venerdì 22 gennaio 2021

CENT’ANNI DI LOTTE, RICORDI E SOLITUDINE /2209

Cento anni fa, il 21 gennaio del 1921, dalla scissione con i socialisti di Filippo Turati e con l’obiettivo di guardare alla Rivoluzione leninista, nasceva il Partito Comunista d'Italia. Amadeo Bordiga, Antonio Gramsci, Umberto Terracini, tutta l'ala sinistra del Partito Socialista riunito al XVII congresso proprio a Livorno, lasciarono il Teatro Goldoni e si diressero all'allora Teatro Carlo Lodovico, poi rinominato Teatro San Marco: qui, appunto, fondarono il Partito Comunista, per fare la rivoluzione che non fece mai - perché rimase comunque riformista quasi vergognandosi - e che segnò comunque il destino della Storia e della Sinistra italiana, che ancor’oggi fa dividere e discutere. 

Se in Russia c'era stata la rivoluzione d’Ottobre, in Italia si erano inasprite le tensioni sociali provocati dalla fine del primo conflitto mondiale. Scioperi nelle fabbriche e nelle campagne spaccavano il Paese. La guerra era finita, ma cresceva la povertà e aumentavano i disoccupati. 
C'erano quelli che volevano fare come in Russia, ma a dar man forte agli industriali e agli agrari, sempre più preoccupati, cresceva il movimento fascista e lo squadrismo era sempre più attivo. 

La cosa curiosa è che tutto questo passava inosservato al Congresso di fondazione del partito. Si discuteva di rivoluzione, di lotta all’imperialismo e internazionalismo, ma nessuno si rendeva conto che in Italia la situazione stava precipitando, nessuno sembrava capire che il fascismo era ormai alle porte 
È uno dei tanti limiti del nuovo partito, tutto preso dallo scontro con i riformisti. 
Nato da una scissione, sembra portare con sé quella vocazione al settarismo che ha spesso caratterizzato la sinistra italiana 
La formazione politica diverrà Pci nel giugno del 1943 e, nel gennaio 1991, Pds, Partito Democratico della Sinistra. 

Tanti contrasti, molti ritardi, contraddizioni, svolte, scissioni e divisioni, più subìte che attuate con determinazione, hanno caratterizzato la storia del grande partito di Gramsci, Togliatti e Berlinguer, che da trent’anni non esiste più. 
Occhetto ne ha officiato il funerale, dando luogo e seguito a una serie di trasformazioni anomale e innaturali, che lasciano rimpianti e un forte senso di vuoto e nostalgia, forse più sentimentale che politica. 

«Manca una sinistra politica con una propria visione critica della società e costruttiva di un futuro possibile. Anche nella crisi di questi giorni c’è qualcosa di quel retaggio - dice Aldo Tortorella, 94 anni, partigiano, direttore de l'Unità, dirigente di primo piano e più volte parlamentare del Pci - oggi c'è una crisi diffusa della liberal democrazia mossa, non da contrapposizioni ideali e politiche o differenze culturali e umane, ma da contrasti personali in cui si innestano i calcoli deteriori e gli interessi personali di un individuo», conclude Tortorella, riferendosi a uno a caso: forse il Matteo rottamatore da Rignano. 
Quello della crisi attuale, quello dei ricatti, dell’ipocrisia e dello “stai sereno”. Quello che ha cancellato quella patina di fierezza e appartenenza a una storia di giustizia e di speranza e sradicato pure quelle quattro fronde di quercia, sotto la quale si scorgeva, quale antica radice, un nobile simbolo, una bandiera. 
Una vergogna, un oltraggio, anche per la sola idea di una Sinistra che non ha più eredi. 
22 gennaio 2021 (Alfredo Laurano)

UN’ALTRA STORIA /2207

Da ieri, Joe Biden è il 46° presidente americano, Kamala Harris la prima vice donna: una svolta nella storia recente degli Usa, dopo 4 anni di ciclone Trump. 
Nel suo discorso di insediamento appello all'unità contro il suprematismo e il terrorismo interno. Subito 17 ordini esecutivi, per cominciare a smontare l'orribile eredità trumpiana: via il muslim ban, rientro negli accordi climatici, sostegno economico e lotta alla pandemia.
Alle otto del mattino, tappeto rosso, salva di 21 colpi, guardia d’onore eccetera, un elicottero ha trasportato Donald e Melania dalla West Wing al vicino Maryland.
Nelle terre più calde d’America c’è la Southern White House, la Casa bianca meridionale, la villa di Mar-a-lago. 
Sarà la nuova capitale dell’ultadestra americana, dove il tycoon pensa già di dar vita al "terzo partito". Vuole chiamarlo Patriot Party e sarà, ovviamente, di ultradestra.
Non una parola su Joe Biden, per non riconoscere la sconfitta, ma soltanto «Torneremo, in qualche modo», ha detto. 
Una promessa, una minaccia, Donald Trump ha abbandonato la Casa bianca dopo quattro anni che hanno sconvolto l’America: quattrocentomila morti di Covid e cinque morti nell’assalto al Campidoglio. Un milione di indennità di disoccupazione solo il mese scorso e il muro con il Messico. Quattordici milioni di sfrattati e la Borsa ai massimi storici. 155 milioni di elettori e le elezioni rubate. 143 perdoni presidenziali e un impeachment. 
Cosa resta di una rivoluzione? Perché lo è stata. 
Quattro anni fa erano un altro paese. 
(Fonte Il Manifesto)

UNA DONNA STRAORDINARIA E CORAGGIOSA /2206

Anche se non deve dimostrare più niente a nessuno - la sua intera vita ha già raccontato tutto l'orrore di questo mondo e la sua drammatica esistenza - Liliana Segre, a 90 anni, va in Senato a sostenere il governo Conte, attaccato, sputtanato e messo in crisi dal fuoco (ex) amico del Superbone di Rignano.
Lo fa per senso del dovere e indignazione civile. 
Lo fa, pur non partecipando da molti mesi ai lavori del Senato. 
Lo fa nonostante, data l’età, sia un soggetto a rischio e i medici le avessero caldamente consigliato di evitare, almeno fino a quando non fosse vaccinata. 
Lo fa per senso di responsabilità e correttezza, anche nei confronti del suo Paese e per tutti gli italiani. 

Applaudite questa grande donna, come ha fatto tutto o quasi il Senato, al suo ingresso. Anche se qualche spregevole, schifosissimo individuo, le ha augurato di avere un gravissimo incidente, che le impedisse di arrivare a Roma per votare. 
Ma, nonostante il maleficio, Liliana è giunta in Aula. 
È arrivata una davvero straordinaria persona, di altissimo profilo morale, umano e intellettuale e di una coerenza ed onestà assolute! 

