giovedì 30 luglio 2020

LA DERIVA LIBERTICIDA: SENTI CHI PARLA /2084

Dopo il Senato, anche la Camera approva la proroga dello Stato di emergenza, fino al 15 ottobre. 
Conte: "E’ grave convincere i cittadini che torna il lockdown", come qualche infido ingannatore vuol far credere alla popolazione.
Si è scagliato, poi, contro le fake news e contro l'opposizione di Centrodestra, capitanata dai soliti sovranisti da due soldi, Meloni e Salvini, che hanno attaccato la proroga dello stato d'emergenza, parlando provocatoriamente di "Deriva liberticida”. 
"Siete pazzi irresponsabili, non vi daremo tregua", ha minacciato e urlato l’indemoniata carciofara, sorella d’Italia, in assenza dell’esorcista. 
Da quale pulpito! Forse da quello di Forza Nuova e Casa Pound. 

Il presidente del Consiglio, con la consueta chiarezza, ha aggiunto: "Ieri, nel dibattito qualcuno ha detto che lo stato d'emergenza è stato prorogato "per reprimere il dissenso”, perché si vuole assumere un atteggiamento liberticida o tenere la popolazione in uno stato di soggezione: si tratta di affermazioni gravi, che non hanno nessuna corrispondenza con la realtà. Ricordo che la dichiarazione di tale stato - ma questa cosa, purtroppo sembra ancora sfuggire a molti - è prevista dal Codice di protezione civile. E' il presupposto per l'attivazione di una serie di poteri e facoltà, necessari per affrontare, con efficacia e tempestività, le eventuali situazioni emergenziali. 
Manteniamo un cauto livello di guardia, perché Il virus circola ancora. Non intendiamo introdurre misure restrittive. 
Vi posso assicurare che da parte del Governo, mia personale e di tutti i ministri non vi è nessuna intenzione di drammatizzare, né di alimentare paure ingiustificate nella popolazione o creare una ingiustificata situazione di allarme". 

In effetti, di "liberticida", oggi in Italia, c'è solo una vergognosa opposizione di "falsi patrioti avanguardisti”, che galleggiano negli stagni della menzogna sistematica e della melmosa propaganda. Che sfruttano l’ingenuità e la buona fede di tanti, che confidano sulla ignoranza e il menefreghismo di troppi, che fanno presa su fragilità e debolezze culturali, con slogan disgustosi e squallide battute da bar di infimo grado. Vogliono togliere la libertà di pensiero agli italiani, falsificando qualsiasi realtà, strumentalizzando ogni parola, ogni fatto, ogni scelta e ogni sospiro. 
Se per sbaglio o per disgrazia dovessero andare al governo, sarebbe la fine di ogni verità, la soppressione del pensiero democratico, perché oggi la libertà alla gente non si toglie chiudendola in casa, ma impedendogli di avere un’informazione corretta e manipolando il loro consenso con viscide trame di palazzo. 
Forse sarebbe ora di cominciare a denunciare alla magistratura questa mandria di vili attentatori alla salute pubblica - compresi complottari, fregnacciari, spacciatori di inganni e illusioni e negazionisti patologici, a piede libero e a convegno - per istigazione alla disobbedienza civile, per falso ideologico e morale, per procurato allarme democratico. 
Altro che deriva liberticida! 

In ogni caso, per l’ossessa che si esibisce fra i banchi del libero mercato di Monte Cicoria, serve veramente l’esorcista. O un mago guaritore brasiliano. 
O, almeno, uno straccio di sciamano. 
29 luglio 2020 (Alfredo Laurano)

E TE PAREVA! /2083

Bocelli replica alle polemiche, nate a seguito delle sue dichiarazioni in Senato (...Io conosco un sacco di gente, ma non ho mai conosciuto nessuno che è andato in terapia intensiva, quindi perché questa gravità?). "Sono stato un po' frainteso (un po' quanto, facci sapere). Non sono un negazionista, sono un ottimista e riparto da qui con una preghiera". 
Il cantante, che aveva comunicato nei mesi scorsi di essere guarito dal Covid-19 e si era fatto fotografare mentre donava il plasma, ha aggiunto: «Mi sono speso fin dal primo giorno con la Fondazione che porta il mio nome per aiutare chi era in difficoltà per il virus. Oggi al Senato sono stato frainteso». 
E te pareva! Come sempre, come fanno tutti, quando si rendono conto di aver sparato qualche cazzata di troppo, che danneggia immagine e carriera. 

Le sue parole hanno comunque scatenato molte repliche, proteste e reazioni. 
Spicca quella del rapper Fedez, senza parole: "se non conoscete nessuno che è stato in terapia intensiva e vi permettete d’instillare il dubbio che la pandemia sia fantascienza, vi presento un mio amico che causa Covid ha dovuto subire un trapianto di polmoni a 18 anni. Poi fare silenzio ogni tanto non fa male eh". 
Ad attaccare Bocelli, anche Alessandro Gassman, che sempre su Twitter ha aggiunto: «In Italia 35.000 morti per Covid...#Bocelli ... #rispetto». 
Ma a criticare il tenore sono tantissimi utenti: «Quando ha cantato nel Duomo di Milano deserto diceva ben altre cose sull’emergenza»; «Ipocrita»; «Ignora i morti», sono i commenti rimbalzati in queste ore in Rete. 
Qualcuno ricorre all'ironia: "Mi sono sentito umiliato e offeso dal lockdown perché non potevo uscire di casa". Disse colui che vive in una villa a tre piani, 10 camere, giardino e piscina a Forte dei Marmi, vista mare". 
"Non conosco nessun cieco, quindi i ciechi non esistono? 

