lunedì 9 marzo 2020

RESTATE A CASA


MASSIMO GALLI dirige il reparto di malattie infettive che ha affrontato la prima ondata di malati colpiti dal coronavirus in Italia, quello del Sacco di Milano.

Professore, perché bisogna restare in casa?
«Soprattutto agli anziani dico che è meglio avere meno contatti con altre persone. Chi ha una certa età, se prende la malattia rischia. Va bene essere fatalisti ma perché andarsene prima del previsto per uno stupido virus?».
Ha visto che le persone, anche nelle zone arancioni come Milano, continuano a uscire in massa?
«Sì, ho letto anche le dichiarazioni di qualche ragazzotto che protesta perché le autorità vogliono tenerlo a casa. Gli adolescenti si considerano immortali, ci siamo passati tutti. Ma così rischiano di avere la responsabilità di portare a nonni e genitori un cliente assai più dannoso che per loro. A costo di essere detestato, dico che i locali e i punti di aggregazione vanno chiusi pure nelle regioni non ancora intensamente coinvolte dal problema».
Cosa pensa dei blocchi di Lombardia e delle 14 province?
«Vorrei capire se questo nuovo atto apre davvero l’area rossa lombarda, quella del Lodigiano, uniformandola al resto della Regione in fatto di restrizioni. 
Sarebbe una solennissima corbelleria. A Codogno c’è stato il primo caso 16 giorni fa e non mi risulta che si possa dire che lì sia stata completata la fase di identificazione e isolamento di tutti i contatti». 9.3.20



Nessun commento:

Posta un commento