mercoledì 31 luglio 2019

AL MARE COL PATTINO /1831


Mi ci porti papà?
In un video pubblicato da Repubblica, si vede un agente che fa divertire il figlio sedicenne del ministro dell'Interno Salvini, al mare, su un mezzo della polizia.
Una moto d’acqua diventa una specie di giocattolo, una specie di cavalluccio a dondolo o una macchinetta di una giostra marina, che gira nelle acque di Milano Marittima.
Come fosse un pattino o un pedalò preso a noleggio.
Ma capitan Cocoricò, padre premuroso, non chiama il bagnino per accontentare il figlio, come fanno tutti i comuni vacanzieri su una spiaggia pubblica. Ordina ai poliziotti di scarrozzare il suo “trota” su un loro scooter d’acqua.
Due che si identificano come agenti tentano di coprire la vista a un reporter, che sta filmando la scena: "Non riprendere”, avverte uno dei due, o abbassi la camera o te la levamo", si sente.
La Questura di Ravenna sta svolgendo accertamenti per uso improprio di mezzi dell'amministrazione pubblica.

Salvini ammette l’errore e chiede scusa: “Mio figlio sulla moto d’acqua della Polizia? Un errore da papà, nessuna responsabilità va data ai poliziotti, che anzi ringrazio perché ogni giorno rischiano la vita per il nostro Paese”. Un po’ di sana retorica non guasta mai, anche senza rosari, madonne e crocefissi. Spiagge aperte e porti chiusi.
In fondo, cosa vuoi che sia: siamo in estate, a fine luglio, fa tanto caldo, tutti a bagno o in giro col pattino o sulla moto biancazzurra della polizia. Come fossimo a “Giochi senza frontiere”, per legittimo divertimento: “Attention! Trois, deux, un...

La prossima volta sul gommone o su una nave Ong, magari con un’altra Carola, più accondiscendente, in uniforme e fornita di adeguato reggiseno sulle tette.
Allora, tutti in fila, ma prima gli italiani. Anzi, no, prima i figli di papà.
Cavolo! Qualche privilegio dovranno pure averlo!
31 luglio 2019 (Alfredo Laurano)



martedì 30 luglio 2019

DITECI PERCHÉ


Da oltre 24 ore la CNN apre i suoi notiziari, visti in tutto il mondo, con la foto del ragazzo americano ammanettato e bendato. Ci stanno facendo passare per regime parafascista, dove la confessione è stata sicuramente estorta, magari, sotto tortura.
Allora, fra pochi giorni, forse, il sospettato assassino ritornerà negli USA, dove fingeranno di processarlo, con buona pace dei familiari di Mario Cerciello e del fesso popolo italiano.

Si, è vero, siamo in uno Stato di diritto.
Siamo nel Paese delle super garanzie, dei tre gradi di giudizio, del patteggiamento, dei riti abbreviati e degli sconti di pena. Non proprio nel Far West, con il cappio in mano, o nel Cile di Pinochet.

Nessuno è colpevole fino a condanna definitiva, ma la foto di un omicida reo confesso, con un fazzoletto sugli occhi, non può fare più scandalo o più schifo di quella di un giovane carabiniere ammazzato in servizio, con undici coltellate, come conferma l'autopsia.
Riserviamoci lo sdegno per ben altre situazioni, assai più gravi e tragiche.

Comunque, vorrei solo sapere chi ha scattato quella foto "apparecchiata" dell’assassino americano bendato e, soprattutto, perché l'ha fatto, a chi l'ha consegnata e perché l'ha diffusa a mezzo stampa, web e social. Non certo per caso o per ingenuità.
Strategia dell’intenzione o effetto boomerang ordinato dalla CIA?
29 luglio 2019 (Alfredo Laurano)


lunedì 29 luglio 2019

FOLKLORE E NOSTALGIA


Stavolta, niente saluti romani.
Come ha spiegato l’organizzatore del corteo, davanti al cimitero di San Cassiano, dove è sepolto Benito Mussolini: "Siamo sotto osservazione, purtroppo il saluto romano potrebbe essere punito". 
Qualcuno però non resiste e all’appello: "camerata Benito Mussolini" risponde: "Presente" tendendo platealmente il braccio destro.
Erano un centinaio i nostalgici del ventennio giunti ieri mattina a Predappio per commemorare l’anniversario della nascita di Benito Mussolini. Fez, camicie nere, magliette della X Mas e le immancabili tshirt nere griffate "Boia chi molla".
Alla messa privata in onore del Duce ha partecipato Giulio Caio Mussolini, pronipote di Benito e cugino di Alessandra, ex candidato alle elezioni europee con Fratelli d’Italia.