Salvini che rifiuta la mascherina, Sgarbi che ripete che il virus non c'è e Bocelli che nessuno è mai andato in terapia intensiva: è inaccettabile che il convegno dei negazionisti si sia tenuto in Senato quando bastava una caverna. 
Mi resta una domanda, che non troverà risposta: ma, se è come dice, dopo aver aggiustato il tiro, a quel convegno di bufalari che c'è andato a fare? Per fare numero, per compiacere il pagliaccio Sgarbi o per guadagnare un surrogato di pubblicità che non guasta mai? 
29 luglio 2020 (Alfredo Laurano)

 


IL MANIFESTO DELLA VERITÀ /2082

L’hanno pomposamente definito “L’Osservatorio permanente sulle libertà fondamentali.” Che, tradotto in italiano, vero e popolare, vuol dire: ”una manica di cazzari, in cerca di visibilità e propaganda. 
Una sorta di Stati generali del complottismo e del negazionismo italiano, organizzato da due luminari, come il pagliaccio fallito Vittorio Sgarbi e Armando Siri, insieme al capitano titolare dei cazzari d’autore, Matteo Salvini. 
A ruota, altri cialtroni vari come Nicola Porro - già graziato dal virus - Paolo Becchi (“Una seconda ondata blinderà il governo”), Giulio Tarro (“Le mascherine sono inutili”), Giuseppe De Donno, quello che aveva amici immaginari e inventava complotti nei suoi confronti, Maria Rita Gismondo (“Mi farò un ciondolo a forma di Coronavirus”), Matteo Bassetti (“Mortalità bassa, non è un’epidemia”). 
Mancano solo Montanari, il generale Aperol Pappalardo, qualche forcone spuntato e poi la nazionale negazionista è al completo. 
Il professor Guido Silvestri, - persona seria, ma, definita da Sgarbi, “meschina” - ha annullato, schifato, la sua presenza, con un post eloquente e chiaro: “Scusate, non posso essere associato a certi soggetti che propagandano nozioni pseudo-scientifiche".


In questo avvincente simposio dei Globetrotters del Negazionismo Caricaturale (Scanzi), cominciato oggi al Senato, Salvini, in pieno stile Bolsonaro, proclama: "Non metto la mascherina, la libertà di pensiero è un bene a rischio. I bollettini dei contagi sono terrorismo mediatico". 
Zangrillo: "Dal 31 maggio il virus è clinicamente inesistente".

Secondo il pazzo furioso travestito da critico d’arte, l'evento dovrebbe portare all'elaborazione "di un manifesto della verità”. 
Naturalmente, le sue verità, le verità di un fregnacciaro abusivo e arrogante, pieno di sé, che vive insultando gli altri e parafrasando affermazioni vuote, che di scientifico non hanno nemmeno uno scarabocchio elementare. 
“Le istituzioni devono ascoltare anche la voce di chi dice da settimane che in Italia il Covid non c'è più. Esiste un rapporto ufficiale del governo tedesco che definisce il Covid 19 come falso allarme globale. Da due mesi - ha aggiunto - non c'è un solo morto di coronavirus. È necessario creare un comitato scientifico alternativo a quello istituzionale del governo che, in pratica, tracci una strada verso il "liberi tutti", un ritorno alla normalità, senza mascherine, chiusure, lockdown e regole”. 
Ma l’isterico pastore di capre, seduto ignudo sul suo degno trono da cesso, non sa che nel mondo ci sono state almeno 16 milioni di persone contagiate? Non sa che ne sono morte almeno 650mila e tantissime ne muoiono ancora ogni giorno? Non sa che si scoprono sempre nuovi focolai e che il virus circola ancora abbondantemente in mezzo mondo e ai confini dell’Italia? 

Una ciliegina stonata sulla torta confezionata dai negazionisti l’ha messa il cantante Andrea Bocelli, che, intervenendo all'adunata, ha detto: "C'è stato un momento, durante il lockdown, in cui mi sono sentito umiliato e offeso per la privazione della libertà di uscire di casa senza aver commesso un crimine e devo confessare pubblicamente di aver disobbedito a questo divieto che non mi sembrava giusto e salutare. Non ho mai creduto alla gravità del virus e non ho visto nessuno in terapia intensiva".

E ce lo dici pure! 
Ma non eri comunque il solo, caro tenore che stavolta hai steccato con questa ridicola banalità! Come te, c’erano tanti milioni di italiani impauriti e disperati. 
Pensa a cantare e risparmiaci le tue confessioni da pentito, nella tua doratissima prigione, con megaparco e con piscina! 

Forse abbiamo già dimenticato che le nostre strutture ospedaliere sono arrivate al collasso, che abbiamo avuto mille morti al giorno, compresi medici ed infermieri, che in tantissimi casi si è dovuto macabramente scegliere chi intubare. Che vi è stata la strage delle residenze sanitarie. Che non si potevano ammucchiare le salme, né cremarle, ma trasportarle con i camion militari. 
E non perché il nostro folle governo ha giocato al “Grande dittatore” di Chaplin, abusando nell'uso dei dpcm, diffondendo il virus della decretite che ha infettato il nostro ordinamento. 
Sono state violate alcune libertà costituzionali e di pensiero? Ci hanno tenuto prigionieri al 41 bis? 
Non credo proprio, tutto è stato fatto per salvaguardare la salute pubblica, per contenere i contagi e per salvare vite umane, non per spasmodico e idiota desiderio di dispotismo inutile e vanaglorioso. 
Non c’era mica il cazzaro per antonomasia a decidere! 
27 luglio 2020 (Alfredo Laurano) 

GIOIELLI DI CAMPAGNA /2081

Lo abbiamo degustato con letizia e le nostre brame si son placate, nell’incanto di una dolce sera, senza caldo e senza vento, nelle serene lande dei Sapori Antichi.
Eccolo - contornato dalle ancelle di zucchine e melanzane marinate, da profumati pomodori neri e da tortin di farro - il reale fritto vegetale di Tiziana: nastri di zucchine, carote, patate e anelli preziosi di sua maestà Cipolla, regina di Tropea. Leggero, asciutto, croccante o scrocchiarello quanto basta, a deliziar palati fini e a venerare papille gustative, mai dome e rassegnate.
Un tuffo nel gusto, nei profumi, nei colori e nelle voglie sane. Un semplice piacere per gli occhi e per l’olfatto, un acme gastronomico che accomuna, che dà un ulteriore senso alla natura e ai tanti suoi meravigliosi figli. Nonostante il Covid che ti osserva e ti ammonisce minaccioso da lontano o tra le siepi sociali maliziose.
Anche questo è un pezzetto di felicità.
26 luglio 2020 (Alfredo Laurano)


 


MOGLIE DI CARABINIERE /2080

“La nostra storia ha commosso il mondo” – dice Rosa Maria, la giovane vedova del carabiniere Mario Cerciello Rega, ucciso un anno fa a Roma, con undici coltellate, da due ragazzi americani, ora a processo. 