Dimesse e sottomesse ministre Bonetti e Bellanova e sedicenti “patriote” carciofare da fumetto, scansatevi e prendete esempio. 
19 gennaio 2021 ore19 (Alfredo Laurano)

LE PATRIOTE /2205

Nel dibattito sulla fiducia al governo Conte, ieri, alla Camera, si è vissuto un clima di particolare violenza e di odio, fra le parti, ma soprattutto dalle opposizioni, sempre più volgari, minacciose e triviali. Il discorso e la replica del Presidente del Consiglio, al contrario, erano stati improntati, come sempre, a grande serietà, a un certo stile, a eleganza, pacatezza, umiltà e senza un briciolo di arroganza. Fino, addirittura, all’invocazione di aiuto, quasi evangelica, rivolta a tutti gli uomini di buona volontà e consapevolezza: “Aiutateci!” …a far ripartire l’Italia, a battere la crisi sanitaria, economica e sociale. 
Dai banchi degli ortolani seminatori d’odio, invece, a un certo punto è partito il coro: "Mastella! Mastella!": il centrodestra si faceva così beffe del discorso di Conte, evocando il sindaco di Benevento, in campo, in queste ore, come spontaneo mediatore e reclutatore di possibili “responsabili”.

Tra gli interventi i più duri, offensivi e triviali, come quello del rozzo leghista Borghi - "Presidente Conte, lei se ne andrà quando la montagna di guano che è stata accumulata sotto il tappeto sarà così enorme da non poter essere più nascosta. Ve ne andrete come chi lascia la casa dopo averla occupata, aver distrutto e rubato tutto, dopo aver defecato al centro della stanza. Da parte nostra non c'è fiducia, ma compassione per quello che sta facendo" - si è distinto quello della “patriota” Giorgia, madre, cristiana e insolente sorella d’Italia. 

“Avvocato Conte, stamattina io mi sono vergognata per lei, non solo per quell’Aiutateci che tradiva la sua disperazione, ma per il mercimonio che ha inscenato in quest’Aula nel tentativo “di darne dignità”. 
Avvocato Conte, lei è stato primo populista, poi ortodosso europeista, prima di destra, poi di sinistra poi di centro, ma anche socialista e liberale. Prima a favore e poi contro l'immigrazione illegale, la Tav, quota 100...prima amico e poi nemico di Salvini, ma anche di Renzi e pure Di Maio. Qualsiasi cosa pur di rimanere dov'è. Il suo barbatrucco è di presentarsi come quello che vuole ricostruire l'Italia dopo averla distrutta, governando con un gruppo di disperati, che chiama costruttori. Lei pensa di risolvere tutto, aggiungendo Mastella e di Maio? 
Mi piace pensare che in Parlamento ci sia ancora qualcuno che teme il giudizio implacabile che la storia inevitabilmente riserva. Se lei avesse a cuore il destino di questa nazione, si sarebbe già fatto da parte. Questo è il tempo dell'orgoglio, dei patrioti. della libertà, di un'Italia all'altezza della sua storia e che voi non rappresentate”. 

Questo lo sguaiato delirio dell’invasata Meloni, urlato al mercato di Monte Cicoria, con le giugulari del collo ingrossate, per lo sforzo ed il furore, e con gli occhi spiritati, fuori dalle orbite. 
La migliore risposta a questo patriottiche farneticazioni viene da una vecchia, ma lucidissima signora, che ha vissuto sulla propria pelle la tragedia del nazifascismo, nei campi di concentramento, voluti e creati dai rinnegati avi della allucinata “sorella d’Italia”: Liliana Segre. 

“Italia in pericolo, vado a Roma per votare la fiducia a Conte, per senso del dovere e indignazione civile. Non partecipo ai lavori del Senato da molti mesi perché, alla mia età, sono un soggetto a rischio e i medici mi avevano caldamente consigliato di evitare. Contavo di riprendere le mie trasferte a Roma solo una volta vaccinata, ma di fronte a questa situazione ho sentito un richiamo fortissimo, un misto di senso del dovere e di indignazione civile. 
Questa crisi politica improvvisa l'ho trovata del tutto incomprensibile. All'inizio pensavo di essere io che, con la mia profonda ingenuità di persona lontana dalle logiche partitiche, non riuscivo a penetrare il mistero. Poi però ho visto che quasi tutti, sia in Italia che all'estero, sono interdetti, increduli, spesso disgustati'. Confesso che il sentimento prevalente che mi muove è proprio quello dell'indignazione. Non riesco ad accettare che in un tempo così difficile, in cui milioni di italiani stanno facendo enormi sacrifici e guardano con angoscia al futuro, vi siano esponenti politici che non riescono a fare il piccolo sacrificio di mettere un freno a quello che Guicciardini chiamava il “particulare”. 

Questa è una donna, questa è una grande, questa è una patriota. 
L’altra, comunque vada stasera al Senato, resta un esilarante fenomeno da baraccone o da mercato, che vende illusioni e abbaia alla luna per farsi notare. 

19 gennaio 2021 (Alfredo Laurano)

ALTRE DUE SCIROCCATE PERSE /2204

"Il Covid è stato creato per arrivare a comandare l’uomo dall'interno, non più con la Tv, i programmi spazzatura, lo sdoganamento della morale, l'emergere di cattivi esempi. Con un cerottino che inietterà "quantum dots" sarete interconnessi con la rete e tramite l' #entaglement sarete telecomandati da un altro luogo. 
I vaccini a Rna messaggeri e codificanti per il Dna, modificano la firma del Creatore e attraverso questa manipolazione formano una nuova specie di umani: impuri e schiavi. Per questo nel libro della Rivelazione è chiaramente detto che chi prenderà questo marchio sarà tagliato per sempre dal Regno di Dio, perché non avrà più l'immagine di Dio stesso ma di Lucifero, l'angelo ribelle e distruttore che vuole superare Dio".

Siamo ben oltre i legittimi dubbi e lo scetticismo di tanti sulla rapida scoperta dei sieri vaccinali e sulle eventuali conseguenze nefaste sulla salute. 
A parte la difficile comprensione di tali esoteriche verità bibliche o da nuovo Vangelo fai da te, queste sono le “stravaganti”, ma soprattutto folli, teorie della consigliera ex M5s, tale Francesca Benevento, del municipio XII, oggi nel gruppo Misto. 
Complottista, negazionista, no vax convinta, fan di Donald Trump, da tempo, la poveretta riempie le sue pagine Social di post anti vaccini e abbraccia note teorie complottiste che hanno come protagonisti Bill Gates (che "ci vuole tutti morti"), il 5G che controlla le nostre menti e Donald Trump unico salvatore dell'umanità. 