A tenere banco sono le polemiche per la riapertura permanente della tomba della famiglia Mussolini: "La riapertura della cripta è prevista per la fine dell’anno - raccontano gli organizzatori - perché il sindaco ha capito che la tomba di Mussolini è come un pozzo di petrolio a Predappio, se la tieni chiusa il turismo e l’indotto calano in maniera clamorosa".
Allora, non solo folklore, non solo nostalgia, ma soprattutto business.
(Alfredo Laurano)

sabato 27 luglio 2019

TU VUO’ FA L’AMERICANO


Siamo tutti addolorati e sconvolti per l’assurda morte di Mario il giovane carabiniere ucciso a coltellate a Roma, dietro piazza Cavour.
Pare che il ventenne studente americano, qui in vacanza con un amico e alloggiato in un famoso hotel della capitale, abbia confessato il delitto, scaturito da un ignobile fatto di droga .
Ma, come sempre, è tutto poco chiaro, stando alle ricostruzioni di stampa e dei media in generale. 
È inevitabile porgersi delle legittime domande. Quelle del comune cittadino, nauseato e stanco di tanta violenza quotidiana
Perché i militari si sono presentati all’appuntamento solo in due e in borghese? Non erano armati? Non avevano nemmeno il taser (pistola elettrica che immobilizza)? Perché non hanno estratto l’arma? Perché il collega non ha sparato all’aggressore mentre pugnalava il povero Mario?

Inutile sottolineare che lo stesso fatto, negli USA - dove la polizia è assai brutale e determinata, pronta a sparare a chiunque faccia un minimo di strano movimento o un abbozzo di tentativo di reazione a un fermo – avrebbe avuto un esito completamente diverso. L’assassino non avrebbe potuto nemmeno provare a prendere il coltello: lo avrebbero immediatamente steso senza alcuna pietà.
Ne abbiamo visti a migliaia di questi casi, soprattutto nei riguardi di certa popolazione di colore.

Ma qui siamo in Italia, il Paese dei prepotenti e dei corrotti.
Dove si spaccia droga a cielo aperto, dove la cocaina la prendono anche moltissimi politici, i cosiddetti Vip e uomini ricchi e importanti.
Dove il biondo Tevere è inquinato non solo dai rifiuti, ma anche da quella abbondante polvere bianca, che scorre fino al mare.
Dove le forze dell’ordine, al di là degli abusi in certi casi perpetrati (G8 di Genova, caserma Bolzaneto, scuola Diaz, Cucchi, Uva, Aldrovandi ecc.), non sono adeguatamente tutelate, non hanno chiare regole di ingaggio e direttive giuste e democratiche, se non quelle di reprimere selvaggiamente studenti, sindacalisti e movimenti di protesta (vediamo che altro succerà, tra poche ore, per il Tav in Val di Susa), come vuole e pretende il rigore del Ministero dell’Interno, di ogni governo in carica.

E alla fine, nella selvaggia stagione dell’indifferenza, dove nulla cambia e tutto continua e si dimentica, nessuno è responsabile, nessuno è colpevole di violenze, brutalità, vessazioni o abusi di potere.
Nessuno paga se non un povero, volenteroso carabiniere, sposato da poco più di un mese, accoltellato a morte per soli cento euro.
27 luglio 2019 (Alfredo Laurano)