“Ho ricevuto tantissimi messaggi e lettere di solidarietà da migliaia di persone, che mi danno conforto, oltre ai vili e ignobili insulti di altri individui che mi fanno orrore.
Nell’intervista di grande intensità rilasciata a Raiuno, il suo volto è scavato dal dolore, il suo sguardo, i suoi occhi – a volte persi nel vuoto di un’insopportabile sofferenza – sembrano guardare lontano, cercare il volto sorridente e quegli occhi azzurri e buoni di quel giovane che amava e che aveva sposato solo un mese prima del barbaro assassinio. Di quel giovane carabiniere, con la divisa cucita addosso, che credeva nella sua missione, che voleva proteggere la gente, che aveva dato tutto per onorare l’Arma e inorgoglire la sua famiglia e la sua compagna. 
Che oggi piange e ne ricorda il carattere, la bontà, la semplicità, la genuinità, lo spiccato senso del dovere. Come rivive i sogni che avevano cullato, i possibili figli che non hanno potuto avere, i momenti di lontananza per motivi di servizio, che hanno sopportato. 
Si intuisce lo sforzo per trattenere le lacrime, che cede a un abbozzo di sorriso, che le illumina il volto, quando racconta il suo Mario, del suo amore strappato e dilaniato da una lama di diciotto centimetri, una sera di luglio di un anno fa. 
È una ragazza forte, determinata e lucida, Rosa Maria, anche se non si da pace. Sa quel che dice. Parla con precisione e compostezza, senza abbandonarsi alla retorica e al compiacimento patetico nel suo ruolo di donna offesa ed umiliata nei sentimenti. Anche il suo linguaggio non verbale trasmette una totale condivisione, una spontanea empatia, un’incredibile onda emotiva che colpisce chi l’ascolta. 
Commuove e lascia il segno. 

Esattamente come, in senso opposto e ripugnante, colpisce la vicenda di Piacenza e di quegli uomini bastardi che indegnamente indossavano la stessa divisa, non certo “cucita addosso”, ma disegnata e sfruttata per meglio delinquere e per disonorarla. 
Quelle iene non sono “carabinieri che sbagliano”, ma camorristi criminali, travestiti per perpetrare le gesta di Gomorra. Sono rifiuti umani che offendono, oltraggiano e vilipendono tutti quelli che si sacrificano e rischiano la vita per difendere persone e istituzioni. 
E spesso la perdono.  24 luglio 2020 (Alfredo Laurano)

 


giovedì 23 luglio 2020

DONNE D'ITALIA /2079


Anche Giorgia Meloni non ama molto ''Imagine” di John Lennon: “è l'inno dell'omologazione mondialista, niente religioni, niente confini. Io credo nell'indentità, senza di essa siamo solo consumatori tutti uguali delle multinazionali".
Nello studio di 'In Onda', la presidente di Fratelli d'Italia ha espresso il suo parere in merito alla famosa canzone, apprezzata in tutto il mondo, già criticata in precedenza dalla parlamentare europea Ceccardi della Lega, che l'aveva definito un "brano marxista, da non far cantare ai bambini del suo Comune”.
La lettura in evidente chiave pacifista e la condivisione del messaggio solidale, umano e universale del brano risultano del tutto sconosciute a queste due poverette, anche sul piano musicale. Meglio qualche facile e ridicola canzonetta fascista, che esalti il mito del Duce, dell’Impero e del Littorio.

Per non essere da meno, si eccita anche la pitonessa Santanchè, con tutte le sue plastiche al seguito, contro i lunghi applausi tributati al premier Conte, dopo l'informativa sugli esiti del Consiglio europeo straordinario di Bruxelles, durante il suo intervento a Palazzo Madama: "Mi ricordano un film di Fantozzi", squittisce con sciocchissima ironia e bonaria compassione. "Lasciatemi dire che questo inizio di seduta mi ha rievocato quel film, 92 minuti di applausi. Noi abbiamo tifato per l’Italia, noi ci siamo comportati da patrioti, ma qualcuno ha equivocato perché il nostro giudizio sul governo rimane sempre lo stesso: voi non siete capaci e non sarete capaci di portare fuori l’Italia da questa crisi”.
Questa esaurita ex lecchina del Caimano ed ora della sorella Carciofara, ha perpetrato a lungo i fasti di Arcore e del Bunga-bunga, senza però ricevere alcun applauso o gratificazione, ma solo fischi e pernacchie a oltranza. Pure Sallusti l’ha ripudiata.

Squallide donne d'Italia, soubrette dell'inconsistenza, del vuoto e dell’impalpabilità politica e culturale, che si esibiscono nel solito avanspettacolo da teatrino triste, nelle terre nebbiose e paludose di un paesetto padano, senza senso e senza storia.

Stanno chiaramente rosicando forte questi cialtroni di una Destra sguaiata e tamarra, a cominciare dal capitan cazzaro, intenta a recitare il solito rosario di quotidiane imbecillità e dei misteri di una fede rancida e stantia.
Si stanno distruggendo il fegato per la rabbia e per l’invidia: tra i loro banchi dilagano i bruciori di stomaco e di culo, si diffonde la gastrite atrofica e il reflusso esofageo, ai quali neanche una piantagione di Maalox darebbe un minimo sollievo.
23 luglio 2020 (Alfredo Laurano)

DAGLI ALL'UNTORE /2078


Vivere con il terrore di toccare la maniglia di casa. Di contaminarsi. Perché il portoncino si affaccia su uno dei vicoli della movida violenta.
E perché le bande di balordi che ogni weekend «calano» su Trastevere, tra i tanti giochi pericolosi, praticano pure questo: la «gara di sputo» contro citofoni, maniglie, usci. Sono ragazzini scemi e sottosviluppati, vestiti tutti uguali, come in Arancia Meccanica, che terrorizzano i residenti del quartiere.
La denuncia è quella di una nota costumista cinematografica e di produzioni Rai, che ha raccontato alcuni inquietanti dettagli sulla movida romana post lockdown. «Questi bulli sono energumeni non riusciamo a fermare. Le abbiamo provate tutte, con denunce a ripetizione. Ma ci vorrebbe la Wehrmacht. Sono terrorizzata, barricata in casa“
La situazione, già pericolosa di suo, è aggravata dal rischio contagio. Questi untori idioti sputerebbero di proposito su citofono e maniglie di casa dei residenti, con l'unico scopo di attaccare il virus.