"Non esiste la pandemia": incalza Eleonora Brigliadori, l’altra sciroccata, da sempre nella bufera. Quella che, da oltre vent’anni, beve ogni giorno un po' della propria pipì, per combattere e prevenire ogni male: una sorta di fontana d’oro della giovinezza, fatta in casa, che produce una specie di immortalità. Ha confessato di assumerla ancora calda. 
E non è la sola. 
“Non solo bevo la mia urina, ma durante il giorno la raccolgo in barattoli di vetro e di sera la uso per farmi la doccia, lavarmi il viso, i denti e i capelli”, confessa una ex obesa canadese 46enne, che, grazie a questa miracolosa terapia - sostiene - avrebbe dimezzato il proprio peso corporeo. 
Ma c’è pure chi si vantava di bere la sua pipì fresca o invecchiata e, soprattutto, del fatto di non avere avuto bisogno di un dottore da più di 10 anni. L'anno seguente morì di cancro ai polmoni, a 64 anni. Addirittura c’è chi sostiene che l’urinofagia potrebbe prevenire aborti spontanei, ma non viene ufficializzata perché dietro non c'è business! 

Comunque, satura di pipì santa e benedetta, anche l’urofila ex telefonista di Portobello – già nota per aver denunciato “i crimini e i pericoli insiti nella donazione di sangue” - prosegue la sua crociata contro il Covid. 
Dopo essersi detta fortemente contraria al vaccino - che “non è un vaccino ma un’arma di eliminazione di massa che distruggerà il genoma e diventerà una deviazione ereditata da tutti i discendenti” - sottolinea come preferirebbe morire, piuttosto che essere obbligata a farselo iniettare. 

“Non esiste alcuna pan–demos, ma è solamente in atto un progetto transumanista che ha bisogno di creare false flag per portare l’umanità ad accedere nella nuova realtà computerizzata quantistica, dove il gregge sarà diventato pila per far vivere. Ossia la realtà informatica, mentre il corpo biologico sarà stato retroevoluto mediante i retrovirus iniettati con le vacci–nazioni. Tutte le nazioni dovranno entrare in questa nuova realtà”. 

Chissà se un giorno, tra una pipì e l’altra, ci spiegherà il significato di questo suo tortuoso e cervellotico delirio. 
O lascerà il compito al suo salottiero ghostwriter Diego Fusaro. 
17 gennaio 2021 (Alfredo Laurano)

ER SOR CLEMENTE /2203

Grazie all'ego smisurato del Bullo di Rignano e al suo squallido teatrino, dove non accetta il ruolo marginale di comparsa, siamo costretti a ritrovar Mastella e la di lui signora, insieme ad altri responsabili o costruttori - magari pure i Razzi e gli Scilipoti - pur di evitare il voto anticipato e consegnare il Paese alle Destre di rospe carciofare, cazzari verdi, populisti e sovranisti, in piena pandemia.

Qualsiasi siano le colpe, gli errori o i limiti di questo governo, costretto ad affrontare in Italia una incredibile e inattesa tragedia planetaria, l'alternativa sarebbe un'ulteriore catastrofe per il nostro Paese, già devastato dalla crisi sanitaria ed economica.

Ben venga il collaudato Clemente da Benevento, ben venga il meno peggio che possiamo avere, di certo migliore di quello che avremmo se andassimo a votare. Anche se il Bullo e le sue obbedienti ministre e socie storiche stanno cercando di fare marcia indietro, come fanno di solito i pentiti.

16 gennaio 2021 (Alfredo Laurano)

LA DISGRAZIA DI CHIAMARSI MATTEO /2202

Anzi, di essere Matteo: Matteo uno o due, conta poco, non fa molta differenza. Capitan Cazzaro, il legaiolo, e il Puffo Giuda, l’Innominabile e traditore congenito, per antonomasia, si somigliano, hanno molto in comune, soprattutto a chiacchiere e menzogne.

Come due piazzisti venditori di fumo e pentole (forse perché entrambi figli di Mediaset, dove da giovani hanno iniziato la carriera televisiva, fra pranzi serviti e ruote della fortuna), abusano del culto patologico della propria personalità, di insano egoismo e auto esaltazione, di retorica e basso populismo, di ambiguità, incoerenza e ipocrisia. Ingannano la gente e gli elettori, ma anche amici, compagni di partito e alleati di governo. 

Stavolta, forse, la troppa invidia nei confronti del Matteo Cazzaro, troppo visibile, troppo corteggiato, sempre in onda e al centro dell’attenzione mediatica e della cronaca, probabilmente ha fatto ulteriormente sbarellare il narciso, arrogante, presuntuoso e spregiudicato ex premier del povero Pd, fondatore emerito di un gruppetto-partito semivivo del duepercento. 
E ha messo in crisi il governo che aveva in parte voluto e scelto. 
Una crisi al buio, folle e pericolosa, in piena e complessa campagna vaccinale, che la maggior parte degli italiani - in ansia per la pandemia, per i tanti ricoveri in terapia intensiva, per le troppe morti, per le regioni che cambiano colore e i numeri che salgono, per il lavoro che non c’è, per le scuole e i negozi chiusi, per le attività bloccate e l’emergenza economica dilagante - non possono certo capire e accettare. Ormai il Matteo pinocchio sta sulle palle a troppe persone, che lo insultano sul Web e ne auspicano la sparizione politica. 
Ha ritirato le sue due ministrelle, Bonetti e la rinnegata social-sindacalista Bellanova, nonché l’anonimo Scalfarotto, consolato dalla rifattissima ninfa Maria Elena dei Boschi aretini. E ha poi convocato una patetica conferenza stampa per spiegare e raccontare il suo bel gesto da vigliacco traditore. 

Ma perché l’ha fatto? Qual è lo scopo del vanaglorioso signor 2%? 
Cinismo politico? Opportunismo? Irresponsabilità? Terrorismo istituzionale nei rapporti europei e mercati finanziari? 
L’ha fatto per far cadere il governo dell’odiato Conte - troppo gradito e stimato, anche sul piano internazionale - che l’ha oscurato in gradimento e popolarità; l’ha fatto per ritornare nella stessa maggioranza da protagonista, con un’altra posizione di forza, con un altro premier più accomodante; l’ha fatto per rafforzare il proprio potere contrattuale ed assicurarsi centralità e visibilità in un nuovo esecutivo, fregandosene delle conseguenze, del Paese e delle migliaia di morti tutti i giorni. 

