che spunta alla ribalta contro il suo dio onnipotente, la giunonica Michaela con l’acca porrà sempre le solite psicotiche argomentazioni.  Come ha fatto anche ieri, dopo la divulgazione delle gravi accuse del “pentito” Emilio Fede.
Anche le mia figlie sono, più o meno, di quella (solo temporale) berlu-generazione ma, per mia e loro fortuna, hanno studiato molto, usano anche la testa e non le somigliano neanche un po’!
Pur avendo visto, anche loro, Lady Oscar!

24 luglio 2014              (Alfredo Laurano)
                                                                                                           

giovedì 24 luglio 2014

L'ALTRA CASTA

Come scrive l'amico Antonio Longo, presidente del MDC: mentre migliaia di lavoratori perdono il lavoro e molti si suicidano;
mentre un quarto delle famiglie italiane versa nella povertà, taglia anche il cibo, si indebita per sopravvivere;
mentre milioni di pensionati campano con meno di 1.000 euro al mese; mentre i nostri migliori ragazzi partono per altri Paesi alla ricerca di una occupazione…
i dipendenti di Camera e Senato, oggi hanno avuto la sfrontatezza di reclamare contro le sacrosante decisioni degli Uffici di presidenza dei due rami del Parlamento, che finalmente hanno posto fine allo scandalo di retribuzioni al di sopra di ogni ragionevole riconoscimento dei meriti e della qualità del lavoro svolto in Parlamento. 

Questi signori protestano perché il loro stipendio massimo è stato tagliato a 240mila euro!!!
Questi signori vivono in una torre d’avorio, fatta dei loro interessi di super-casta che ha potuto navigare in un mare di privilegi (non solo economici) sviluppatosi in questi decenni di follie del mondo politico, che si è sempre più allontanato dalla vita reale del Paese.

Come gli ho già suggerito, lo stamparei in manifesti 6x3 e locandine da affiggere intorno a MonteCicoria, nelle fabbriche, nei ministeri, nei mercati, alle Poste dove si ritira la pensione e in tutti i luoghi di lavoro della gente "normale" che, quando va bene, guadagna 1000 euro al mese, più gli 80 vinti alla lotteria renziana.

SOLIDARIETA' ALLA PALESTINA

Appello di 98 premi Nobel, artisti e intellettuali, da Peres Esquivel a Brian Eno, da Rigoberta Menchù a Mike Leigh e Roger Waters, che chiedono di "adottare misure immediate per attuare un embargo militare totale e giuridicamente vincolante verso Israele, simile a quello imposto al Sud Africa durante l’apartheid".

 

PANE, CARTONI E FIGURINE


Chi non scrive (o descrive), oggi, e non pubblica un libro, un saggio, un bignami di barzellette, di favole metropolitane o di ricette della nonna? O le imperdibili “sue memorie”, che interessano di certo tutto il mondo letterario? E lo vende pure in libreria, dove magari c’è la fila!
Così, fan tutti. Anche un semi-analfabeta o qualcuno che combatte ogni giorno contro l’italiano, la grammatica e gli invincibili congiuntivi. E miseramente perde.

Dopo Razzi e Scilipoti, anche la vestale-badante Michaela Biancofiore - con l’acca che fa shic e fa la differenza - ha presentato la sua prima e ultima (ma non si sa mai) fatica, "Il mio cuore oltre gli ostacoli", accogliendo gli ospiti con sigle di cartoni animati (Lady Oscar) e immagini, importanti per la sua impeccabile formazione.

Più che un libro autobiografico, sembra la storia del cartone animato degli ultimi quarant’anni, che, come il sillabario, le tabelline, i dettati, Pinocchio e Piccole Donne hanno accompagnato la sua notevole crescita fisica e il suo sviluppo culturale. Insomma, allevata e nutrita a pane e figurine.  
In pratica, ha finito di colorare il suo personale album da disegno e l’ha stampato. E dice:

“Ripercorro, dal ‘70 ad oggi, gli anni della nostra “Berlusconi generation” della quale fa parte anche Matteo Renzi (ma no!). Molto spumeggiante, molto fresca, molto giovane.
Il mio incontro con Silvio avviene a sei anni, quando capisco (precocissima) che questo signore simpatico, in smoking e col sorrisone, era quello che aveva fondato le prime tv commerciali e aveva dato vita a un sistema di plurinformazione (enfant prodige!).
E, da lì, dal fatto che Lui (maiuscolo) mi ha portato i cartoni animati, ho imparato a seguire questo grande personaggio.”

