martedì 24 gennaio 2023

IL VITTORIALE /2603

Lo sappiamo, in trent’anni di disonorata carriera, Vittorio Sgarbi ha fatto il pagliaccio a tutto tondo: ha speculato, ha sbraitato, ha offeso, ha urlato, ha cazzeggiato senza limiti, ha fatto spettacolo da circo e da balera, si è esibito nei talk televisivi, nelle piazze, nei luoghi pubblici e privati, nei continui video autocelebrativi, pubblicati ossessivamente sui Social, e perfino in Parlamento, giocando con la mascherina e con le parole da imbonitore fallito, facendosi ammonire e portar fuori a braccia dai commessi.
Uno show continuo, noioso, ridicolo, irritante, dappertutto.

Mezza Italia è schifata da questo personaggio ignobile, esibizionista, narcisista, montato, saccente, arrogante, negazionista, nevrotico, ripugnante e con la mano sempre ad assestarsi i capelli o i neuroni impazziti del suo cranio.
Sempre in onda, sempre on line, sempre sotto le luci più oscenamente ambigue della ribalta mediatica.

Ma adesso, da qualche mese o settimana, sembra essersi placato, non vomita più in TV, sulla stampa e in Parlamento. Ha forse esaurito le sue batterie, il suo eloquio scurrile e il suo patologico furore di invasato, travestito da critico d'arte, sempre a caccia di fama e di quattrini?
Dobbiamo preoccuparci o è arrivato alla sua naturale data di scadenza?

Nel frattempo, cresce a dismisura un altro suo laido clone o epigono circense, pieno di bava, di anelli e sporche chiome, orfane di shampoo, che risponde al nome di viscido Cruciani.
Quello che se ne strafotte dell'ambiente e del riscaldamento globale, che lo dichiara in pubblico e nemmeno si vergogna.
Allo schifo non c'è mai fine.
13 gennaio 2023 (Alfredo Laurano)

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