I livelli di violenza toccati ogni notte, ormai non più soltanto nel fine settimana, sono inimmaginabili. Dalla periferia o anche da fuori Roma arrivano queste gang di ragazzini criminali, con al polso un pugno di ferro.
Risse e caos fuori controllo. Un residente esasperato lancia un vaso dalla finestra. In strada, ubriachi urlanti, spacciatori, vandali che ogni sera danno spettacolo con urla, liti e accoltellamenti fino a mattina.
Il minimo che possono fare è pisciarti sulla porta. Poi, se protesti, organizzano vere e proprie gare, prendendo la mira e ti sputano sulla maniglia o sul citofono, con la speranza di infettarti. Già nelle scorse settimane la polizia è stata costretta a chiudere diverse piazze per evitare gli assembramenti.
Movida selvaggia, un vero dramma che non si riesce a controllare in nessun senso: sta diventando un grande problema di ordine pubblico. Lo Stato deve rispondere garantendo la sicurezza di tutti. Trastevere, San Lorenzo e altri quartieri nei fine settimana diventano terra di nessuno.
E’ ora che si cominci ad arrestare qualcuno.
22 luglio 2020 (Alfredo Laurano)

CARNEADE /2077


Per diversi mesi, è stato ampiamente sottovalutato e ignorato. Un perfetto sconosciuto, un avvocato e riservato docente di provincia, chiamato, quasi casualmente e per necessità, a vestire gli abiti scomodi e, apparentemente, teleguidati di Presidente del Consiglio: un obbediente prestanome, senza esperienza e peso politico, per tenere in piedi la baracca vacillante di un governo anomalo, che non desse troppo fastidio ai gestori reali dello stesso.
"Carneade, chi era costui"?
Che Giuseppe Conte non fosse un ominicchio o un quaquaraquà come Renzi o un pallonaro fanfarone come Salvini, ma un uomo serio, determinato, volitivo e capace lo si è capito in questi mesi di pandemia, quando con decreti e polso fermo ha tenuto il timone di nave Italia fuori dalle secche del covid 19. Le sue chiusure, anche se a volte un po' tardive, ci hanno salvato da una strage ancor peggiore. Gli altri stati si sono adeguati a tali misure, pagandone però le conseguenze per la leggerezza e i relativi, colpevoli ritardi.

Ora, con altrettanta caparbietà e fermezza ha dato al nostro Paese una vittoria significativa, se non storica in UE, in un panorama politico squallido e mediocre.
Con un linguaggio chiaro e diretto, estraneo al politichese, alla demagogia e al facile populismo, si è rivelato una persona pulita e onesta, di cultura, di sapienza e di grande umanità, nella quale quasi nessuno aveva creduto. Riservato, attento, privo di arroganza e di superbia in un concerto afono e volgare di ragli, di selfie, di balletti e di cazzari più o meno colorati.
21 luglio 2020 (Alfredo Laurano)

COMPLOTTARI, NEGAZIONISTI E TERRAPIATTISTI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI! /2076


Segnatevi questa data sul calendario: 27 luglio, ore 10.30.
Perché quel giorno, alla Sala Capitolare del Senato, andrà in scena quello che viene pomposamente definito “L’Osservatorio permanente sulle libertà fondamentali.”
Una sorta di Stati generali del complottismo e del negazionismo italiano, organizzato da due luminari come Vittorio Sgarbi e Armando Siri, insieme a Matteo Salvini (chi sennò) e che vedrà sfilare - pur in mezzo a personaggi meritevoli - in rigoroso ordine di cialtroneria e/o non credibilità:
Nicola Porro (“Il Covid? Sta diventando una religione”).
Paolo Becchi (“Una seconda ondata blinderà il governo”).
Giulio Tarro (“Le mascherine sono inutili”).
Giuseppe De Donno, quello che aveva amici immaginari e inventava complotti nei suoi confronti.
Maria Rita Gismondo (“Mi farò un ciondolo a forma di Coronavirus”).
Matteo Bassetti (“Mortalità bassa, non è un’epidemia”).
Mancano solo Montanari e il generale Pappalardo e poi la nazionale negazionista è al completo.
Per fortuna all’ultimo istante il professor Guido Silvestri, che è persona seria, si è reso conto di dove si stava cacciando e ha rettificato la sua presenza con un post secco e chiaro: “Scusate, non posso essere associato a certe persone.”
Tutto questo nel cuore del Parlamento italiano.
Il punto più basso (e pericoloso) mai toccato nella storia recente delle istituzioni repubblicane. (Lorenzo Tosa)

E' FATTO OBBLIGO /2075


A nome della corporazione dei “professori, dei letterati, dei giuristi e degli intellettualoidi, più o meno stimati o falliti, chiamati in causa da soggetti arroganti e presuntuosi che, su queste pagine di pubblico dibattito, sparano granate di ignoranza e maleducazione, offendendo chi si permette di avere un’idea diversa dalla loro, vorrei precisare che: fermo l’insopprimibile diritto di pensare ed esprimersi in assoluta libertà, come e quando lo si voglia, nessuno, e tanto meno lo scrivente, intende dimostrare di conoscere la lingua italiana, né sforna parole “forbite” per creare effetti speciali. Semplicemente, usa il proprio linguaggio per comunicare, come chi invece usa disegnini, geroglifici o suoni gutturali. Non siamo in accademia, a un esame o a un telequiz.
Ma nemmeno nell’era primitiva.