Ma, in verità, non può stare tanto “sereno”, perché rischia un altro suicidio politico: come è stato il referendum elettorale, la scissione dal PD e la nascita di Italia Viva. 
La sua sfrenata ambizione può portarlo a un’auto-rottamazione, a rottamare proprio se stesso, se Giuseppe Conte riuscirà a trovare un certo numero di “responsabili”, oggi detti “costruttori dal capo dello stato, per sostituirlo in Parlamento e inglobarli nella maggioranza di governo, magari con l’aggiunta di qualche suo seguace che lo abbandona al suo destino. Di conseguenza, sarebbe cacciato anche dal gruppo parlamentare che lo aveva ospitato. 
Se ciò accadesse, oltre a ingoiare l’amarissimo boccone della tenuta del governo Conte, sarebbe contemporaneamente costretto a traslocare al gruppo misto, perdendo anche l’agognata riconoscibilità: è la giusta punizione che merita, questa specie di marionetta che ha perduto i fili che la guidano nella storia politica del Paese. Oggi Renzi fa così tanto schifo agli italiani, che il suo nome potrebbe solo far perdere voti a chi lo avvicinasse. 

Dopo aver lavorato scientificamente alla distruzione della Sinistra, spostando il baricentro politico verso il centro-destra e il suoi padrini berlusconiani; dopo aver perso molte battaglie importanti; dopo essere andato in pellegrinaggio da Verdini a Rebibbia, per istruzioni urgenti, l'innominabile ipocrita, invidioso, rancoroso, assetato di potere - da centrista della peggior stirpe democristiana - rischia davvero di perdere la guerra finale lasciando il trionfo a Conte ed al consenso, che si è guadagnato sul campo, in un difficile, drammatico momento. 

"Due volte nella polvere, due volte sull’altar": lunedì, la conta alla Camera, martedì al Senato. "Così percossa e attonita, la terra al nunzio sta...non è follia sperar". 
14 gennaio 2021 (Alfredo Laurano)

giovedì 14 gennaio 2021

UNA SFIDA DEMENZIALE

La situazione sanitaria sta precipitando. Nel mondo, la pandemia è sempre più fuori controllo. Anche in Cina riparte qualche focolaio.
Il peggio deve ancora venire, dice la Merkel. “Servono misure dure per altre dieci settimane. Se non riusciamo a fermare la mutazione, avremo entro Pasqua un’incidenza del virus pari a 10 volte quella attuale”. Intanto in Baviera, da lunedì, entrerà in vigore l’obbligo di indossare le mascherine Ffp2 al supermercato, negli spazi pubblici e sui mezzi di trasporto.
In Europa i governi sono preoccupati dalle conseguenze legate alla nuova variante inglese del virus e alle festività appena passate.
La Francia pensa di estendere il coprifuoco anticipato alle 18 a tutti i dipartimenti del Paese.
L’Olanda prolunga il lockdown fino al 9 febbraio.
Nel weekend la Spagna ha fatto registrare un nuovo picco di contagi.
Record di morti anche in Portogallo dall’inizio della pandemia: possibile lockdown di almeno un mese, a causa della dinamica di fortissima crescita dei casi.
Più di 60mila contagi in un giorno e 1.243 vittime in Gran Bretagna, dove non accenna a frenare la diffusione del coronavirus, anche a causa della variante inglese che si è ormai diffusa in gran parte del Paese ed è maggiormente trasmissibile.
Secondo quanto riportato da Reuters, nel Regno sono già stati allestiti degli obitori temporanei a causa degli spazi ormai totalmente occupati negli ospedali britannici proprio a causa dei picchi di mortalità registrati nei giorni scorsi.
Nonostante un terzo lockdown, in Israele si è registrato un numero record di diecimila contagi di coronavirus nelle ultime 24 ore. Mai così tanti dall’inizio della pandemia, su una popolazione totale di nove milioni.
Aumentano morti e contagi anche in Russia e in Malesia viene dichiarato, per la prima volta, lo stato di emergenza nazionale e la sospensione del parlamento fino al 1agosto per combattere una nuova ondata di coronavirus.
Il Sudafrica, dove la situazione al momento è “la peggiore” dall’inizio della pandemia, ha annunciato il blocco dei confini di terra fino al 15 febbraio. Restano chiusi parchi e spiagge, continua ad essere vietata la vendita di alcolici e gli assembramenti.
E in Italia?
In Italia, non diversa dagli altri Paesi e in costante emergenza sanitaria ed economica, c’è un buffone arrogante, irresponsabile e impopolare, che ha occupato, da tempo e indegnamente, la ribalta politica e che non si riesce a cacciar via.
Questo sfrontato caratterista da declassato cabaret che, da grande, vuol diventare protagonista e che rappresenta solo se stesso o poco più - esistendo solo in Parlamento e non nel Paese reale, dove conta meno di un duepercento - apre al buio una crisi di governo, lo minaccia e lo ricatta tutti i giorni da oltre un mese, nonostante aperture e concessioni, alzando la posta di continuo.
Secondo Romano Prodi, se Conte avesse detto “mi vesto da muratore e vado subito a costruire il Ponte sullo stretto, Renzi avrebbe detto bisogna anche fare il Ponte per la Sardegna”.
Insomma, puffo Matteo vuol farlo cadere questo governo, che pur aveva contribuito a far nascere, per sostituirlo, non si sa bene come e con chi.
Ma, in questo incomprensibile teatrino dell’assurdo, così congeniale alla sua ridicola maschera, in una situazione sempre più drammatica per la pandemia e per i tanti problemi legati alle vaccinazioni - che, come sostengono Galli e Crisanti, si effettuano, impropriamente, per necessità, mentre dilagano i contagi - rischia di provocare elezioni anticipate (seggi, organizzazione, assembramenti, altre inevitabili occasioni di contagio) e di aprire la strada a populisti e sovranisti vari.
Prospettiva insensata e assurda, soprattutto, in vista delle sfide che attendono l'esecutivo, dai ristori al blocco dei licenziamenti, dalle misure d’emergenza alla complessa campagna di vaccinazione di massa.
La caduta del governo vorrebbe dire, semplicemente: un lungo periodo, in cui non si può decidere niente. È demenziale immaginare tre o quattro mesi di stallo per avvicinarsi alle elezioni.
"Sono assolutamente d'accordo con quanto detto dal professor Galli: in queste condizioni andare a votare è folle. Se non interveniamo in tempo, i morti alla fine di febbraio saranno 95mila. Vi sembra normale andare a votare in queste condizioni, A me no".
È quanto ha detto Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute.
(Alfredo Laurano)


lunedì 11 gennaio 2021

IL TEATRANTE /2200

Lo scopo l’ha già e comunque raggiunto: è un mese che, nei palazzi della politica, sulla stampa, nei talk, sul Web e dappertutto, pure al mercato e nei bar, quando, per decreto, sono aperti, si parla di Renzi che minaccia la crisi di governo e di manovre per farlo cadere.
Quanta visibilità ha trovato e rimediato il Pinocchio mal riuscito di Rignano! L’altro Matteo, l’avido “Messer due per cento”, quello che dopo aver minato e devastato il già pericolante Partito Democratico, ne è uscito per fondare “Italia Viva”. Quanto viva, non si sa, ma, stando agli umori e ai sondaggi, di vivo ha poco assai.

