A 96 anni, si è spenta ieri nella sua amatissima tenuta di Balmoral, in Scozia, Elisabetta II Windsor, la regina più longeva del più longevo impero moderno, o ciò che ne resta.
Ha visto una guerra mondiale e
varie guerre coloniali, l’Irlanda del Nord e le Falkland, Margaret Thatcher e
lady Diana, l’ingresso e l’uscita dall’Europa.
Dunque un'icona assoluta del
Novecento, che se ne va pochi giorni dopo un altro protagonista di primo piano
come Mikhail Gorbaciov: uno che la Storia l'ha cambiata, mentre lei ha
contribuito a tenere ben fermo un pilastro della Tradizione.
Con Elisabetta sul trono di
Londra ci siamo nati, o cresciuti, o invecchiati insieme.
Settant'anni di regno, appena
finiti di festeggiare, con il sapore sottile di una nostalgia per qualcosa che
esisteva ancora.
Settant'anni. Qualcosa di
talmente eccezionale da far sospettare in lei l'immortalità. Il mondo cambiava,
ma lei rimaneva, immagine di stabilità e senso del dovere.
La regina è stata testimone di
tutti gli eventi che hanno cambiato la storia a cavallo del XX e XXI secolo e
visto passare innumerevoli personaggi e capi di stato.
Quando salì al trono, in seguito
alla morte improvvisa e precoce del padre Giorgio VI nel 1952, era una quasi
ragazza venticinquenne. I suoi pari di allora sono finiti da un pezzo nei libri
di Storia: Churchill, il dittatore sovietico Stalin, quello cinese Mao, il
presidente americano Truman, quello francese De Gaulle, De Gasperi e papa Pio
XII. Durante il suo regno si sono
alternati 14 presidenti degli Stati Uniti (da Truman a Biden), 10 leader
sovietici o russi (da Stalin a Putin) e 7 papi (da Pio XII a Francesco).
Ricevendo la corona, aveva subito
chiarito che il suo sarebbe stato un servizio per la vita, e ha mantenuto la
parola: ancora tre giorni fa riceveva il premier uscente Boris Johnson e la sua
succeditrice Liz Truss, apponendo il suo sigillo al quindicesimo passaggio di
consegne a Downing Street del suo regno.
Se ne va da icona pop, nell’universo digitale dove non si muore mai, con il suo stile inimitabile e inconfondibile, lasciando anche un segno nella storia del costume, con i suoi “leggendari” tailleur technicolor, abbinati a borsette e cappellini, su cui tanta satira e tanta ironia si sono spese: dal giallo canarino al verde pastello, passando per le mille sfumature di turchese, blu elettrico e rosa petunia.
Il mondo si inchina a Elisabetta, la regina dei due secoli, l'ultima regina.
Comincia, dopo tanta attesa, il regno di Carlo III, il "principe dimenticato" (così lo definì la rivista Time nel 2013), o mai troppo amato, che ha passato la vita aspettando il trono. Dopo anni all’ombra di figure femminili carismatiche, come la madre e lady Diana, l’erede diventa re e deve salvare la monarchia. (9 settembre 2022)
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