In conclusione, invocando ancora l’inalienabile diritto alla pacifica convivenza delle idee e il dovuto rispetto della civiltà umana e giuridica, vorrei rassicurare qualche saccente sconosciuto che qui nessuno intende “fare il fenomeno” sulla pelle di una qualsiasi innocente vittima, sacrificata sull’altare della stoltezza, della malvagità e della pochezza umana.
Nessuno della mia comunità ideologica si abbasserebbe a forme di speculazioni così grette e meschine, di esclusiva competenza di alcuni barbari che ben conosciamo: verdi, arancioni o neri uniti nel caleidoscopio multicolore dell'ignoranza, della discriminazione e della violenza politica e parolaia.
21 luglio 2020 (Alfredo Laurano)

BOMBAROLO /2074


Come Don Chisciotte, nella mia vita ho incontrato tanti mulini a vento che hanno spuntato le mie lance ideologiche e deluso i miei sogni.
Un tempo, per discriminarmi, mi chiamavano "Bombarolo", solo perché ero convintamente di sinistra, anche se non ho mai amato e praticato alcuna forma di violenza.
E' in atto, da anni, una campagna di persuasione o, forse meglio, di stordimento, per convincere i giovani e le masse popolari che le ideologie non esistono più, che sono concetti obsoleti e inutili, false credenze e non valori di riferimento di una vita. 
La globalizzazione, il mercato (conta solo questo) e la super tecnologia mettono poi il carico da undici e spingono verso i comodissimi lidi del qualunquismo. 
Apposta nascono il perverso berlusconismo, l'ambiguo renzismo, il salvinismo barbaro, il patologico sgarbismo, il razzismo, il disimpegno, il menefreghismo, la disonestà, l'indifferenza, il profitto come unico obiettivo, l'arroganza del potere e la dilagante corruzione. Ossia, la sconfitta e il degrado della politica, intesa nella sua più nobile accezione.
Il tutto condito in salsa di neo-edonismo all'amatriciana che giustifica ogni scelta, esalta l'agnosticismo e non ci fa più sorprendere di nulla.
Ci stanno cancellando anche la fede e lo stupore!
21 luglio 2020 (Alfredo Laurano)

ANCORA IL FOLLE /2073

Lui, ancora lui, sempre lui.
Il pazzo megalomane che si propone in tutte le sue più disgustose versioni: nudo sulla tazza del cesso (luogo ad esso più congeniale), mentre si fa lavare i capelli, mentre guida l’auto o delira in Parlamento.
Vittorio Sgarbi, il giullare ufficiale del Parlamento, non ha più freni, né limiti, né vergogna: si ritiene onnisciente e onnipotente.
“Perché l’emergenza è finita…è una comica…un grottesco momento di idiozia, di recita, di finzione, di farsa. La follia ha preso le nostre menti, quello è il vero contagio. La mascherina è inutile. Stiamo ancora recitando questa parte di uomini mascherati…
Hanno stabilito la dittatura di una scienza, di una verità che non c’è.”

Tutto ciò mentre gli Stati Uniti registrano per la seconda volta oltre 70 mila nuovi casi. In Texas ottantacinque bambini sotto i 12 mesi sono risultati positivi. C’è il coprifuoco a Miami Beach, dove volontari consegnano cibo, che scarseggia da una settimana. In Iran forse 25 milioni di casi.
Sono oltre 14 milioni i casi di coronavirus nel mondo, mentre i morti hanno superato i 600 mila secondo l'ultimo aggiornamento della Johns Hopkins Universitiy gli Usa, il Paese più colpito, con il Brasile, le infezioni sono oltre 3,64 milioni e i morti 140 mila. Nelle ultime 24 ore negli Usa sono stati contati 77.638 contagi. Il record per i casi quotidiani negli Stati Uniti è più che raddoppiato dal 24 giugno.
In Spagna, mai tanti contagi dall'8 maggio, con 628 infezioni in 24 ore. I dati sono gli ultimi diffusi, aggiornati a ieri sera. Lo riferiscono diversi media spagnoli, che segnalano una maggiore incidenza in Aragona e Catalogna, dove le autorità continuano a varare misure per contenere la malattia. Quattro milioni di residenti a Barcellona sono stati esortati a rimanere a casa, poiché il numero di casi di coronavirus continua ad aumentare.
Il bilancio delle vittime in Spagna è di circa 28.400, uno dei peggiori d'Europa. Di recente, ha identificato oltre 150 nuovi focolai di virus in tutto il Paese. La Francia non esclude una nuova chiusura del confine con la Spagna.
In Italia ci sono oltre 660 focolai. "Rivolgo un appello all'utilizzo della mascherina o si dovrà richiudere. Non possiamo tornare indietro e disperdere gli sforzi fatti fin qui. Dobbiamo usare la mascherina o rischiamo nuovi casi come in Catalogna". E' l'appello dell'assessore alla Salute della Regione Lazio Alessio D'Amato dopo gli ultimi casi di coronavirus registrati in regione.
Sic stantibus rebus e il pazzo furioso, ancora a piede libero, continua a mistificare, a parlare di dittatura, di recita, di farsa e di finzione.
Ma quando lo ingabbieranno?
19 luglio 2020 (A. La.)

AL TEMPO PERSO /2072


Salvini come Trump e Bolsonaro: “Gli italiani vogliono vivere senza distanziamento sociale”
Mentre il ministro Speranza al Senato avverte: “La partita non è vinta, l'emergenza non è finita. Vediamo la straripante forza di un nemico che non solo non abbiamo ancora sconfitto, ma che continua a occupare nuovi territori e mietere nuove vittime”, il leader dei nuovi barbari, Matteo Salvini, interviene in aula, sostenendo invece che l’emergenza Coronavirus è finita e che il governo dovrebbe “smetterla di terrorizzare gli italiani e di tenerli chiusi in casa”.
Per l’ex ministro dell’Interno “gli italiani vogliono vivere, lavorare, amare e sperare senza distanziamento sociale”.

A Preganziol (Treviso), commenta un lettore, un tempo esisteva un bar che si chiamava "Al tempo perso", non so se c'è ancora ma nel caso potrebbe andare lì a fare le sue ragliate propagandiste, senza un'idea, senza una proposta... Povero infelice.
16 luglio 2020 (Alfredo Laurano)

NON E’ UN BAVAGLIO /2071


È morto di Coronavirus l'uomo che sosteneva che le mascherine fossero una 'moda passeggera'. Lo scriveva sui social network, sbeffeggiando chi indossava i dispositivi di protezione.
Per questo la notizia della morte di Richard Rose, avvenuta proprio a causa del virus, sta facendo il giro dei siti d'oltreoceano.
A partire dalla fine di aprile, infatti, Rose aveva pubblicato alcuni post in cui diceva che quella delle mascherine fosse una moda passeggera e che lui non avrebbe "acquistato dispositivi di protezione personale anche se nel suo Stato, l'Ohio, il Coronavirus continuava a circolare" e a mietere già molte vittime. "Chiariamolo: non comprerò una c... di mascherina. Sono arrivato a questa decisione perché la pandemia è tutta una montatura, sono stanco di tutti questi spot sul coronavirus, basta negatività!".