Una logica appena un po’ infantile, ma veramente ineccepibile: fulminata sulla strada del Cartone, “galeotto fu il Cartone e chi lo scrisse…”.
Da lì, la vocazione e la chiamata al Regno del novello Geova.

Sempre più innamorata, fedele e adorante la prestante  bionda, “cavallona” trentina.
Il suo ultra fanatismo, la sua folle venerazione per il "signore col sorrisone", che oltre alle televendite, le ha “portato” tanti bei Cartoni, non verranno mai meno. 

Condanne, imputazioni, scandali, sospetti e collusioni varie: per ogni fatto che spunta alla ribalta contro il suo dio onnipotente, la giunonica Michaele porrà sempre le solite psicotiche argomentazioni.  Come ha fatto anche ieri, dopo la divulgazione delle gravi accuse del “pentito” Emilio Fede.

Anche le mia figlie sono, più o meno, di quella (solo temporale) berlu-generazione ma, per mia e loro fortuna, hanno studiato molto, usano anche la testa e non le somigliano neanche un po’!
Pur avendo visto, anche loro, Lady Oscar!
24 luglio 2014                                           (Alfredo Laurano)                             

martedì 22 luglio 2014

LADI...VINTAGE



Grande musica, spettacolo, esposizioni: tutto condito con l’ironia, con un pizzico di nostalgia retrò e ispirato alla cultura popolare del vintage.

Dopo il successo degli anni precedenti, è tornato ad animare l’estate sul litorale nord di Roma "Ladispoli Vintage". Tre giorni in piazza Rossellini, con espositori da tutta'Italia e con articoli risalenti al periodo che va dai primi anni '20, fino agli anni '80.

Un passato mitico rivissuto attraverso l'oggettistica, l’abbigliamento, gli occhiali, le borse e i gioielli di quegli anni, ma anche reinventato, grazie alla creatività e al lavoro di ricerca, di recupero e di riuso di cose retrò, frutto di rie laborazione sartoriale, di stoffe e materiali riciclati.

Perché tutto può avere una seconda vita, una nuova forma d'arte.

Belle e affascinanti anche le acconciature d’epoca, gli abiti, i trucchi e, per cogliere in pieno le atmosfere dei tempi, una suggestiva sfilata di Vespe d’epoca.


Tra fumi, effetti, applausi e luci di scena, la pin up miss Scarlett Martini, una delle performer burlesque italiana più conosciuta e amata al mondo, si è esibita nel suo spettacolo di strip, ironico, malizioso e divertente. Mai volgare.

Poi, anche in un workshop di “Tentazioni Burlesque”, scuola di fascino e sensualità, per chi vuole imparare l’arte della seduzione.

A suon di rock’n roll,  sul palco di Ladispoli Vintage anche i bravissimi “The Red Cats”, le magnifiche sonorità anni '30-'50 dei sei magnifici musicisti "The Swing Pistols" e Live Music, uno show totale di rock’n roll, con influenze swing e rockabilly. Una musica che prende sempre, che trascina, che non fa stare fermi. Pubbilco entusiasta, reattivo e ballante.



Assolutamente coinvolgente e deliziosa l’esibizione di “Ladyvette”: Pepper, Cherry e Sugar, tre giovani attrici-cantanti swing“, che sembrano uscite dalla copertina di un vecchio disco anni cinquanta.

E’ un trio che esegue classici del passato e della musica pop, riletti e reinterpretati, e pezzi inediti sulla falsariga del trio Lescano: il risultato è esilarante.

Con tutto il loro charme, il  look elegante, il rossetto sfolgorante e il loro stile semplice e retró, danno vita a un concerto di sottile e intelligente ironia, che si fa spettacolo: canzoni, testi, gag e coreografie in un repertorio che spazia da “Lo chiamavan Bombolo o Sola me ne vo” ad altre creazioni originali, in chiave rigorosamente swing-vintage, declinato al femminile


Vi è molta autoironia in queste tre fanciulle, sorridenti, ammiccanti e disinvolte che svelano il lato comico, e spesso grottesco, che si cela dietro le canzonette, tra la spensieratezza degli anni cinquanta e la inquietante follia del nostro presente.  

Ascoltandole, si coglie e si apprezza il sapore di quei tempi, spesso legati a struggenti e dolci ricordi. Strepitose. 


20 luglio 2014     (Alfredo Laurano)