BIBBIANO E DINTORNI

Sempre a proposito di Bibbiano, leggete cosa scrive questa mia giovanissima amica Maria, persona intelligentissima, umana, capace, ricca di sentimenti e di speciale sensibilità. 
Grazie, mia bella "nipotina"! (Alfredo)
PRIMA I BAMBINI... ITALIANI
Ma voi, che ora fingete di essere sensibili, preoccupandovi di Bibbiano, lo sapete che ogni giorno a lampedusa, si consumano tragedie? 
Che si vedono morire, madri con i propri bambini ancora attaccati al cordone ombelicale?
Si puliscono centinaia di cadaveri nelle stive dei barconi, morti per Asfissia?
Lo sapete che ci sono bambine violentate a 2 anni e donne incinte a causa della violenza, che sono paralizzate dalla vita in giù? E a quelle non incinte, è stato somministrato in dosi discutibili un cocktail antiprogestinico, così da essere violentate senza rischi, continuamente da più uomini, altrimenti valgono poco come prostitute? 
Lo sapete che alle bambine, distruggono l'apparato genitale, prima di imbarcarle, solo per gioco? 
Ah no, giusto. Prima i bambini italiani. 
Come se ci fosse differenza nella sofferenza. 
Ma voi lo sapete che i bambini neri, in realtà nascono bianchi? Hanno una marcia in più, attraversano 10 tonalità di colori per diventare belli come la notte. Ditelo a salvini e a chi vota lega. 
Lo sapete che ci sono bambini supereroi che sfidano il mare, il vento e la pioggia, e nascono nonostante il vostro odio?

Le madri, i bambini, i giovani, gli anziani, gli uomini, vanno aiutati oggi. A casa. 
Si, perché la terra, qualunque terra, é casa di tutti. Perché ogni patria dovrebbe essere accogliente e madre di ogni suo figlio. 
Perché non dovrebbe importarci, se sono regolari, se sono troppi o se sono Neri.
Dovremmo lottare affinché nessuno trovi la morte in mare, dovremmo pregare affinché nessun bambino muoia accanto a sua madre o attaccato al suo cordone. 
Dovremmo essere umani. Uomini e donne, ancora capaci di amare e di aiutare.

Vi dedico questa foto. Io l'ho stampata e attaccata sulla mia scrivania. È il sorriso della speranza, il sorriso della vita che batte l'odio e la morte, 10 a 0.
È il sogno dei migranti. La sopravvivenza,sin da embrione.

mercoledì 24 luglio 2019

IL BUFALARO VISIONARIO


Caro Meluzzi, la informo che la stiamo per querelare per la bufala che ha diffuso con il suo tweet”. Firmato: un collaboratore di Laura Boldrini.
Il solito trombone Alessandro Meluzzi, più opinionista che psichiatra, di dubbia credibilità e dal rutilante passato politico - già comunista, radicale, socialista, berlusconiano, verde, cristiano democratico, ma anche adepto della massoneria e diacono cattolico, nonché vescovo e primate della Chiesa Ortodossa Italiana, in arte "Sua Beatitudine Alessandro I°"- due giorni fa, aveva candidamente condiviso sul suo account Twitter, un articolo del 2014 della testata esplicitamente razzista “Imolaoggi”.
Il titolo era “Boldrini: Le decapitazioni dei cristiani secondarie rispetto alle sofferenze dei musulmani”.

Secondo quel sito razzista, propagatore d’odio, che riprendeva un articolo di Padania.net, l’ex presidente della Camera, nel corso di un incontro con la stampa estera, avrebbe detto: “Per ogni occidentale decapitato ci sono migliaia di vittime musulmane”. Un dato, una constatazione, una proporzione, quindi, non un giudizio di merito.
Chi ha scritto il pezzo, invece, nell’introduzione e nel titolo, aveva disonestamente trasformato la dichiarazione di Laura Boldrini in: “La pulizia etnica dei cristiani c’è ma pare sempre secondaria rispetto alle sofferenze dei musulmani”. Una bufala costruita ad arte, in evidente malafede, stravolgendo le parole dell’ex presidente della Camera.
E il saccente tuttologo dalla folta chioma, uso a parlarsi addosso nei salotti televisivi e già incline, di suo, a privilegiare posizioni xenofobe e integraliste, ci è caduto con tutte le scarpe, come un pivello, un principiante, un ingenuo, ma forse malizioso, boccalone.