L'uomo aveva iniziato a rivedere la propria posizione intorno a metà giugno, dopo una giornata passata in una piscina pubblica di Port Clinton, in Ohio. È in quella circostanza che Rose, prima di morire, ha rivelato di pensare di aver contratto la malattia.
Dal tampone effettuato il primo luglio è risultato positivo e ha subito avvertito gli amici, specificando che nel frattempo, a causa della malattia, avrebbe rinunciato a un nuovo lavoro che aveva appena trovato. Poi ha scritto di avere grandi difficoltà respiratorie e uno dei suoi amici, sempre attraverso i social, si è detto dispiaciuto per aver minimizzato gli effetti del Coronavirus dopo aver scoperto che un suo amico era malato.
Il 2 luglio Rose aveva fatto sapere che il suo stato di salute stava progressivamente peggiorando e aveva detto che non aveva ricevuto l’idrossiclorochina, ma che gli era stato fornito un respiratore.
Gli effetti del Covid-19 sul suo organismo si sono rivelati devastanti e lo hanno stroncato in pochi giorni.
Ma l'aspetto ancora più tragico è che con le sue azioni irresponsabili potrebbe aver contagiato chissà quante persone.
Il poveretto è morto il 4 luglio, a soli 38 anni.
16 luglio 2020 (Alfredo Laurano)

mercoledì 22 luglio 2020

L'EMERGENZA DEI CAZZARI /2070


"La sola emergenza è quella antidemocratica. La sola risposta dovrà essere un'insurrezione".
Lo afferma Vittorio Sgarbi, che sui suoi social commenta duramente la decisione del governo di prorogare lo stato di emergenza fino al prossimo 31 dicembre. "L'esecutivo -affonda Sgarbi- con a capo un signore che non ha votato nessuno, ha prorogato lo 'stato di emergenza', pensando così di continuare a governare il paese diffondendo terrore.
La sola emergenza è quella antidemocratica. La sola risposta dovrà essere un'insurrezione dei cittadini! Presenterò un esposto alla magistratura perché non vi sono i presupposti di fatto per una decisione così drastica", scrive il parlamentare. "Le sole ragioni sono, ad evidenza, di tornaconto politico: controllare (e manipolare) attraverso paura e la restrizione delle libertà personali la popolazione, e gestire, in deroga a ogni regola di trasparenza, appalti milionari per una epidemia che non esiste più".

I deliri quotidiani di questo pazzo disturbato continuano e si ripetono ad oltranza, a prescindere dall'argomento, dal caso e dal tempo. Ogni occasione è buona per esibirsi e fare spettacolo, sull'uso della mascherina, la negazione del virus, la pandemia estinta o il bagnetto a mare con finto affogo, per ricordare solo qualche esempio di megalomania mediatica.
Ora invoca l'insurrezione popolare, magari insieme alle mandrie arancioni di Pappalardo e alle bande verdi del cazzaro leghista, altri pagliacci come lui e il logorroico Porro, già graziato dal virus, che fa il gesto dell'ombrello.
14 luglio 2020 (Alfredo Laurano)

MENOMALE CHE NON C'E' PIÙ' /2069


Nel mondo la pandemia è nella sua fase più acuta.
In California, aumentano i casi: richiudono chiese, bar e ristoranti Il governatore ha ordinato una massiccia ritirata. Mentre i contagi di coronavirus tornano a preoccupare, ha deciso di richiudere bar e ristoranti, chiese, palestre e parrucchieri.
La mossa annulla settimane di riapertura in alcune parti dello Stato più popoloso degli Stati Uniti, con casi in aumento in grandi aree metropolitane tra cui Los Angeles e parti della Baia di San Francisco. L'ondata ha anche spinto due dei più grandi distretti scolastici di Los Angeles e San Diego, ad annunciare che le lezioni si terranno online fino a nuovo mandato.
La vicina Oregon sta imponendo l'uso di mascherine all'aperto.
Il numero di persone ricoverate in ospedale in California con Covid-19 è aumentato del 28% nelle ultime due settimane, un 20% del totale necessita di cure intensive.

Negli Usa le vittime sono oltre 135 mila, quasi 60 mila i contagi in 24 ore. America Latina seconda regione al mondo per numero di morti. Record di casi giornalieri in India: 28 mila.
OMS: "Non importa dove un Paese si trovi sulla curva epidemiologica, non è mai troppo tardi per agire. Se la gente continua a frequentare luoghi affollati senza prendere le precauzioni necessarie, la trasmissione della malattia continuerà".
14 luglio 2020 (Alfredo Laurano)

ECCOLO DI NUOVO, MA NON E' MAI SPARITO /2068


Coronavirus: per qualcuno non esiste più. Non sa che ci sono numerosi focolai attivi anche in Italia. E altri si prevedono.
Tra l'altro, l'età media dei positivi al Covid-19 si sta abbassando: nell'ultimo mese, gli infetti sotto la maggiore età sono quintuplicati, passando dal 2% al 10% dei nuovi casi.
L'infermiere di Cremona, Luca Alini: "Ho scritto quel post per dire che i casi di Covid sono tornati. Il virus non è scomparso.
Non è una foto di marzo o di aprile. In reparto abbiamo ricominciato a ricoverare pazienti Covid con gravi insufficienze respiratorie”.
I soliti idioti complottari sostengono ancora che il virus non esiste. E invece c’è eccome e continua a circolare.
Mi piacerebbe tornare ai primi di marzo e invitare queste persone a trascorrere una giornata nell’Ospedale di Cremona. Cambierebbero idea in cinque minuti, poi però scapperebbero. Ho provato a spiegarlo a qualcuno dei tanti che mi hanno attaccato su Facebook, ma non c’è verso. A chi non ha capito è inutile spiegare.

Locatelli: "Non ne siamo fuori, se il quadro peggiora di nuovo così saremo più pronti”
Il presidente del Consiglio superiore della Sanità: "Lo stato di emergenza ci consente di essere più reattivi. Se poi tra tre mesi l'epidemia è finita si fa in tempo a cambiare".