Come, peraltro, anche l’altra Italia, quella forzista di Berlusconi, già partito “novità” più rappresentativo della storia italiana post-Tangentopoli, che una volta assai contava e che dopo i fasti dell’impero d’Arcore, del Bunga-bunga e delle Olgettine, è da tempo in piena decadenza. Da questo punto di vista, l’Italietta semi viva del Puffo Fiorentino ne potrebbe essere erede e figlia impura, illegittima e indecente.

Dopo settimane di guerriglia vile e vergognosa, di attacchi proditori a Conte, di assalti al governo di cui fa parte, di minacce, ricatti, ultimatum - pur isolato nel recinto della maggioranza - il bugiardo rottamatore, per missione e antonomasia, promette di ritirare le sue due ministre, use ad obbedir tacendo, da molto tempo pronte, con la valigia in mano.
E ciò, nonostante Pd e Movimento 5 stelle si dicano disposti a ricomporre le presunte “differenze” in maggioranza e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella inviti a “non sprecare energie per inseguire illusori vantaggi di parte”.

Ma lui, alzando di continuo il livello dello scontro da quando è iniziata la patetica telenovela, si dice “pronto” alla resa dei conti in Parlamento, anche ora che il Recovery plan è stato modificato su indicazione dei vari partiti. 

L’aspetto più ridicolo di questa grottesca rappresentazione è che lo spacciatore dello “stai sereno” non può sperare o contare su nuove elezioni - che nessuno vuole (a cominciare dalla attuale cospicua presenza in Parlamento dei Cinque Stelle, che esprime 227 deputati e 112 senatori, meno espulsi e fuorusciti, che si ridurrebbero si e no a un terzo), se non la Destra ufficiale e riconosciuta di leghisti e fratelli italiani - perché rischierebbe proprio di sparire, anche per effetto della nuova legge sulla riduzione dei parlamentari, da 950 a 600.

Ma il cinico avventuriero, in cerca di fortuna e di facili consensi, deve stare tuttavia sempre sotto i riflettori della politica che conta e, quando cade in crisi di astinenza e gli arriva poca luce, cerca solo altri spazi e altra visibilità in un possibile nuovo governo, magari più allargato, per appagare il proprio infinito, insopprimibile narcisismo. 
Altro che progetto politico per unire il popolo. 

Siamo l'unico stato dove, in piena pandemia, da irresponsabili impostori, si vuol fa cadere il governo in carica, provocando una crisi completamente al buio, dopo un anno di dolore e distruzione, con un Paese spento, ridotto ai minimi da una strage da oltre 75mila morti e rassegnato a una continua limitazione delle libertà personali.
E lo dice pure il Papa: “La politica in questa fase non ha il diritto di rompere l’unità. E chi mette davanti l’interesse personale rovina le cose”. 
Parole che piombano come macigni nel dibattito italiano, proprio mentre il governo Conte è tenuto sotto “sereno” scacco dal buffone due. (Alfredo Laurano) 

venerdì 8 gennaio 2021

CHE SQUALLIDO RUFFIANO! /2199


Ma quanto fai schifo, ominicchio ridicolo, senza alcuna dignità? 
Non più felpe, colorate e scritte, per ogni occasione, per lucrare profitti e consensi - non più di moda e utili per la più misera propaganda - ma berretti e mascherine, come vuole l'attualità pandemica. 

Matteo Salvini si presenta a Palermo, prima del processo sulla vicenda Open Arms, indossando una mascherina che ritrae il giudice Paolo Borsellino, che in quelle aule ha scritto la Storia di questo Paese e che, per questo, ha pagato con la vita. 
Quella pacchiana, indecente ostentazione è uno sfregio che infanga la memoria di un grande italiano. 
E' un'offesa alla morale e al comune senso del pudore. 
E' un oltraggio al concetto di lealtà e giustizia. 
E' l'ennesima forma di speculazione ignobile e grottesca. 

Su quella stessa bocca, su quella stessa faccia da ruffiano opportunista, fino pochi giorni fa, c'è stato il folle Trump, suo degno compare di merende ripugnanti e avvelenate. 
Vergognati buffone!  8 gennaio 2021 (Alfredo Laurano)



TRUMP VA RIMOSSO SUBITO /2198

“Donald Trump ha tentato di sovvertire la decisione degli elettori usando una folla violenta". È l'accusa di Joe Biden, ormai ufficialmente nuovo presidente.
Il giorno dopo l'assalto al Congresso, in una capitale ferita a morte (4 decessi), traumatizzata, blindata da coprifuoco e legislazione d'emergenza, finalmente presidiata da 5.000 rinforzi della Guardia Nazionale (durante l’assalto la polizia schierata era scarsa e, stranamente, fin troppo titubante e tollerante), il tema dominante diventa: come cacciare Trump prima della scadenza naturale del suo mandato, il 20 gennaio. "25esimo emendamento o impeachment", tuonano concordi i massimi leader parlamentari del partito democratico.
"Insurrezione violenta contro gli Stati Uniti, istigata dal presidente". questo è il capo d'imputazione numero uno. Subito dopo viene la mancata protezione del Congresso, l'ipotesi che il presidente abbia volutamente indebolito e ritardato il dispositivo di sicurezza intorno alle sedi parlamentari.
 
E comunque, come dice Riccardo Luna, intanto “Levateje er vino” perché ubriaco, nel senso di “Levategli i social. Cioè cacciare il presidente uscente da Twitter, Facebook e YouTube. Per sempre: i social network non possono essere usati per attentare alla democrazia.
Nella lunga giornata dell’assalto al Campidoglio i social network hanno faticato parecchio a contenere Trump, che in un tweet affermava di “amare i patrioti” che stavano occupando il Campidoglio e, poco prima, in un altro, ripeteva che il voto per la Casa Bianca era stato un furto di democrazia; Facebook ne ha cancellati due identici. Questo non ha affatto impedito la circolazione del pensiero eversivo di Trump, anche in altri Social alternativi, che ribaltando il racconto dei fatti, definiva gli assalitori “liberatori”, “giustizieri” e “Patrioti”.

