domenica 29 marzo 2020

CI VORREBBE UN ESORCISTA /2004

Anche stavolta, il solito isterico, integralista Antonio Socci ha confermato che odia questo papa e sobilla i cattolici italiani, perché, secondo lui, “Bergoglio non ama gli italiani”.
Ha scelto la missione di combatterlo ad ogni respiro, istigando, aizzando, e suggestionando quelli che pregano e vanno a messa la domenica.
Torna ancora all'attacco di Francesco, anche in occasione della supplica per l'emergenza coronavirus dell'altra sera, venerdì 27 marzo, in una piazza San Pietro deserta, silenziosa e surreale..
Solo lui non ha colto la spiritualità e l’emozione di quel momento straordinario. 
Solo lui, da falso cristiano, non ha riconosciuto quel piccolo uomo bianco e senza ombrello, provato, fragile e indifeso, che saliva a fatica le scale per pregare, benedire e parlare alla città e al mondo. Anzi, lo accusa ancora di finzione e malafede, con evidente astio e malvagità.

"Ovviamente Bergoglio fa tutto senza inginocchiarsi mai: né davanti all'icona della Madonna, né davanti al crocifisso, né davanti al Santissimo", scrive su Twitter fingendo di ignorare i problemi articolari di Francesco."Invece di queste sceneggiate, che celebrano solo la sua gloria terrena avrebbe dovuto fare mea culpa per il rito con la Pachamama che ha profanato la Basilica di San Pietro e riconsacrarla. Dopo tale scempio può arrivare al Cielo la preghiera?"
Insomma, per l'invasato moralista, è un papa, prima eretico, poi responsabile di atti sacrileghi e superstiziosi, commessi l'adorazione idolatrica della dea pagana Madre Terra, divinità venerata dagli Inca e da altri popoli andini.

Qualche giorno fa, aveva anche criticato le misure di sicurezza applicate per il Papa, dopo i contagi di coronavirus in Vaticano. “Bergoglio è terrorizzato dalla paura del Covid. Perciò si è rintanato nella sua stanza e niente più pranzi a mensa. Il pastore ha paura che le pecore lo contagino, aveva scritto il miserabile Socci, che aggiunge: “E’ incredibile, siamo in un tempo scristianizzato e ultralaicizzato, ma dilaga il clericalismo e la papolatria.

Questo povero papa è da sempre sotto attacco - e non solo da parte di quell’abietto bigotto fondamentalista - e qualsiasi evento, anche il più banale, diventa motivo di critica, di aggressione, di biasimo e derisione.
Non piacciono le sue battaglie sociali in favore degli ultimi, degli emarginati, dei diritti dei lavoratori, della tutela dell’ambiente.
Non gradiscono gli impegni per la pace e per il dialogo religioso, con le altre confessioni cristiane e con le altre fedi, compreso l’Islam.
Non accettano neanche che predichi povertà e accoglienza, tolleranza e uguaglianza e che rifiuti di abitare nel lussuoso Palazzo Apostolico, per alloggiare nel modesto pensionato di Casa Santa Marta, al contrario di quello che fanno i potenti e pingui cardinali.
E’ colpevole, secondo l’esaltato terrorista talebano Antonio Socci, di «annacquare e adulterare la fede», rinnegando e ribaltando il Vangelo, e di essersi scagliato contro Salvini quando brandiva il solito rosario, come una spada.
Di contro, l’ipocrita crociato senza croce ostenta tutta la sua purezza cristallina, come un esagitato ossesso, abiurando lui la fede e la dottrina dei cristiani.
Ci vorrebbe un esorcista.
29 marzo 2020 (Alfredo Laurano)

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