domenica 22 marzo 2020

NON APRITE LA PORTA /1994


Da ieri, nel mio quartiere, ma presumo in tutta la città, hanno cominciato a girare auto della Polizia municipale che, dagli altoparlanti, diffondono l’invito perentorio a non uscire. Molti sono rimasti sorpresi e spaventati e hanno cominciato a replicare sui Social.
Aumenta il clima bellico che ormai respiriamo da parecchi giorni. Ma, come ripetutamente detto, non abbiamo alternative, perché non abbiamo cure o vaccini per combattere il micidiale virus.
L’epidemia in Italia e nel resto del mondo di Covid-19, prosegue a oltranza. In Italia i contagiati sono oltre 30mila e le vittime nel nostro Paese hanno superato quelle cinesi: siamo il Paese con più morti al mondo. Ogni giorno la Protezione Civile diramo un bollettino di guerra.
In Lombardia le strutture ospedaliere non ce la fanno più. Si stanno allestendo nuovi spazi e ospedali da campo, ma manca pure il personale medico e paramedico e alcuni cimiteri sono pieni. L’Italia è il paese che per primo in Occidente ha messo in campo misure straordinarie, decidendo la chiusura di tutti gli esercizi commerciali non essenziali e chiedendo alla popolazione di limitare gli spostamenti. Un modello che stanno iniziando a imitare in tutto il mondo, anche e in Inghilterra fanno ancora concerti enormi, raduni e maratone. Incredibile follia da immunità di gregge.
Ma tutto ciò non basta.
"Bisogna fermare tutte le attività economiche, tutti devono stare a casa, tutti devono dare il loro contributo": ammonisce in conferenza stampa il vicepresidente della Croce Rossa cinese - che ha gestito l’emergenza a Wuhan - a poche ore dal suo arrivo a Milano. "Qui non avete misure abbastanza severe", "c'è gente in strada, i trasporti pubblici funzionano, avete persone negli hotel, non mettete le maschere. A Wuhan gli ospedali hanno potuto iniziare a trattare i pazienti e ridurre il numero dei malati un mese dopo aver adottato il blocco completo. Se vengono aumentate le misure di quarantena è più facile trovare le persone esposte che possono avere un trattamento migliore".

Anche Massimo Galli, primario al Sacco di Milano è molto preoccupato: “con i numeri dell’epidemia sempre più alti, si vede troppa gente in giro per la città e non vorrei che ci trovassimo i morti nelle case”.
Tutto ciò e innegabilmente vero. Ci sono troppe persone in giro: chi va al lavoro ed è costretto ad usare mezzi pubblici, come metro, autobus e treni sempre affollati; chi trasporta merci di prima necessità (alimentari) o prodotti vari (Amazon); chi fa consegne a domicilio di pacchi, medicinali e viveri; chi lavora nei supermercati, dove - dicono alcune cassiere esauste - “qualcuno ci viene pure due volte al giorno, pur di uscire, o per comprare il pane quotidiano, sempre fresco, o mezz’etto di prosciutto”; chi si riscopre atleta, runner o maratoneta, anche se prima si stravaccava solo sul divano; chi piscia il cane dieci volte al giorno e lo condivide fra tutti i familiari; chi si inventa le scuse più assurde pur di andare in giro a cazzeggiare. 
Tutti comportamenti a rischio, tutte occasioni di possibile contagio. Soprattutto per chi è costretto a lavorare al pubblico.

Nella sola Lombardia, c’è ancora un 40% di movimenti, desunti dal cambio di celle telefoniche per spostamenti di varia distanza. C’è chi si muove per andare al lavoro, ma anche chi per motivi superflui.
Sono 52mila gli italiani sorpresi a spasso senza un motivo valido.
Dalla Toscana alla Campania, sono già diverse le amministrazioni che hanno dotato la polizia di droni per avvistare gli assembramenti di persone, nei parchi, nelle piazze, e persino al mare.
Le denunce fioccano in ogni angolo d’Italia per comportamenti intollerabili. Dodici incoscienti fermati dai carabinieri durante un picnic in un parco di Napoli, con tanto di sedie e tavolini. “Avevamo bisogno di prendere un po’ d’aria”, la loro giustificazione ai militari. In cinque, invece, sono stati sanzionati per aver tenuto aperto il negozio di parrucchiere a Bologna. Sempre a Bologna, un gruppo di ragazzi è stato denunciato dopo essere uscito di casa per andare a fare una partita di pallone fra amici. Sanzione anche ad un pensionato che stava assistendo al match.

Tra i denunciati ci sono anche 113 titolari di esercizi commerciali mentre 35 sono le persone denunciate per aver indicato nell’autocertificazione motivi falsi per gli spostamenti
C’è chi non poteva fare a meno di giocare la schedina, chi aveva appuntamento con la fidanzata, chi doveva comprare sigarette e cibo per i suoi animali, chi è stato cacciato di casa. Chi, “se non faccio due passi non prendo sonno” o “mi si è appena rotto il telefonino.
Per non parlare di quanto è successo a Catania, dove la squadra mobile ha identificato e denunciato l'autore del video diffuso sui Social, che aveva fatto indignare la città, in cui si vedeva una massa di imbecilli sostare tranquillamente davanti a una panineria nello storico rione San Cristoforo, fregandosi delle norme del Dpcm, per loro "inesistente". "Abbiamo sconfitto il virus, Conte ci fa un baffo".

Insomma, troppi idioti italici in giro a far danni incalcolabili.
Troppi ignoranti, incapaci, inetti e irresponsabili che rischiano di vanificare l’opera encomiabile, la dedizione, la generosità e l’abnegazione di chi combatte in prima linea e il sacrificio di tutti gli altri cittadini, provati, attoniti e sconvolti.
Non vi basta vedere le persone morire, a centinaia ogni giorno e in solitudine, negli ospedali o intubate perché non riescono a respirare? O fate finta di non sapere o pensate che non toccherà a voi?
La responsabilità di tutti è fondamentale, categorica e inderogabile.
State a casa coglioni deficienti e sottosviluppati. Anche voi avrete una famiglia, nonni, genitori, figli e parenti vari che vorrebbero campare.
Ricordate, minus habens, che ogni volta che uscite di casa, aprite la porta al Virus.


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