Da
ieri, nel mio quartiere, ma presumo in tutta la città, hanno cominciato a
girare auto della Polizia municipale che, dagli altoparlanti, diffondono
l’invito perentorio a non uscire. Molti sono rimasti sorpresi e spaventati e
hanno cominciato a replicare sui Social.
Aumenta
il clima bellico che ormai respiriamo da parecchi giorni. Ma, come
ripetutamente detto, non abbiamo alternative, perché non abbiamo cure o vaccini
per combattere il micidiale virus.
L’epidemia
in Italia e nel resto del mondo di Covid-19, prosegue a oltranza. In Italia i
contagiati sono oltre 30mila e le vittime nel nostro Paese hanno superato
quelle cinesi: siamo il Paese con più morti al mondo. Ogni giorno la Protezione
Civile diramo un bollettino di guerra.
In
Lombardia le strutture ospedaliere non ce la fanno più. Si stanno allestendo
nuovi spazi e ospedali da campo, ma manca pure il personale medico e paramedico
e alcuni cimiteri sono pieni. L’Italia è il paese che per primo in Occidente ha
messo in campo misure straordinarie, decidendo la chiusura di tutti gli
esercizi commerciali non essenziali e chiedendo alla popolazione di limitare
gli spostamenti. Un modello che stanno iniziando a imitare in tutto il mondo,
anche e in Inghilterra fanno ancora concerti enormi, raduni e maratone. Incredibile
follia da immunità di gregge.
Ma
tutto ciò non basta.
"Bisogna fermare
tutte le attività economiche, tutti devono stare a casa, tutti devono dare il
loro contributo":
ammonisce in conferenza stampa il vicepresidente della Croce Rossa cinese - che
ha gestito l’emergenza a Wuhan - a poche ore dal suo arrivo a Milano. "Qui non avete misure abbastanza
severe", "c'è gente in strada, i trasporti pubblici funzionano, avete
persone negli hotel, non mettete le maschere. A Wuhan gli ospedali hanno potuto
iniziare a trattare i pazienti e ridurre il numero dei malati un mese dopo aver
adottato il blocco completo. Se vengono aumentate le misure di quarantena è più
facile trovare le persone esposte che possono avere un trattamento
migliore".
Anche
Massimo Galli, primario al Sacco di Milano è molto preoccupato: “con i numeri
dell’epidemia sempre più alti, si vede troppa gente in giro per la città e non
vorrei che ci trovassimo i morti nelle case”.
Tutto
ciò e innegabilmente vero. Ci sono troppe persone in giro: chi va al lavoro ed
è costretto ad usare mezzi pubblici, come metro, autobus e treni sempre
affollati; chi trasporta merci di prima necessità (alimentari) o prodotti vari
(Amazon); chi fa consegne a domicilio di pacchi, medicinali e viveri; chi
lavora nei supermercati, dove - dicono alcune cassiere esauste - “qualcuno ci
viene pure due volte al giorno, pur di uscire, o per comprare il pane
quotidiano, sempre fresco, o mezz’etto di prosciutto”; chi si riscopre atleta,
runner o maratoneta, anche se prima si stravaccava solo sul divano; chi piscia
il cane dieci volte al giorno e lo condivide fra tutti i familiari; chi si
inventa le scuse più assurde pur di andare in giro a cazzeggiare.
Tutti
comportamenti a rischio, tutte occasioni di possibile contagio. Soprattutto per
chi è costretto a lavorare al pubblico.
Nella
sola Lombardia, c’è ancora un 40% di movimenti, desunti dal cambio di celle
telefoniche per spostamenti di varia distanza. C’è chi si muove per andare al
lavoro, ma anche chi per motivi superflui.
Sono
52mila gli italiani sorpresi a spasso senza un motivo valido.
Dalla
Toscana alla Campania, sono già diverse le amministrazioni che hanno dotato la
polizia di droni per avvistare gli assembramenti di persone, nei parchi, nelle
piazze, e persino al mare.
Le
denunce fioccano in ogni angolo d’Italia per comportamenti intollerabili.
Dodici incoscienti fermati dai carabinieri durante un picnic in un parco di
Napoli, con tanto di sedie e tavolini. “Avevamo bisogno di prendere un po’
d’aria”, la loro giustificazione ai militari. In cinque, invece, sono stati
sanzionati per aver tenuto aperto il negozio di parrucchiere a Bologna. Sempre
a Bologna, un gruppo di ragazzi è stato denunciato dopo essere uscito di casa
per andare a fare una partita di pallone fra amici. Sanzione anche ad un
pensionato che stava assistendo al match.
Tra i denunciati ci
sono anche 113 titolari di esercizi commerciali mentre 35 sono le persone
denunciate per aver indicato nell’autocertificazione motivi falsi per gli
spostamenti
C’è chi non poteva
fare a meno di giocare la schedina, chi aveva appuntamento con la fidanzata,
chi doveva comprare sigarette e cibo per i suoi animali, chi è stato cacciato
di casa. Chi, “se non faccio due passi non prendo sonno” o “mi si è appena
rotto il telefonino.
Per
non parlare di quanto è successo a Catania, dove la squadra mobile ha
identificato e denunciato l'autore del video diffuso sui Social, che aveva
fatto indignare la città, in cui si vedeva una massa di imbecilli sostare
tranquillamente davanti a una panineria nello storico rione San Cristoforo,
fregandosi delle norme del Dpcm, per loro "inesistente".
"Abbiamo sconfitto il virus, Conte ci fa un baffo".
Insomma,
troppi idioti italici in giro a far danni incalcolabili.
Troppi
ignoranti, incapaci, inetti e irresponsabili che rischiano di vanificare
l’opera encomiabile, la dedizione, la generosità e l’abnegazione di chi
combatte in prima linea e il sacrificio di tutti gli altri cittadini, provati,
attoniti e sconvolti.
Non
vi basta vedere le persone morire, a centinaia ogni giorno e in solitudine,
negli ospedali o intubate perché non riescono a respirare? O fate finta di non
sapere o pensate che non toccherà a voi?
La
responsabilità di tutti è fondamentale, categorica e inderogabile.
State
a casa coglioni deficienti e sottosviluppati. Anche voi avrete una famiglia,
nonni, genitori, figli e parenti vari che vorrebbero campare.
Ricordate,
minus habens, che ogni volta che uscite di casa, aprite la porta al Virus.
https://video.repubblica.it/dossier/coronavirus-wuhan-2020/coronavirus-a-catania-gente-in-strada-abbiamo-sconfitto-il-virus-conte-ci-fa-un-baffo-denunciati/356129/356696?ref=search
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