lunedì 30 marzo 2020

INFODEMIA /2005


In parallelo con la drammatica pandemia, che colpisce il mondo, dilaga e cresce una preoccupante ondata di fake news, che alimentano false convinzioni e stupide credenze. Nascono e si moltiplicano sul Web siti farlocchi e fraudolenti che mirano a sorprendere, a catturare la buona fede altrui, a imbrogliare e sbalordire utenti e spettatori, soprattutto nei momenti più drammatici e paurosi - come questo - che di fatto predispongono a una maggiore fiducia e favoriscono l’ingenuità e la credulità. In uno stato di emergenza collettiva, è oltremodo facile approfittare, vergognosamente, dell’allentamento delle resistenze psicologiche e del naturale abbassamento delle difese culturali di ciascuno.
Ne parlavo pochi giorni fa.
Proliferano sui Social e su WhatsApp post e video che inseguono e teorizzano vaghe storie di complottismo e dietrologia, che formulano le ipotesi più assurde e oscure che si possano concepire, che riportano notizie false, o all’apparenza verosimili, ingannevoli e illusorie, che puntano su una emotività fragile e ferita e sulla reazione altalenante di persone provate e spaventate e, pertanto, pronte a credere ad ogni leggenda, più o meno metropolitana, ad ogni baggianata.

E’ la stessa condizione di debolezza psicologica che spinge molta gente a credere a maghi, veggenti, fattucchiere, taroccari e ciarlatani vari, pur di avere una qualsiasi risposta o un riferimento alle proprie angosce esistenziali. Pane, amore, astrologia e, soprattutto, tanta primitiva e distorta fantasia.
Le bufale, meglio note come fake news, sono assai pericolose perché inducono le persone più culturalmente indifese e facilmente influenzabili, a comportamenti socialmente sbagliati, perché suscitano ulteriori paure ingiustificate, perché aumentano la sfiducia nei confronti delle norme e delle Istituzioni, perché istigano alla disobbedienza, al Far West e al menefreghismo. Anche da un punto di vista civico e morale
Tutto questo è reato, è abuso della credulità popolare, che viene scarsamente indagato in tempo di pace, ma deve essere ampiamente perseguito in tempo di guerra, perché in questo momento fa la differenza tra la vita e la morte.
Diffondere false notizie, false speranze, false paure per vendere i propri libri o i propri prodotti è folle e criminale e la magistratura dovrebbe cominciare a colpire e punire con rigore.

Guardate questo video, un vero festival della fregnaccia rozza e universale, fra sedicenti medici e infermieri, che sparano cazzate, che sparano cazzate; fra cure a base di aglio, di vitamina C, di bevande calde; tra farmaci miracolosi o carri armati ed elicotteri disinfestanti. E dove lui, il Coronavirus in persona, creato in laboratorio, ci parla con voce suadente, ci ammonisce, ci fa la predica e condanna a morte l’umanità per i suoi errori: “non sono un nemico, sono un mero messaggero, sono un alleato. Sono la forza che riporterà l’equilibrio. Fermatevi, tacete”. Ipse dixit.



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