Le fake news, occupando indiscriminatamente i social network, finiscono inevitabilmente al centro del dibattito politico. E continuano a far danni, a diffondere pregiudizi e falsità, a determinare violenti conflitti sociali e posizioni da guerriglia (in) civile. Come, anche, in questo ultimo caso.
Si è scatenata immediatamente una bufera di commenti di odio e minacce contro Laura Boldrini, che, in passato, ne aveva già accumulati tantissimi nella propria faretra di caccia al buonista.
“Malata mentale grave”, “traditrice del popolo italiano”, “va presa e decapitata”, “psicopatica a piede libero”: sono solo alcuni esempi dell’elegante florilegio che si è abbattuto sulla ex presidente della Camera.
“Solo una logica disfunzionale può partorire queste affermazioni. Siamo dinnanzi a una patologia”, dice un utente a “sua beatitudine Meluzzi”. “Sì, aggiunge un altro utente, la patologia di un bufalaro che per attizzare il vostro odio vi rivende fregnacce del 2014”.

È quanto meno singolare, se non sospetta o addirittura premeditata, tanta avvilente meschinità. Tanto ossessivo delirio, mistificato fra mille maschere di falso perbenismo.
Lo psichiatra parolaio, tra gli esperti del convegno su Bibbiano alla Camera di qualche giorno fa, aveva preso la parola per dire che c’è “un progetto mondiale per distruggere la famiglia”. Da parte di chi, l’esercito di Erode, la Cia, il Kgb, la mafia nigeriana, gli Ufo del pianeta accanto?
Tanto per aggiungere un altro profondo carico all’ampio parco di bufale per sfamare le folle piene di odio. (Alfredo Laurano)

LA PASTASCIUTTA CHE DIVIDE E CHE QUALCUNO NON DIGERISCE


L’Italia è anche il Paese delle Sagre. Da nord a sud, è quasi impossibile sapere quante siano, perché spunta sempre, dietro l’angolo di qualche borghetto, una bancarella con una porchetta, un formaggio o un cuoppo fritto, esibito come prodotto tipico.
Qualcuno parla di almeno duemila: da quella della trippa a quella del baccalà, da quella del tortello a quella del pollo ruspante, da quella del peperone a quella del pesce, del carciofo o della tellina. Fino a quella della romagnola Pera cocomerina.
Ma esiste, per chi non lo sapesse, anche la Sagra della Pastasciutta antifascista, che si tiene dall'indomani dell'arresto di Mussolini, avvenuto il 25 luglio del 1943, in ricordo della grande pastasciutta collettiva che la famiglia Cervi offrì a tutto il paese, distribuendola in piazza a Campegine per l’occasione.
Seguirono molti mesi di ulteriori sofferenze per il popolo italiano, ma in quelle ore e in quei giorni di effimera speranza si festeggiò in tutta Italia la destituzione del Duce.
Le Pastasciutte Antifasciste hanno poi conquistato altri territori e altre comunità, si sono estese in tutta Italia e sono diventate una rete di oltre settanta manifestazioni, idealmente collegate ai fratelli Cervi, unendo migliaia di cittadini di ogni età, in un comune sentimento di libertà.
Ma la simbolica pastasciutta, quest’anno, dovrà cambiare nome perché, secondo la giunta di Mirandola, da poco a guida leghista, "Anti è divisivo, dovrà chiamarsi pastasciutta partigiana, o pastasciutta e basta”.

Nel cimitero di Campegine riposano le spoglie dei sette fratelli Cervi: Agostino, Aldo, Antenore, Ettore, Ferdinando, Gelindo ed Ovidio, contadini innovatori, strenui oppositori del regime fascista, che li fucilò, il 28 dicembre del 1943, al Poligono di tiro di Reggio Emilia. La storia della famiglia Cervi è poi assurta a simbolo del coraggio, della generosità dei contadini reggiani e della loro caparbia volontà di non piegarsi ad un regime totalitario e violento.
Anche una sagra “esportata”, di origine storica e politica e nata quasi spontaneamente, può servire a riproporre il ricordo di un vile fatto storico, di una assurda strage familiare, con gli stessi ingredienti di quella serata di Casa Cervi: una rievocazione della caduta del fascismo, tramite una semplice pastasciutta, a burro e parmigiano (altro non c’era), per tramandare la memoria dei valori della Resistenza e dell’Italia antifascista.
La Festa si farà, naturalmente. E continuerà, anche senza patrocinio, in ricordo delle 52 vittime del nazifascismo nel mirandolese.

