lunedì 28 settembre 2020

I MANGANELLI NON BASTANO PIÙ

In Francia 16mila contagi in un giorno. Negli Stati Uniti superati i 7 milioni di casi. L’Oms: “Così rischiamo 2 milioni di morti”
Le previsioni degli esperti raccontano una realtà destinata a peggiorare nelle prossime settimane.
La situazione dei contagi di coronavirus nel Regno Unito – Paese europeo con il maggior numero di vittime legate alla pandemia, con circa 42mila morti confermati – sta degenerando: secondo uno dei consulenti scientifici del governo, la Gran Bretagna può aspettarsi cento morti al giorno entro tre o quattro settimane. “I trattamenti sono migliorati - ha detto alla Bbc -, il modo in cui il virus si sta trasmettendo sarà diverso, ma inevitabilmente ci sarà un incremento. Le cose che facciamo ora non impediranno a 100 persone di morire ogni giorno, ma eviteranno numeri molti più alti”.

Ma, nonostante queste previsioni, come è già successo lo scorso fine settimana, almeno 15mila manifestanti negazionisti, contrari alle restrizioni anti-coronavirus, si sono ammassati ieri a Trafalgar Square e a Hyde Park, dove ci sono stati scontri con la polizia.
Tra questi irrecuperabili imbecilli, che si riproducono nel mondo come un altro virus parallelo, ci sono anche coloro che sostengono la teoria cospirazionista, secondo cui la diffusione del coronavirus è collegata alla tecnologia 5G.
Ai manifestanti, che non hanno rispettato nessuna misura di distanziamento, è stato intimato di sgomberare la piazza. Dopo il lancio di bottiglie da parte di alcuni, gli agenti sono intervenuti con forza, usando i manganelli contro la folla, che intonava slogan come “Vinceremo, perché ci stiamo battendo per libertà di espressione e i diritti umani. 

Ma quale libertà, quali diritti umani?
Quelli di attentare alla salute pubblica, di giocare a contestare tutto e sempre, a prescindere?
Di determinare un possibile secondo lockdown?
Di procurare milioni di morti?
Di fronte a questi nemici dell’umanità e della ragione, i manganelli non bastano. Occorrono reazioni e risposte ben più convincenti.
Altro che revoca dello stato di emergenza, come pretende l’ottuso e noto pastore di capre del nostro Parlamento e il suo appecoronato gregge.
27 settembre 2020 (Alfredo Laurano)

A BRISCOLA

Anche questa porzione di elezioni regionali e comunali hanno dimostrato che l'alleanza politica tra PD e 5 Stelle è l'unica strategia possibile per governare il Paese, se non lo si vuol consegnare alle Destre e ai sovranisti. Dall'auspicato e previsto sei a zero (di regioni) di Salvini, al tre a tre, nonostante i due partiti di governo abbiano corso da soli e rischiato molto, quasi dappertutto. Anche i renziani - sempre tra l'uno e il tre per cento di consensi, come pure i calendiani di Più Europa - hanno diversificato per opportunismo la loro ibrida posizione: in Toscana, per esempio, hanno appoggiato il candidato di centro-sinistra, mentre in Puglia hanno osteggiato Emiliano, candidando il ridicolo Scalfarotto.
Nonostante tutto ciò, quell'alleanza impura ha tenuto ed evitato il peggio: Zaia, nel suo Veneto di ferro, ha evidenziato agli italiani e al cazzaro verde, in odor di decadenza, come potrebbe "venetizzarsi" tutta la nazione.
Non posso, quindi, che essere d'accordo con il pensiero di mio fratello Piggi.
Due personaggi che dicono la stessa cosa da tempo immemorabile: Pier Luigi Bersani e Marco Travaglio.
La gente di sinistra ha spesso liquidato il primo, dicendo è molto simpatico ma fuori tempo massimo, propone cose irrealizzabili, spacca la Sinistra.
Sempre la stessa gente ha liquidato il secondo, dicendo è saccente, spocchioso, è di destra, uomo di Casaleggio, grillino...
Ecco, è ora di ammetterlo, care anime belle di Sinistra, i due AVEVANO e HANNO RAGIONE: per governare il Paese, ma anche per ricostruire la Sinistra, bisogna cucire alleanze tra questi due partiti.
Da tempo, Bersani ci sta dicendo che una buona parte dell elettorato di sinistra è finito nei 5 Stelle, che chi vota PD o a sinistra è molto simile ai grillini. Il voto disgiunto dimostra anche questo.
Zingaretti, in fondo, ha seguito la linea Bersani e può vantare un certo successo politico in queste ultime elezioni. Non è così?
Smettiamola di tagliare il capello in quattro, anche sulla questione del Referendum.
Siete veramente convinti che col SI' abbiamo rischiato o rischiamo la democrazia?
Quelli del NO, improvvisato, tardivo e opportunista, dopo un primo convinto e quasi plebiscitario SI anti-casta, hanno cercato di smarcarsi, di ottenere visibilità alla Pierino, segnalando falsi rischi per la rappresentatività di tutto il popolo.
Per favore, UMILTÀ, impariamola proprio da Bersani, che dice cose sensate, ha una visione strategica lungimirante, l'unico tra i politici, lontano anni luce dalle primedonne e dai narcisi della politica ( Renzi, Calenda e qualcun altro) che contano come il due di coppe quando la briscola è spade e parlano come se avessero nel mazzo cento punti.
E Travaglio, è antipatico? Chissenefrega se dice cose giuste.
Io, da sempre di sinistra, non sopporto più questo mondo di chiacchiere vuote da salotto pariolino o leopoldino.
20 settembre 2020 (Alfredo Laurano)
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Maria Luisa Zaza, Stefano Guccione e altri 12
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QUEL BACIO CANDIDO