Intanto, parlano i numeri: nuovo record di contagi nel mondo: 220mila in un solo giorno.
Gli Stati Uniti si confermano il Paese più colpito e hanno fatto registrare il numero più alto di positivi in 24 ore: oltre 66mila casi. In India colpita la più nota famiglia di divi di Bollywood
Sono oltre 12.580.000 i positivi al coronavirus diagnosticati in tutto il mondo. La pandemia ha causato almeno 561.551 morti dalla sua apparizione a fine dicembre, secondo un bilancio Afp. Gli Stati Uniti restano il Paese più toccato al mondo per numero di casi (3.242.073) e di decessi (134.729) e sabato hanno registrato un nuovo record di contagi (66.528).
Seguono il Brasile con 70.398 morti, il Regno Unito con 44.798, l'Italia con 34.945 e il Messico con 34.191.
Trump, per la prima volta, indossa la mascherina in pubblico.
Comincia a capire pure lui.
12 luglio 2020 (Alfredo Laurano)

IL DITTATORE BIANCO /2067


Al golpe, al golpe, siamo al golpe! Chiamate l'esercito leghista, i fratelli d'Italia, le truppe cammellate e casa Pound. Complottisti di tutto il mondo unitevi.
La destra italiana, ci ricorda Scanzi, sta già mettendo su l’ennesima baracconata sulla decisione del governo, giusta e obbligata, di prolungare lo “stato di emergenza” fino al 31 dicembre. Non si può fare altrimenti, per almeno due motivi. Anzitutto perché la pandemia c’è ancora, sebbene ormai quasi tutti facciano finta di nulla. E poi per una motivazione meramente tecnica e burocratica: senza lo “stato di emergenza” non puoi adottare decisioni tempestive e draconiane che potrebbero essere necessarie di fronte a nuovi casi Codogno.

È proprio una questione tecnica, più che politica. Ma tanto basta perché la destra, - questa destra! - straparli di “golpe”, “dittatura” e “stato di polizia”. C’è persino gente, non dico famosa ma neanche pienamente sconosciuta come meriterebbe, che ieri ha cinguettato robe tipo questa: “Stato d'emergenza di nuovo fino al 31 dicembre? Con 74 ricoverati in tutto in terapia intensiva, più di metà delle regioni a contagio zero, sapete come si chiama questa idea di #Giuseppi #Conte?” GOLPE.
No, ipocriti farisei, si chiama ignoranza, imbecillità, incapacità di capire, volontà di turlupinare la gente in buona fede.
Ce lo spiegheranno presto, ricamando e coniugando il verbo qualunquista, i soliti cialtroni Porro, Maglie, il gracchiante Giordano, il caprone pazzo Sgarbi e l'inconsapevole, evanescente Capezzone.
Poveracci. FATE PENA.

11 luglio 2020 (Alfredo Laurano)

LA FESTA DEI RICORDI /2066

Per questo undici luglio, cara compagna mia, niente feste e cene con amici, fuochi d'artificio, balli, parate, buffet e barbecue, giochi e concerti. Niente baci, candeline e abbracci collettivi: lo impone un micidiale giustiziere detto Covid.
Solo un frugale pranzetto familiare nella quieta campagna cerveterana, da Tiziana.
E allora, quale migliore augurio, una scelta a riveder le teche dei tuoi momenti belli e indimenticabili, velati di passioni antiche e sana nostalgia.
Un percorso di emozioni, di pathos e batticuore.
I ricordi sono il profumo delle nostre esperienze, cartoline e lettere firmate che abbiamo spedito al nostro futuro.
Luoghi, tempi, sensazioni, impressioni, desideri, suoni, immagini, colori e sapori raccontano la vita di ciascuno, attraverso un semplice click, uno scatto, un fotogramma. Perché fotografare è mettere sulla stessa linea di mira la testa, l'occhio e il cuore. È un modo di vivere, secondo Henri Cartier-Bresson.
Sono ciò che rimane, soprattutto quando col tempo la verità sfugge al presente, si trasforma in passato e si proietta al futuro: gioia, dolore, ansie e trepidazioni si vestono di commozione e diventano sogni, speranze, chimere o magnifiche illusioni.
La vita e i sogni sono pagine di uno stesso libro, diceva Schopenhauer, leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare.
Anche perché la vita è bellissima! La vita è meravigliosa!
Anche se non ci appartiene.
Ne siamo così certi, soprattutto quando, come oggi e come è stato nei secoli, è messa in discussione da uno sconvolgimento epocale e planetario che ci ricorda la nostra assoluta impotenza? E non solo per la sua caducità e fuggevolezza, che ci costringe a cercarne vanamente un senso.
Per qualcuno, certo lo è, almeno nella forma e nella modalità sociale ed immanente, anche se trattasi pur sempre di un transito, più o meno lungo: da quando si apre a quando si chiude il sipario dell'apparizione sulla scena di un mondo del tutto sconosciuto.
Ma la parte che, inspiegabilmente e non per nostra scelta, siamo chiamati e costretti a recitare in quel teatrino anonimo è comica o banale, brillante o drammatica, tragica o all'italiana, assurda o come viene, secondo le inesistenti regole della casualità.
Nel quotidiano carosello dell'esistenza cerchiamo a stento di colmare il vuoto nella nostra intimità, con le cose e i sentimenti, che poi si trasformano in ricordi, nell'insensata illusione della immortalità. Tra miseria e nobiltà, tra amore e odio, tra solidarietà e indifferenza, tra libertà e oppressione.
Non possiamo scendere da questa assurda giostra spietata e disumana, dove tutto oscilla e tutto contraddice, ma possiamo rinunciare ad averne titolo e cittadinanza. Siamo o possiamo dichiararci prigionieri politici di un mondo che non ci appartiene.

Credo che non si tratti di recite e di volubili scenari, ma di necessità biologiche e vitali. Non scegliamo noi i nostri geni, la nostra presenza su quel palco, in un ambiente che, sempre casualmente, ci condiziona ed è già apparecchiato ad arte, da un dio o da un platonico demiurgo, prima del nostro insignificante arrivo.
Non brilliamo di luce propria, ancorché variabile, come le stelle, né scegliamo una ribalta per apparire: ce l'impone la natura, il cui disegno è affascinante, suadente, ma pur sempre imperscrutabile.
Solo l'educazione e la cultura ci aiutano nel difficile cammino e ci illudono di non essere solo un invisibile granello nell'economia dell'universo.
Anche se, talvolta, può sembrare salutare guardarsi dentro, scostando un po' il tendone personale che ci veste, ci avvolge, ci comprime e ci nasconde, per scoprire, da spettatori, l’effetto che fa, la tragicomica commedia della nostra stessa esistenza. 