Una drammatica curiosità storico-gastronomica.
Dal 1922 in poi, nelle campagne di Reggio Emilia, giravano gli “stanga – caplètt”, i picchiatori di cappelletti.
Il 1° Maggio era vietato ed i fascisti entravano nelle case contadine per controllare che a pranzo non si facesse festa. Se trovavano i cappelletti, spaccavano piatti e tavole e spesso anche le teste di chi stava mangiando.
Per questo, da anni, nel reggiano, si fanno grandi feste con i “Cappelletti antifascisti”.
Anti, sempre anti, fortissimamente anti. (Alfredo Laurano)


domenica 21 luglio 2019

"RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE"


“Come sulla linea del Piave".
Anche Francesco Saverio Borrelli, il magistrato simbolo della lotta alla corruzione e capo del pool Mani Pulite, ha lasciato questo mondo.
Ma, nonostante il suo impegno e la disgregazione di un sistema di potere politico che, in quella stagione (1992-3), tra arresti, scandali e liquidazione di partiti, mise fine alla Prima Repubblica, Tangentopoli non è mai finita e mai finirà.
Anzi, tutta quella rivoluzione, che spazzò abusi e prepotenze, preparò, inconsapevolmente, l’avvento di Berlusconi, pronto a riempire il vuoto politico che si era determinato, a promulgare “leggi vergogna”, o “ad personam”, e ad annunciare riforme della Giustizia, per mettere il freno alle “toghe rosse”, i pericolosi giudici comunisti, insultati quotidianamente dal viscido Vittorio Sgarbi, su Canale Cinque Fininvest, senza alcun contraddittorio. 
Il degrado socio-politico del berlusconismo continuò e prese nuova linfa, fino al renzismo - che ne colse l’eredità, svendendo e rinnegando la Sinistra del Paese - al salvinismo autoritario e ai tanti disinvolti Palamara di oggi.
Grazie e addio, giudice onesto.
20 luglio 2019 (Alfredo Laurano)

ADDIO LUCIANO!

La filosofia spiegata anche a chi la ignora. Cioè la vita quotidiana. (A.La.)
Storie di Napoli
Dopo il Maestro Camilleri il mondo della cultura italiana e soprattutto del Meridione perde un'altra sua esimia figura, Luciano De Crescenzo. Con questa frase vogliamo ricordare un grande uomo, dotato di eccezionale intelletto, cultura e di incredibile umorismo.“A volte penso addirittura che Napoli possa essere ancora l'ultima speranza che resta alla razza umana.” (Così parlò Bellavista)
Ciao Luciano.

UN BEL TACER NON FU MAI SCRITTO


Praticamente un bancarellaro che faceva l'antifascista per moda e per la piazza, che ha scritto oltre cento libri, che ha venduto appena 31 milioni di opuscoli e giornaletti...in Italia.
Gli ascolti delle sue fiction sono arrivati al top: nel 2018 hanno toccato punte superiori ai 13 milioni di telespettatori con oltre il 45% di share. La serie evento Il commissario Montalbano è stata vista complessivamente da circa 1,2 miliardi di telespettatori. Sono stati realizzati 34 tv movie (tratti da 24 romanzi e 20 racconti di Andrea Camilleri.
Ci sono inediti che saranno pubblicati postumi.
Questo era, secondo l'attento Veneziani, il modesto personaggio, che "ha recitato un ruolo ironico-profetico da oracolo televisivo, parodiando bene Fiorello".
Ridicolo Veneziani, in cerca di gloria e visibilità, fuori dal coro.

Come osserva un altro utente, Franz Campi, la tua miopia velenosa lo confina a “scrittore televisivo”. Invece era un grande scrittore.
Oltre al personaggio fantastico di Montalbano, ha scritto romanzi storici di alto livello. Il tempo lo certificherà.
Le tue piccole parole per ridurre il suo peso culturale sono rumori di fondo che già si perdono nel chiacchiericcio degli intellettuali frustrati.
Una penosa e inutile cammurria che nemmeno scalfisce gli attestati di amore e gratitudine che stanno celebrando la scomparsa di un autore vero, si di uno scrittore che ha saputo raccontare emozioni, vicende, ricchezze e miserie umane, disperazioni e speranze come pochi altri al mondo.
Potevi risparmiarti la malevola, gratuita denigrazione, gestendo nei liquami gastrici la tua invidia.
20 luglio 2019 (Alfredo Laurano)