Con un gruppo di altri “eretici” - Luigi Pintor, Valentino Parlato e Luciana Castellina, tutti intellettualmente onesti e di specchiata integrità morale - fondò nel 1971 Il Manifesto e continuò la sua lotta politica in quel giornale simbolo, che ispirò e accompagnò le idee di una nutrita schiera di giovani idealisti, me compreso, che in quegli anni lo portavano orgogliosamente sotto il braccio, andando al lavoro, a scuola o all’università.
Conservo ancora i primi numeri del Manifesto, con i suoi articoli, i suoi corrosivi editoriali. Una penna indimenticabile, una donna immensa.
Una donna straordinaria, una guida irrinunciabile per me e per tanti della mia generazione.
Fondamentale per la mia formazione politica.
Ho partecipato in quegli anni a tanti incontri, a tante conferenze e dibattiti, dove ci incantava con le sue riflessioni sempre puntuali, acute e intelligenti. Con lei e con tutto il gruppo storico del Manifesto ho scoperto la nobiltà della politica.
Un mito, un pezzo di storia, era Rossana Rossanda, “la ragazza del secolo scorso”.
Ricordo sempre il giorno in cui la vidi uscire con Pietro Ingrao da un portone di via Arenula, a Roma, con la freschezza e la semplicità di due adolescenti, che si salutavano con sincero affetto, con un bacio sulla guancia. Mi commossi e li salutai anch’io.
Abbiamo perso oggi una grande persona, generosa e coraggiosa, una grande voce critica, di cui la Sinistra ha sempre più bisogno.
Era una dei pochi giornalisti scomodi, capaci di andare contro corrente, di vedere oltre l’immediato e di segnalare la debolezza di una Sinistra, incapace di cogliere i mutamenti della società.
La sua cultura, la sua intransigenza e la sua coerenza la collocano tra i grandi ed insostituibili pensatori del novecento.
Ciao Rossana, abbraccia Pintor, Parlato, Magri, Pietro il grande e, soprattutto, Grazie.
20 settembre 2020 (Alfredo Laurano)
Maria Luisa Zaza, Carla Bolasco e altri 19
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SANTANCHÈ STARNAZZA ANCORA

"Con il reddito di cittadinanza aiutate gli assassini come i fratelli Bianchi". 
Così ha starnazzato, senza pudore, l’oca Santanchè.
"Voglio ricordare che gli assassini di Willy, percepivano il reddito di cittadinanza. Se questa è la visione della Lorenzin e del suo governo, mi spieghi quale sarebbe l'aiuto all'economia, aiutare gli assassini?"
Con queste insensate parole, durante la puntata di "Omnibus" (La7), la senatrice di Fratelli d'Italia ha sparato la sua ennesima cazzata. 