Facebook ha comunque deciso di prolungare la sospensione del suo profilo, almeno fino al giorno in cui Biden diventerà presidente, fra due settimane. 
Espellere Trump da Twitter, Facebook, Instagram e YouTube non metterà la democrazia americana al riparo da altri colpi di mano, né impedirà ad un manipolo di criminali irriducibili, che rilanciano le teorie complottiste della setta di QAnon (seguaci e divulgatori della teoria cospirazionista di estrema destra, secondo cui il mondo sarebbe guidato da una rete di pedofili contro cui lotta il loro idolo, Donald Trump), di esprimere i loro deliri. 
Anche perché adesso Trump è presidente uscente, sconfitto, ma proprio per questo, più pericoloso e folle. 
Non dimentichiamo che conosce e ancora gestisce la valigetta dei codici nucleari.
(Alfredo Laurano)

UN GOLPE A WASHINGTON /2197

L’uscita di scena del criminale Donald Trump, presidente ignobile degli Stati Uniti d’America, sarà ricordata dalla Storia come uno sfregio alla democrazia, un ignobile attacco alle libertà del popolo statunitense. 
Il suo vergognoso appello - “Avremo un presidente illegittimo, non permettiamolo” - ha causato il caos. Ha scatenato la reazione dai suoi sostenitori teppisti, con l'assalto a Capitol Hill, che offende e mette in pericolo la democrazia americana, cuore del mondo libero. 
L'invasione di questi esaltati fascio-razzisti-suprematisti-cospirazionisti, armati e imbandierati, nell'aula del Senato, è avvenuta per impedire la ratifica dell'elezione del democratico Joe Biden, chiaro vincitore delle elezioni del 3 novembre, 

Ma lui, il folle presidente non ha mai riconosciuto la vittoria del suo avversario, parlando di brogli già prima di votare e di elezioni rubate e, pur di non ammettere la sconfitta, ha di fatto dato appuntamento con la violenza e alla rivolta a un manipolo di delinquenti minacciosi, pronto a minacciare la democrazia che lo ha espresso, scrivendo una delle pagine più buie della Storia americana. 
Un’onta atroce che resterà per sempre sulla coscienza nazionale. 
Tutto questo in piena pandemia. 

Per ora, quattro morti decine di feriti una cinquantina di arrestati. Ordigni pronti ad esplodere, fucili e molotov sono state rinvenuti in un’auto. Si valutano anche i danni all’edificio del Campidoglio, tra cui vetri infranti, uffici vandalizzati e furti. 

“Ha commesso solo un tragico errore”, secondo l’idiota italico Daniele Capezzone, “che non deve far dimenticare la sua ottima presidenza e la sua politica di successo”. 
Vergognoso, scioccante, preoccupante: l'assalto al Campidoglio di Washington è stato invece condannato, con forza e all'unisono, dai leader mondiali e perfino dal fan Salvini e dalla Meloni, compari populisti. 

Quello che sta succedendo Washington è incredibile. Una delle più solide democrazie del mondo è segnata in queste ore da un tentativo di sedizione, innescato da un presidente sconfitto e al termine del suo mandato. 
Insurrezione, occupazione abusiva, colpo di stato: quello cui si è assistito sarebbe stato considerato impossibile fino a qualche tempo fa. La folla che invade il Congresso impugnando cartelli pro-Trump. Gli agenti che rivolgono la pistola contro chi porta la bandiera americana. Deputati e senatori che si nascondono dietro i loro seggi e che vengono scortati fuori del Congresso con le maschere antigas. 
Distruzioni e vandalismi nel cuore della civilissima America: le violente immagini dell’attacco al Congresso hanno sconvolto quel Paese, come nient’altro nella storia più recente. 

Il deliberato attacco alla democrazia da parte di un presidente in carica e dei suoi fanatici sostenitori è stato uno shock, anche per tutti quelli che, nel mondo, hanno sempre visto negli Stati Uniti la patria dei presunti diritti e delle possibili libertà. 
Comunque si concluda questa vicenda, costituiranno un gesto incredibile e clamoroso: sarà dimenticato, ma le ferite profondissime e le divisioni di questi quattro anni dell’era Trump resteranno, marchiate dall’infamia, nella Storia. 
7 gennaio 2021 (Alfredo Laurano) 

CHI E’? SONO FRANCESCO /2195

Tra storie di dolore e di rinascita, questo Papa, alla faccia dei suoi tanti detrattori, ha davvero “cancellato le distanze”.
L’altra sera su Raitre è andato in onda il docufilm “Solo Insieme - La sorpresa di Francesco”, che racconta i “Venerdì della misericordia”. 
Vicino a chi soffre, senza formalità, Bergoglio visita, senza preavviso, abitazioni private, case popolari, carceri, ospedali, case famiglia, per incontrare malati, migranti, tossicodipendenti, detenuti, ex prostitute, e si sofferma a parlare con loro, come farebbe un amico della porta accanto. Spesso seduto a tavola, intorno a una bibita o a un caffè, mentre scherza con bambini e anziani, generando emozioni, abbracci, pianti di gioia, risate, ma anche momenti di preghiera e di riflessione.

Una carrellata di toccanti immagini, molte delle quali mai viste dal pubblico televisivo.
Non ci sono precedenti, almeno con tale intensità, di questi incontri a sorpresa di un Papa, che qualcuno ha definito “le carezze del silenzio”.

I vari momenti del racconto, che prende spunto dall’istantanea, ormai storica, di Papa Francesco, nella solitudine di piazza San Pietro il 27 marzo scorso, quando sotto la pioggia battente disse al mondo che ora più che mai, nel tempo della pandemia, gli uomini non possono più «andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme», rimandano, appunto ai “Venerdì della misericordia”, nati nel 2015, durante il Giubileo ad essa dedicato.

Da allora, in diversi tempi e circostanze, il Pontefice ha incontrato i più bisognosi, presentandosi inaspettatamente, senza essere annunciato né atteso: come per esempio a Torre Spaccata, tra anziani e malati in stato vegetativo; al reparto di neonatologia dell’ospedale San Giovanni; a Boccea, presso il Villaggio SOS per ragazzini in situazioni di disagio; alla comunità terapeutica riabilitativa Il Ponte e l’Albero nel quartiere Laurentino 38, che ospita giovani con disagio mentale o sull’Ardeatina, alla Fondazione Santa Lucia, centro specializzato nella neuro-riabilitazione; all’Eur, dove c’è Casa di Leda, residenza confiscata alla criminalità organizzata che ora accoglie detenute con figli minori. 