Marcello Veneziani - Pagina autorizzata - 18 luglio ·
"CAMILLERI, SENZA ESAGERARE
Quando muore un personaggio pubblico bisogna rispettare la memoria e difenderlo dai suoi impietosi detrattori ma anche dai suoi esagerati incensatori. Andrea Camilleri era uno scrittore televisivo che vendeva libri, che intrigava con le sue trame e il suo linguaggio fantasiculo; che sapeva gigioneggiare dall’alto dei suoi novant’anni, recitando un ruolo ironico-profetico da oracolo televisivo che parodiava bene Fiorello. E poi, per compiacere la Ditta, Camilleri andava sul sicuro, faceva l’antifascista, seppure molto postumo, ieri antiberlusconiano, oggi antisalviniano ma sempre contro il Duce, a babbo morto. Una polizza per la gloria.
Era uno scrittore bravo, non un Grande Scrittore, come lo presentano. Non entra nella grande letteratura, non esagerate, ma rimane nella bestselleria corrente e nella personaggeria letterario-televisiva. Non rendetelo ridicolo, paragonandolo a Pirandello e Verga, e pure a Sciascia. Via, abbiate senso della misura. Non mettetegli pennacchi e aureole, abbiate rispetto di un morto."
(Marcello Veneziani)

ACCOCCOLATI A DEGUSTARE IL MONDO /1923


Anche per vincere quell'atmosfera di tristezza che la scomparsa di Andrea Camilleri ha determinato in tanti di noi - tra scritti, pensieri e riflessioni, condivisi da migliaia di persone che hanno sommerso di autentica emozione le mie pagine, intrise di pathos e commozione vera - siamo andati, con alcuni amici a farci consolare da Tiziana e Laura, le regine degli Antichi Sapori, in terra etrusca.
Anzi, ci siamo fatti, come sempre, proprio "coccolare" dalle loro delizie alimentari, dalle loro attenzioni, dalle loro premure. Al punto, da sfiorare il vizio e la dipendenza.
La loro familiarità è genuina e contagiosa.
Zucchine, melanzane marinate e gnocco fritto, parmigianina porzionata irripetibile, lasagna succulenta, pollo ruspante e spezzatino alla cacciatore, patate al forno e pomodori dell'orto con cipolletta fresca, frutta con gelato e pesche bianche al vino.
Poi, dopo gli abituali rifornimenti di ortaggi, frutta e uova di giornata e dopo due sane chiacchiere all'aria mite e fresca, sotto gli alberi in giardino, ci hanno caricato sulle macchine e cacciato via. Affettuosamente.
Anche Montalbano e il suo papà Andrea avrebbero apprezzato tanta magica follia.
 18 luglio 2019 (Alfredo Laurano)



venerdì 19 luglio 2019

SCORIE UMANE

Mentre il mondo della cultura, l’intero Paese, i tantissimi comuni cittadini, autenticamente commossi, piangono la scomparsa di Andrea Camilleri, orde di barbari, di rozzi e di razzisti - sostanzialmente, elettori della Lega e di Fratelli d’Italia - scrivono sui social commenti del tipo: “un comunista in meno, un vecchio tartarugone con l’Alzheimer, salutami Stalin…”.

Nemmeno di fronte alla morte, questi miserabili individui, questi errori evolutivi appartenenti indegnamente alla categoria degli umani, hanno il vago sentore di cosa sia il rispetto, in generale, ma anche nei confronti di un grande uomo di cultura, di un affascinante scrittore che ha saputo raccontare con passione, semplicità e sapienza i tanti aspetti intimi e complessi della vita umana.
In realtà, costoro, che vivono nella palude dell’ignoranza, che frequentano soltanto i luoghi comuni dell’odio o dell’indifferenza, che seguono il gregge degli inetti sottomessi, che non leggono, che non sanno scrivere, che non sanno pensare, che non capiscono nemmeno il libretto di istruzioni del telefonino, che motivo avrebbero di omaggiare il Maestro Andrea? Che titolo hanno per farlo, se non quello di essere schifosissimi cialtroni?