Il reddito di cittadinanza che, come è noto, è stato voluto per favorire i delinquenti, va a oltre 1304 milioni di famiglie interessate per numero di 3.081 milioni di persone coinvolte, registrati al mese di agosto, per un importo medio poco sotto i 500 euro, mentre 450 mila domande (26%) sono state respinte o cancellate.
Finora per il Reddito e la pensione di cittadinanza sono stati spesi 4 miliardi e 358 milioni di euro circa. È quanto emerge dalle tavole dell'Osservatorio Inps aggiornate a tutto gennaio, sommando gli importi erogati per il sussidio dal mese di avvio, ovvero da aprile. 

Quanti sono, fra questi, cara oca giuliva Santanchè, gli assassini e i criminali che percepiscono, per errore, per truffa o per caso, tale reddito?
Quanti voti pensi di lucrare con queste ignobili affermazioni?
Dal lavoro nero, ai requisiti ISEE e alla falsa residenza, i trucchi per percepirlo abusivamente sono possibili e vanno certamente indagati e meglio controllati
Superato il picco della pandemia di coronavirus, in Italia sono tornati i paraculi ma, dopo il lockdown, sono ripartiti pure i controlli a carico di costoro.
Con la dichiarazione/attestazione di residenza falsa, il percettore, agli occhi dell'Inps, si svincola dal nucleo familiare in cui in realtà vive, e può prendere o un importo di reddito di cittadinanza più elevato o comunque può percepire il sussidio in maniera del tutto abusiva.
La legge prevede: denuncia per truffa, sospensione immediata delle erogazioni sulla PostePay e restituzione di tutte le somme indebitamente percepite, fino all'ultimo euro. Si possono inoltre aprire pure le porte del carcere in quanto, riporta il sito Internet ufficiale del reddito di cittadinanza: “Chiunque presenti dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere oppure ometta informazioni dovute è punito con la reclusione da due a sei anni”.
Per pura speculazione e strumentalizzazione politica, ad ogni notizia di un abusivo del RdC scoperto dalla Guardia di Finanza, non mancano le polemiche da parte dei detrattori di questa misura, di coloro che da tempo ne chiedono l’abolizione.

Ma quanto ci sono costati fino ad oggi questi paraculi furbetti?
Sicuramente molto meno di quanto ci sono costati gli abusivi della Cassa Integrazione, difesa a spada tratta da chiunque, perché di grande aiuto per le aziende che, in tempo di crisi, non sono state in grado di pagare lo stipendio dei propri dipendenti.
Santanchè, occupati dei tuoi redditi, del tuo compare Briatore e delle tue ridicole discoteche.
E cambia stagno. 19 settembre 2020 (Alfredo Laurano)

PAGINE

Nel romanzo della nostra vita, si scrivono pagine di diversi autori e provenienza.
Alcune le componiamo noi, altre sembrano nascere ed arrivare per caso o per destino. Ma tutte - epiche, popolari, leggendarie, drammatiche o dal sapore intenso di una bella favola - hanno un inizio ed una fine e lasciano il posto al capitolo successivo.
Alcuni paragrafi sono particolarmente intensi, emotivamente ricchi e significativi, perché legati a fatti, eventi e persone che hanno per noi un ruolo assai importante, che incidono e scavano nella nostra intimità e lasciano un segno che non si cancella mai. Che resta per sempre.
Anche se, secondo una dimensione spazio temporale, tutto è effimero e caduco, qualcosa o qualcuno continua a vivere e a fluttuare nel mondo della nostra memoria, della nostra coscienza. Resta celato e custodito nella soffitta polverosa e preziosa dei nostri sentimenti.
Altri, sono personaggi insignificanti, che scorrono veloci come l’acqua del fiume.
Qualcuno ti tradisce, ti sfrutta o ti delude.
Molti sono solo comparse evanescenti, che ti sfiorano appena.
Pochi, pochissimi assumono un valore e restano indimenticabili pietre miliari della nostra esistenza.
17 settembre 2020 (Alfredo Laurano)