Francesco ha suonato alla porta di una qualsiasi casa, di un qualsiasi condominio ed è stato accolto come un amico o un parente, che da tempo non si vede. 
Chi è? Sono il papa! 
No, non è possibile! 
Straordinaria e autentica la reazione della gente, delle famiglie, delle singole persone - incredule, sorprese, sbigottite e senza parole - che faticano a credere ai propri occhi. C’è chi lo sfiora, chi lo stringe, chi lo tocca con pudore, per verificare che è proprio vero, che è reale e non un sogno o un parto del bisogno e della fantasia. L’emozione, il pianto, gli abbracci esprimono gioia, stupore e meraviglia. 

Sono i gesti della prossimità, di una nuova civiltà cristiana e di una dimenticata umanità, nei luoghi più semplici e comuni della solidarietà. 
Buona Epifania. 

6 gennaio 2021 (Alfredo Laurano)

SOLO INCIVILI?

Per accantonare un anno orribile come quello passato, serviva qualcosa di grosso e significativo, non bastava il solito vecchio piatto o qualche lampadina... E poi, portarlo giù dal terzo piano, era troppo difficile e faticoso. Meglio scaraventarlo dal balcone.
Questo paese è abitato da Nord a Sud da disturbati semi-analfabeti che sguazzano nell'ignoranza e nella strafottenza. La collettività è un'illustre sconosciuta e il senso civico non si sa proprio cosa sia!
Esibizionisti, approfittatori e imbecilli patentati cavalcano la disperazione, la paura collettiva e i turbamenti!
Convinti di restare impuniti, hanno anche avuto la sfacciataggine di riprendersi durante la bravata di capodanno per poi pubblicarla sui social! 
Dei veri geni, già identificati e denunciati!


ARUSPICI MODERNI /2194

Una domanda facile facile: chi fra i tanti maghi, veggenti, fattucchiere, taroccari e ciarlatani vari, che affollano riviste, talk e palinsesti televisivi, aveva previsto la pandemia da Coronavirus? Le quarantene, le mascherine fisse come mutande sul viso, le distanze obbligatorie, i lockdown, le regioni a colori, le stragi nelle terapie intensive e nelle case? A quanto pare, proprio nessuno. Come sempre. E nessuno si è giustificato o ha chiesto scusa. O si è vergognato almeno un po’.

Possibile che in questo folto esercito di “scienziati” paragnosti e sensitivi che pullulano nell’etere mediatico, che viaggiano sicuri nel variegato mondo del Paranormale - del tutto estraneo alle normali leggi psicofisiche, ma sensibile solo a quello delle percezioni extrasensoriali - non ci sia nemmeno uno straccetto di profeta, casareccio o fai da te, capace di riempire la casella “salute e mali di stagione”?

Stelle, tarocchi e cartomanti non avevano letto alcuna cosa di questo genere. L’astrologia, che pretende di essere scienza, non aveva predetto nulla, nemmeno oscillando il pendolino. Solo amori e tradimenti, calcio e scudetto, fortuna e delusioni. Di contagi, epidemie, cure e possibili vaccini, città e scuole chiuse, blocco di ogni attività pubblica e isolamento per miliardi di persone in tutto il modo, neanche l’ombra da lontano.

"Il 2020 sarà un anno di crescita, addirittura vantaggioso per i viaggi e gli spostamenti. Tra gennaio e maggio avrete una bellissima situazione". Oppure: "I nati sotto il segno del Leone avranno una vita sociale densa di gente e incontri nel 2020".

Mai come in questo pessimo anno fare l’astrologo è stato un totale fallimento. La prima previsione era di Paolo Fox, il re dello zodiaco, di bianco vestito, come il papa; la seconda di Antonio Capitani, altro guru mediatico. I social e la Rete si sono scatenati per prenderli per il culo, i video di sfottò e meme sono diventati virali.

Ciò nonostante: il 2021 sarà l'anno del riscatto, parola di Simon and the Stars. “Sarà speciale per davvero. Non solo saluta e archivia un buio, statico e infausto 2020, ma apre a una “nuova alba” che segnerà una rinascita planetaria all’insegna dell’ottimismo e della fiducia. Un Rinascimento nell’era dell’Acquario, sinonimo di condivisione e di progresso, che ci traghetterà verso una ritrovata consapevolezza in noi stessi e negli altri”.

Ma che belle, suadenti e consolatorie parole! Anche Branco, il divino Othelma e Paolo Brosio, in veste di confidente speciale della vergine postina di Medjugorje, saranno d’accordo.

 E tutti noi, provati e frementi, in ansia e in trepida attesa, non vedevamo l’ora di sentire le stronzate di questo branco di sciamani da circo delle illusioni, delle speranze, delle culture, primitive e totemiche, che pretendono di fornire risposte impossibili, metafisiche o virtuali.

“Se la logica e la matematica prendessero il posto della religione e dell'astrologia nelle scuole e in televisione - scrive Odifreddi nel suo “Matematico Impertinente” - il mondo diventerebbe gradualmente un luogo più sensato, e la vita più degna di essere vissuta.”

“In barba a Galileo, Keplero e Newton l’astrologia è ancora il culto religioso con più adepti sulla Terra - scriveva oltre vent’anni fa la grande Margherita Hack - storia, artifici e ignoranza di una pseudoscienza figlia anacronistica dell’antropocentrismo”.

Infatti, c’è chi chiede subito a chiunque “di che segno se?” anche a chi incontra per la prima volta e prima ancora che ne conosca il nome, perché è convinto che le stelle, i pianeti e i loro movimenti influenzino o determinino la vita umana ed i destini di ciascuno. E quindi non esce di casa senza controllare prima il suo oroscopo.

“Verrà il tempo in cui la gente si renderà conto che gli astrologi sono dei grandi imbroglioni”, pensava ingenuamente anche Voltaire, quasi tre secoli fa: invece nel terzo millennio siamo ancora ai tarocchi, al pendolino e alla lettura della mano. Nonostante, da tempo, viaggiamo tra le stelle e nello spazio e siamo andati, pure, sulla Luna, mentre ci sta aspettando Marte.

In un mondo teoricamente dominato dalla scienza, la gente impazzisce per maghi, cartomanti, chiromanti, astrologi e guaritori. Sciamani, sibille, aruspici moderni e oracoli fasulli della nostra ipertecnologica civiltà impazzano nel web e in tutti i media per esaminare le nostre interiorità virtuali e sparare sentenze e profezie, in una narrazione, emotiva e poetica, che esorcizzi paure e insicurezze.

Senza un filo di vergogna, salgono alla ribalta dei cazzari, dei venditori di fumo e di almanacchi fai da te, per restituire dignità anche all’ultimo dei cretini.

 I ciarlatani esistono da sempre. Come il paranormale e i paraculi: il confine è labile e fugace.