Non a caso, i deputati di Lega e Fratelli d'Italia restano seduti e con le mani ferme, mentre l'aula di Montecitorio rende omaggio in piedi con un lungo applauso a un grande italiano, a un immenso artista, a un monumento di saggezza, di lealtà e umanità come Andrea Camilleri, confermando tutta la loro miseria umana, culturale e spirituale. E nemmeno si vergognano.
Auguro a tutti loro l’Alzheimer, così non potranno più vomitare disprezzo e volgarità, persi nella loro totale nullità.
18 luglio 2019 (Alfredo Laurano)

mercoledì 17 luglio 2019

COME E’ TRISTE VIGATA


Il Commissariato di Vigata ha esposto la bandiera a lutto. All’interno c’è un palpabile, innaturale silenzio.
Catarella non sbatte porte e piange al centralino, nascondendo lacrime e dolore fra le carte.
Montalbano, scuro in volto, ha preso la sua vecchia tipo, anni novanta, ed è scappato via, senza salutare nessuno. Sta andando a cercare il colpevole di tale inaudito dispetto, fatto alla letteratura, alla Sicilia, a tutta l’Italia e all’umanità. Nonché ai suoi milioni di seguaci, che troppo amavano suo padre.
Lo ha chiamato anche Livia, ma lui non ha proprio risposto. Non vuole conforto.
Fazio sta scrivendo il suo più triste bigliettino di sempre, che, stavolta, non leggerà all’amico commissario, ma conserverà gelosamente nel suo giubbetto nero.
E Mimì Augello, il fimminaro impenitente, che fa, dove sta, chi l’ha visto?
Non sta in ferie, non sta appresso a qualche bona picciotta di Montelusa che lo intriga. Anche lui, quasi per tigna, va cercando, insieme a Galluzzo, l’autore infame dell’affronto: sicuramente è un potente boss che non perdona, un capomafia che non ha pietà e non fa eccezioni.
Intanto, da lontano, da assai lontano, Pasquano aspetta che Andrea - padre di tutti loro - lo raggiunga, con un bel cartoccio di cannoli in mano.
17 luglio 2019 (Alfredo Laurano)



ADDIO MAESTRO ANDREA

MONTALBANO OGGI HA PERSO SUO PADRE.
NOI ABBIAMO PERSO UN GRANDE, AFFASCINANTE NARRATORE, NATO PER RACCONTARE STORIE, PER FARCI SOGNARE, PER FARCI EMOZIONARE E, ORA, PIANGERE.
ABBIAMO PERSO UN AMICO PREZIOSO, UN NONNO SAGGIO, UN ESEMPIO DI VERA UMANITÀ, UN MAESTRO, ANCHE DI VITA.
ADDIO ANDREA, ORA SEI NELLA STORIA, ACCOMPAGNATO DALLE NOSTRE LACRIME E DAL NOSTRO AMORE.
17 luglio 2019 (Alfredo Laurano)



martedì 16 luglio 2019

LA NOTTE DI LORENZO

L’arrivo di Jovanotti nel territorio ladispolano per il Jova Tour, ora in corso a Campo di Mare, ha eccitato la popolazione. Almeno, una parte. 
Ma l'aver saputo che l’artista, insieme al suo staff avrebbe pernottato alla Posta Vecchia, lo splendido hotel stellato di Palo alle porte di Ladispoli, l' ha inorgoglita e coperta di fierezza. 
Anch'io, lo confesso, sono quasi bagnato...per l'emozione! 

Una tappa strategica per il cantante che ha così potuto raggiungere in tempo Campo di Mare per il concerto, senza rimanere imbottigliato nel traffico intenso di queste ore sulla via Aurelia. 
Lorenzo conosce ed ama la città, come ha raccontato lui stesso, perchè, da bambino, veniva al mare proprio a Ladispoli e ricordava la sabbia ferrosa della sua spiaggia. Per questo, avrebbe voluto comunque fare tappa, legato da piacevoli ricordi dell’infanzia. 
Non è stato confermato se l’artista, subito dopo lo show, si fermerà ancora una notte a Ladispoli. 
Lo speriamo tutti e lo racconteremo al bar ed ai nipoti. 
(Alfredo Laurano)

