venerdì 27 marzo 2020

INUTILI IDIOTI /2002

Lo dico e lo scrivo, convintamente, da sempre da sempre. Ora lo pensano e lo affermano in tanti. 
Nascono e si moltiplicano sul Web siti farlocchi e fraudolenti che mirano a sorprendere la buona fede altrui, a imbrogliare e sbalordire il prossimo, soprattutto nei momenti più drammatici e paurosi, che di fatto predispongono a una maggiore fiducia e favoriscono l’ingenuità e la credulità. In uno stato di emergenza collettiva, è oltremodo facile approfittare, vergognosamente, dell’allentamento delle resistenze psicologiche e del naturale abbassamento delle difese culturali di ciascuno.
Dilagano post e video che inseguono e teorizzano vaghe storie di complottismo e dietrologia, che formulano le ipotesi più assurde e oscure che si possano concepire, che riportano notizie false o verosimili, ingannevoli e illusorie, che puntano su una emotività fragile e ferita e su una reazione altalenante delle persone.
Le bufale, meglio note come fake news, sono pericolose perché inducono molti, anche da un punto di vista morale, a comportamenti socialmente sbagliati, perché alimentano ulteriori paure ingiustificate, perché aumentano la sfiducia nei confronti delle norme e delle Istituzioni, perché istigano alla disobbedienza, al Far West e al menefreghismo.
Tutto questo è reato, è abuso della credulità popolare, che viene scarsamente indagato in tempo di pace, ma deve essere ampiamente perseguito in tempo di guerra, perché in questo momento fa la differenza tra la vita e la morte.
Diffondere false notizie, false speranze, false paure per vendere i propri libri o i propri prodotti è criminale e la magistratura dovrebbe cominciare a colpire e punire con rigore.
Accanto a tutto ciò, sfila in ignobile parata, un’altra vistosa categoria di inutili idioti: altri poveretti, disadattati e altrettanto pericolosi; altra gente, senza speranza, che non capisce, non conosce il dialogo e il confronto, che minimizza e contraddice tutto e tutti per definizione e per partito preso. In ogni circostanza, anche la più drammatica. Come i provvedimenti urgenti dell’esecutivo, dettati dall’esigenza di tutelare la salute pubblica, che vengono criticati e disattesi per noncuranza, indifferenza o incapacità di comprendere la gravità del momento.
Perché contrapporsi a prescindere è anche un modo per ottenere un grammo di attenzione e visibilità, per suscitare ammirazione e sentirsi importanti e vivi.
Ma quello che a molti imbecilli può sembrare uno spiccato spirito polemico, in realtà rivela una mascherata forma di aggressività e tanto represso rancore. E’ uno squallido modo per raccattare un’identità che non si ha, per fare sciacallaggio viscido e amorale.
Sono gli effetti collaterali della libertà di parola, che non può avere un limite, ma non deve nemmeno superare la soglia del rispetto e del cattivo gusto.
Anche se, purtroppo, il diritto alla stupidità è la base di tutte le democrazie moderne.
27 marzo 2020 (Alfredo Laurano)

Nessun commento:

Posta un commento