Un famoso brano degli anni sessanta recitava: "Han spento già la luce, son rimasto solo io e mi sento il mal di mare, il bicchiere però è mio, cameriere lascia stare, camminare io so. Guardo lassù la notte, quanto spazio intorno a me, sono solo nella strada o no, qualcuno c’è?"
Ognuno, poi, si cerca una risposta e decide che la vita, forse, è bella, bellissima, meravigliosa, epica o gagliarda.
Ma inutile di fronte alla cinica apatia dell’universo.
Auguri comunque e nonostante tutto, felice di essere ancora con te, vicino a te.
11 luglio 2020 (Alfredo Laurano)

QUELLE BOTTEGHE ANCOR PIU’ OSCURE /2065


Quando si dice “la faccia come il culo”. Quando la tracotanza sposa la superbia e la presunzione. Quando la prepotenza, la sfacciataggine, la sfrontatezza fanno rima con spudoratezza e insolenza: “Noi, eredi del Pc di Berlinguer”.
Al civico 54 di via delle Botteghe Oscure, proprio di fronte all'ex sede del partito di Palmiro Togliatti, di Di Vittorio e di Enrico Berlinguer, dovrebbe insediarsi a breve la nuova sede della Lega a Roma.
In quei locali già opera da tempo il team della comunicazione di Salvini, «la Bestia» guidata da Luca Morisi.
Lo scarto è brevissimo in termini di metri, più ampio dal punto di vista temporale e abissale, sotto l’aspetto ideologico. Può essere calcolata in vari modi la distanza fra il civico 4 di via delle Botteghe Oscure, dove aveva la sua storica sede il PCI, e il numero 54, dove a breve inaugurerà i suoi uffici romani la Lega.
Un caso, un gesto simbolico o anche di più?
E il vanaglorioso cazzaro verde, euforico e borioso come sempre - “Siamo qui per ricostruire Roma” - si permette di sottolineare: “I valori di una certa sinistra, che fu quella di Berlinguer, del lavoro, degli artigiani, sono stati raccolti dalla Lega: se il Pd chiude e la Lega riapre io sono contento, è un bel segnale: prendiamo il posto di quello che era un grande movimento popolare e operaio”.
Pretende, cioè, di paragonarsi a Berlinguer, al suo carisma di uomo saggio e illuminato, agli ideali che in quelle stanze sono stati coltivati e cresciuti nel consenso popolare.
Fa veramente orrore e pietà.
Nel cuore della capitale, nella strada da sempre identificata con il Partito Comunista, proprio davanti al palazzo detto il Bottegone, si consumerà quindi una sorta di "sfregio" alla memoria della Sinistra, alla eredità virtuale della tradizione comunista italiana.
Più che una sede politica, una casa di lavoro a Roma, questa scelta vergognosa ha tutto il sapore di una provocazione, di una sfida. E’ un oltraggio alla Storia e a quegli uomini che lì l’hanno fatta, vissuta e interpretata.
E infatti il capitano legaiolo non ci ha pensato due volte quando gli hanno dato la possibilità di mettere la targa del suo barbaro partito proprio lì, gustandosi in anticipo e con compiaciuta ironia, la reazione dei “comunisti” alla sua sfida.
E si prepara a far festa con l’inaugurazione ufficiale prevista entro fine luglio.
Senza nemmeno porsi un dubbio sul l’aspetto paradossale e anche ridicolo della iniziativa.
Come se i valori della tradizione politica e sociale di un grande partito dipendessero dalla natura fisica dei luoghi, dei muri e delle vie, che quel partito ospitano.
9 luglio 2020 (Alfredo Laurano)

LE SUE NOTE HANNO RACCONTATO LA VITA /2064


"C'è solo una ragione che mi spinge a salutare tutti così e ad avere un funerale in forma privata non voglio disturbare".
È questa la ragione che ha spinto Ennio Morricone a voler mantenere nella forma più riservata possibile il compianto della sua morte.
Il grande compositore, scomparso questa notte, ha voluto scrivere nero su bianco il suo necrologio. Parole commoventi pronunciate prima del suo ricovero al Campus Biomedico, dove era stato ricoverato a seguito di una frattura del femore e dove è spirato all'età di 91 anni per complicazioni post operatorie.

L'ultima colonna sonora di Ennio Morricone è stata quella del nostro isolamento. Dalla “Nuovo Cinema Paradiso Suite” al tema di “C’era una volta il west”, suonati sui tetti di Roma, alla “Mission” eseguita sul Canal Grande di Venezia. Serenate per l'Italia, firmate dal Maestro.
La musica di Ennio Morricone ha accompagnato le cavalcate di Clint Eastwood e le spacconate di De Niro, ha raccontato – al pari delle immagini – i duelli polverosi e i tradimenti, la povertà e l'amore. L'epopea americana di Sergio Leone e la Sicilia nostalgica di Tornatore, fino alle sparatorie pulp dell'ultimo Tarantino.
Le colonne sonore che ha scritto per i grandi capolavori del cinema hanno guidato anche l'uscita dell'Italia dalla lunga e dolorosa fase di lockdown. Hanno viaggiato su una piazza Navona deserta, quando i cittadini di Roma e delle altre città italiane erano in isolamento e in preda alla paura.
Morricone ha scritto la colonna sonora della vita di tantissime persone e ne era consapevole.

Musicista raffinato e popolare, ha lasciato un'impronta profonda nella storia musicale del secondo Novecento. Attraverso le sue colonne sonore ha contribuito a diffondere e rafforzare il prestigio dell'Italia nel mondo. Un vero e proprio monumento della nostra cultura, orgoglio per il nostro Paese, un compositore che ha fatto la storia del cinema mondiale, che ci ha fatto emozionare, sognare, commuovere come pochi altri.
La sua musica gli sopravviverà.
6 luglio 2020.