Anche stavolta, il
solito isterico, integralista Antonio Socci ha confermato che odia questo papa
e sobilla i cattolici italiani, perché, secondo lui, “Bergoglio non ama gli
italiani”.
Ha scelto la
missione di combatterlo ad ogni respiro, istigando, aizzando, e suggestionando
quelli che pregano e vanno a messa la domenica.
Torna ancora
all'attacco di Francesco, anche in occasione della supplica per l'emergenza coronavirus dell'altra sera, venerdì 27 marzo, in una piazza San Pietro deserta, silenziosa e surreale..
Solo lui non ha
colto la spiritualità e l’emozione di quel momento straordinario.
Solo lui, da
falso cristiano, non ha riconosciuto quel piccolo uomo bianco e senza
ombrello, provato, fragile e indifeso, che saliva a fatica le scale per
pregare, benedire e parlare alla città e al mondo. Anzi, lo accusa ancora di
finzione e malafede, con evidente astio e malvagità.
"Ovviamente
Bergoglio fa tutto senza inginocchiarsi mai: né davanti all'icona della
Madonna, né davanti al crocifisso, né davanti al Santissimo", scrive su
Twitter fingendo
di ignorare i problemi articolari di Francesco."Invece di queste sceneggiate, che celebrano solo la sua gloria
terrena avrebbe dovuto fare mea culpa per il rito con la Pachamama che ha
profanato la Basilica di San Pietro e riconsacrarla. Dopo tale scempio può
arrivare al Cielo la preghiera?"
Insomma, per
l'invasato moralista, è un papa, prima eretico, poi responsabile di atti
sacrileghi e superstiziosi, commessi l'adorazione idolatrica della dea pagana
Madre Terra, divinità venerata dagli Inca e da altri popoli andini.
Qualche giorno fa,
aveva anche criticato le misure di sicurezza applicate per il Papa, dopo i
contagi di coronavirus in Vaticano. “Bergoglio è terrorizzato dalla paura del
Covid. Perciò si è rintanato nella sua stanza e niente più pranzi a mensa. Il
pastore ha paura che le pecore lo contagino, aveva scritto il miserabile Socci,
che aggiunge: “E’ incredibile, siamo in un tempo scristianizzato e ultralaicizzato,
ma dilaga il clericalismo e la papolatria.
Questo povero papa è
da sempre sotto attacco - e non solo da parte di quell’abietto bigotto
fondamentalista - e qualsiasi evento, anche il più banale, diventa motivo di
critica, di aggressione, di biasimo e derisione.
Non piacciono le sue
battaglie sociali in favore degli ultimi, degli emarginati, dei diritti dei
lavoratori, della tutela dell’ambiente.
Non gradiscono gli
impegni per la pace e per il dialogo religioso, con le altre confessioni
cristiane e con le altre fedi, compreso l’Islam.
Non accettano
neanche che predichi povertà e accoglienza, tolleranza e uguaglianza e che
rifiuti di abitare nel lussuoso Palazzo Apostolico, per alloggiare nel modesto
pensionato di Casa Santa Marta, al contrario di quello che fanno i potenti e
pingui cardinali.
E’ colpevole,
secondo l’esaltato terrorista talebano Antonio Socci, di «annacquare e
adulterare la fede», rinnegando e ribaltando il Vangelo, e di essersi scagliato
contro Salvini quando brandiva il solito rosario, come una spada.
Di contro,
l’ipocrita crociato senza croce ostenta tutta la sua purezza cristallina, come
un esagitato ossesso, abiurando lui la fede e la dottrina dei cristiani.
Ci vorrebbe un
esorcista.
29 marzo 2020
(Alfredo Laurano)
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