Si presentano come studiosi, grandi esperti, incompresi, discriminati, emarginati, vittime dell’arroganza del sapere, del pregiudizio della verità oggettiva e della conoscenza. Le loro soluzioni sono sempre segrete, esoteriche, alternative, miracolose, idonee a curare le più diverse malattie fisiche, ma anche quelle sociali come la povertà, la disoccupazione e la fame.

Si avvalgono di strategie di persuasione occulta e organizzata, ingannano, estorcono soldi, consenso e fiducia e, oggi, vengono addirittura promossi, in qualità di sedicenti oroscopologi ed esegeti delle stelle, nei social network e in tutte le trasmissioni della tv-spazzatura. Come, in fondo, una volta, quando era loro riconosciuto un certo status nella società gerarchizzata, un certo ruolo di prestigio e di potere.

Un deprimente spettacolo si consuma nel dissidio, continuo e inevitabile, tra ragione e istinto, tra vero e verosimile, tra realtà e fantasia, tra storia e mito, che vive in ognuno di noi e sulla riflessione, quanto mai attuale, di come nell’uomo questi aspetti conflittuali debbano necessariamente coesistere.

 Sogni, speranze, casualità e nonsense della vita, a volte, si rincorrono alla ricerca di una convivenza possibile fra uomini che si affannano per emergere dal loro quotidiano squallore, che pretendono di conoscere le spiegazioni di un gioco inestricabile di cui non sono padroni. Un gioco, a volte divertente, a volte crudele - di prestigio e di rimandi, di specchietti, filtri magici e scatole cinesi - che rivela quanto la vita sulla terra sia soggetta a mutamenti inspiegabili, senza mai indicare, però, la verità più profonda dell’esistenza stessa.

In questo folle girotondo, i cialtroni si burlano di loro per soddisfare i propri capricci e voluttà, fino a proporsi e imporsi attraverso quel flagello ideologico, tutto moderno, chiamato pubblicità e marketing: una rozza strategia di lusinghe, promesse e fregature, cui ogni persona equilibrata e con un minimo di buon senso dovrebbe sottrarsi.

5 gennaio 2021 (Alfredo Laurano)

sabato 2 gennaio 2021

OGGI 2 GENNAIO /2193

L'attesa, l'ansia, i timori, il lungo interminabile travaglio vissuto dietro una porta chiusa, ma filtrante  lamenti,  respiri, affanno,  rumori,  invocazioni e dolori percepiti e partecipati nel fumo di mille sigarette... 

La sospensione di  ogni  azione o  movimento,  l'incapacità di  pensare in  modo razionale, il rifiuto perentorio di lasciare l'ospedale.     

Un groviglio di neuroni impazziti nel cervello.

"Manca poco, manca poco!"... ma i minuti passavano in moviola.

Un tempo infinito che rallentava i battiti del cuore e assopiva la coscienza.

Poi, poi, molto poi...

LA GIOIA,  IL  PIANTO,  L'EMOZIONE!

Il primo vagito! Composto ed assordante. Il risveglio dal trance.               

La fine di un incubo terribile.

Un tuffo scomposto nel tempestoso mar dei sentimenti!

ERI  CON  NOI.... UN  PO'  DI  NOI !

Era la notte di un lontano 2 gennaio.

Cominciava il tuo viaggio.

Sbocciava la tua vita come un fiore, cambiava e dava un senso alla nostra!

 

Mezzo secolo fa, sei stata la nostra prima, grande, insostituibile gioia.

Sei stata il nostro orgoglio, il nostro vanto, la nostra vera felicità.

Hai dato un significato all'amore e alla nostra esistenza.

Soprattutto oggi, sul viale del tramonto.


SCIATALGIA, LA COLPA DI BERGOGLIO

Miserabili! Vermi schifosi. Rifiuti umani.
Come non essere d'accordo con Lorenzo Tosa:
“Spero che muoia.” “Fuori dalle palle”. “Allora Dio esiste” “Almeno evita di sparare cazzate” “Lo legherei a vita al letto.” “Non aveva la sciatalgia quando si inginocchiò a baciare le scarpe ai neri.”
Sono solo alcuni degli insulti - quelli riferibili - con cui le solite bestie stanno commentando in queste ore la notizia della sciatalgia che impedirà a Papa Francesco di celebrare la messa di Capodanno.
Un fiume di odio, veleno e bile sbavato sulle tastiere contro un uomo di 84 anni che rappresenta tutto quello che gli ultracattolici conservatori odiano: il cristianesimo nella sua essenza, quella degli ultimi e per gli ultimi, al di là di ogni confine, ogni rito fine a se stesso, ogni ipocrisia. 
Quest’anno spaventoso si era aperto con una gogna pubblica al Papa, non poteva che chiudersi così, con i rigurgiti gastrici di quella stessa cloaca contro questo grande uomo che sta rivoluzionando la Chiesa e il concetto stesso di laicismo. 
Mentre, speranzosi, diciamo addio al 2020, la verità è che tutta questa miseria ce la ritroveremo, identica, anche nel 2021. 
Miserabili!

CON LE MANI SPORCHE /2191

Sta finendo un anno drammatico, almeno secondo il calendario.  

Un anno che ha unito genti e popoli di tutta la Terra, non nella pace e nella gioia, ma nel dolore, nella paura e nella sofferenza.

Un anno di pane e pandemia, infausto e maledetto, arrivato all’improvviso, inaspettatamente, senza essere previsto e senza preavvisi.

Che ci ha colto impreparati nell’era delle sicurezze, della scienza e della super tecnologia, che tutto, sulla carta, spiegano, sciolgono e risolvono.

Che ci ha aggrediti e cambiati dentro, che ha devastato l’idea di libertà, che ci ha privato della socialità e degli affetti.

Che ha alterato i nostri equilibri, le nostre scelte, le nostre convinzioni, le nostre abitudini, le nostre certezze.

Che ci ha impedito di salutarci, di abbracciarci e frequentarci, di stringerci e toccarci, come fossero tutti lebbrosi o appestati in un infetto, gigantesco lazzaretto.

Che ci ha allontanato dagli altri, dagli amici e dai parenti più cari, quando non ce li ha portati via.

Che ha seminato morte e distruzione, come una guerra orrenda, diffusa nel pianeta.

L’unico vero augurio, che tutto il mondo non può non fare, è quello che il maledetto virus venga sconfitto, non solo dal vaccino, e che si possa cancellare la distanza, tornare a baciarsi e ad assembrarci, senza mascherine - se non quelle rituali e inevitabili pirandelliane - e senza nemmeno lavarci le mani sporche, cento volte al giorno.

31 dicembre 2020 (Alfredo Laurano)