DOVE BALLANO GLI ETRUSCHI


Tutto pronto a Marina di Cerveteri per lo spettacolare Jova Beach Party il concerto-evento di Jovanotti, in giro per le spiagge italiane.
Una città temporanea, un villaggio sulla spiaggia, un’idea di mondo, un happening per il nuovo tempo, unica tappa del concerto nel Lazio, oggi 16 luglio presso il Lungomare dei Navigatori Etruschi, pronto per accogliere le grandi installazioni e migliaia di fan scatenati. Uno degli eventi più attesi dell’estate 2019, in cui le emozioni, la musica, il ballo e il divertimento saranno il centro di tutto.
Dopo il debutto a Lignano, una tappa anche a Castelvolturno, oggi gran festa sul litorale nord laziale: "la più grande festa in spiaggia mai fatta dal tempo degli etruschi (che erano grandi esperti di feste e cerimonie)", così il Jova in un post su Fb che spiega anche che "si apre presto e la musica live inizia alle 15,30 senza sosta fino a poco prima di mezzanotte (abbiamo la regola di Cenerentola)". A oggi 100 mila i biglietti venduti.

La musica di Jovanotti arriva a Cerveteri dopo qualche polemica ambientalista.
La prima location era nella vicina Ladispoli, in zona Torre Flavia, ma i timori degli animalisti delle possibili ripercussioni negative contro il fratino, specie di uccello protetta che nidifica in quelle zone, hanno fatto spostare di qualche chilometro l'area adibita al concerto.
Un'associazione di volontariato della protezione civile e il Wwf collaboreranno alla gestione dei rifiuti e, come in tutti gli eventi speciali, la produzione di Jovanotti pagherà una Tari straordinaria. Oltre 3000 i wc posizionati sulla sabbia, "travestiti" da cabine. Saranno distribuiti posacenere tascabili, prodotti in Italia in materiale riciclabile.
Jovanotti sui social: "Saremo sulla spiaggia nella natura e come è già successo nelle precedenti spiagge la lasceremo MEGLIO (ma davvero meglio) di come l'abbiamo trovata, grazie alla collaborazione di tutte le forze coinvolte, ma soprattutto a VOI che state dimostrando che il nostro è un paese pieno di gente intelligente con orizzonti nuovi".

Il sindaco Pascucci aveva aggiunto: "A Cerveteri questo concerto ha portato un indotto economico incalcolabile. C'è tutto esaurito negli alberghi e nei residence, molte persone non sapevano che a Cerveteri c'è il mare, l'hanno scoperto grazie a questo concerto".
La principale raccomandazione da parte del comune su come arrivare al concerto è quella di utilizzare il treno o l'autobus, mentre è sconsigliato l'uso dell'automobile.
La stazione dei treni si trova a Marina di Cerveteri e dista 1 Km dal luogo dell’evento. Ma il caos e il traffico saranno inevitabili. (Alfredo Laurano)

lunedì 15 luglio 2019

UCCISO SUL GRADINO

Se uno di quei due padri di Vittoria (Ragusa) - cui un trentasettenne, ubriaco e drogato, ha ucciso un bimbo di dieci anni e ridotto in fin di vita (e con le gambe amputate) un altro - per caso, per sbaglio o per disgrazia, gli passasse sopra col trattore, forse nessuno si indignerebbe, anzi…
Non si può concepire che due creature - tranquillamente sedute sul gradino della porta di casa, a raccontarsi storie e a chiacchierare sotto la calura estiva - debbano trovare la fine e la tragedia, per colpa di un folle pregiudicato, senza scrupoli, alla guida propria auto, lanciata a forte velocità nelle stradine del paese. Con lui, altri tre giovani esponenti rampanti della mafia ragusana,
È raccapricciante. Nel far West, lo avrebbero già impiccato, senza aspettare lo sceriffo.
Due famiglie distrutte e senza lacrime, un paese intero sotto shock, sprofondato nel dolore.
13 luglio 2019 (Alfredo Laurano)


Ieri, dopo due giorni coma e senza più le sue gambe, è morto anche Simone, il secondo ragazzino travolto dall'auto di un criminale, sul gradino di casa, a Vittoria. Da qualche parte, forse, su un altro lontano gradino, continuerà a giocare e a chiacchierare con Alessio, mano nella mano.
Non resta che aspettare giustizia: che arrivi presto e sia implacabile. Anche se nulla potrà consolare quelle due famiglie, quel paese, questo pezzo d'Italia di assassini e prepotenti, che fa schifo all'umanità. (A. La.)