SUONA STONATA LA CAMPANELLA

Il grembiulino nuovo e ben stirato, il vistoso fiocco bianco o blu, la cartella, l’astuccio con i colori profumati, la penna e la matita, un quaderno a righe e uno a quadretti, un panino o una crostata come merendina: questo era il nostro vettovagliamento per andare a scuola, soprattutto il primo giorno.
E poi, nell’altra cartella personale della nostra coscienza di bambini, si nascondeva un groviglio di emozioni che faceva battere forte il cuore: trepidazione, ansia, curiosità di vivere un momento così importante, voglia di conoscere maestri e nuovi compagni, nuovi banchi (una volta avevano l’inchiostro incorporato, che il bidello rabboccava ogni mattina) e nuovi giochi. Il tutto condito da un certo timore.
Oggi, in era pandemia, nello zaino e nella testa dei piccoli studenti c’è molto di più: la paura collettiva e delle famiglie, la responsabilità e le raccomandazioni dei genitori che cercano di vigilare e non sbagliare, la mascherina di ricambio, il disinfettante o l’amuchina (tornata a prezzi quasi normali), la voglia di scoprire, di imparare, di giocare senza però ammucchiarsi, senza parlarsi all’orecchio o abbracciarsi, fermo l’obbligo di star lontani e separati.
Questa la nuova scuola, anomala, diversa e innaturale, che impone il maledetto virus. Che annulla e proibisce la naturale socialità, che limita la convivenza, che cancella la voglia di stare insieme, di ridere, di crescere e correre insieme, di volersi bene, senza sfiorarsi, senza baciarsi.
È la nuova scuola della colpa e del castigo, della punizione e della penitenza che nessuna pedagogia, nessun metodo educativo aveva previsto nei confronti di chi ancora non ha sbagliato.
Che annulla la tendenza dell’uomo e dei suoi cuccioli a vivere in società, per reciproca convenienza e naturalità.
Che ha soppresso la mitica figura del “mio compagno di banco”.
14 settembre 2020 (Alfredo Laurano)

NUOVI MOSTRI

Un giorno dopo l’altro, l’altro virus, quello che accompagna da sempre la storia dell’uomo e la sua evoluzione, si propaga e si riproduce a oltranza. La violenza, nella sua costante declinazione di brutalità, cattiveria, ignoranza, crea dipendenza e alimenta il contagio.
Non c’è tuttora alcun vaccino universale, se non quello unico della cultura, della civiltà e della consapevolezza, che tarda ad imporsi e a preservare cittadini e rappresentati di una società malata, più di quella primitiva, più di quella della pietra e della clava.
I più deboli e i più fragili vengono sopraffatti dai più forti e prepotenti, le donne continuano ad essere stuprate e uccise - tanto che abbiamo dovuto inventare il neologismo di femminicidio - il bene e i sani sentimenti sono cancellati di continuo dalla inesauribile gomma dell’egoismo.
E diventa logico e normale che un maschio fratello padrone, umiliato e offeso, insegua e uccida la sorella svergognata - speronandola, moto contro moto - solo perché “infetta”, cioè malata di un amore proibito e impuro, con un compagno trans. Un’onta insopportabile, un disonore che pesa sull’onore, sulla reputazione e sulla tradizione, agli occhi della gente non solo di Caivano.
Da vendicare e cancellare.
Siamo ben oltre quello che fu il “delitto d’onore”, abolito in Italia quarant’anni fa.
A Crema, invece, c’è chi, dopo aver (presumibilmente) ucciso l’ex compagna, strangolandola, va a pranzo con gli amici al ristorante, lasciando il cadavere della poveretta nell’auto parcheggiata. Poi, sazio e senza fretta, si allontana e dà fuoco alla macchina e al suo contenuto umano.
Intanto, mentre Willy, raggiunge il cielo in mezzo ai palloncini, i suoi luridi assassini carcerati, dopo aver spento per sempre quel suo giovane sorriso, hanno chiesto di restare in isolamento, perché temono rappresaglie da parte degli altri detenuti.
Perché hanno paura.
Si, questi virili maschi, spavaldi picchiatori e rozzi ostentatori di muscoli e tatuaggi, dopo aver massacrato un ragazzino inerme, hanno finalmente paura.
14 settembre 2020 (Alfredo Laurano)