domenica 22 marzo 2020

LIBERACI ANCORA! /1987


C’era una volta un paesino…
Recitava così una voce fuori campo, nei film della serie Peppone e Don Camillo, girati a Brescello, negli anni ‘50 e ‘60.
Da ieri, quasi fosse un remake di quelle storie, raccontate da quel cinema indimenticabile e popolare, il Crocifisso parlante - cui si rivolgeva Don Camillo, ricevendovi consigli e ammonimenti nel rapporto burrascoso con il sindaco comunista Peppone - è stato esposto dal parroco del piccolo, ma celebre paese, Evandro Gherardi, fuori dalla chiesa di Santa Maria Nascente, per chiedere protezione e aiuto e per scongiurare l'emergenza coronavirus. "Cristo, morto e risorto per la nostra salvezza, faccia cessare la pandemia su Brescello, l’Italia e il mondo intero! Noi facciamo la nostra parte: restiamo a casa e preghiamo!"
Gli abitanti di Brescello potranno dunque rivolgersi al "crocifisso parlante" con una preghiera, ma da casa o a debita distanza.
Una scena, davvero ispirata dai romanzi di Giovanni Guareschi, molto simile a quella di alcuni anni fa, nella quale, nei giorni dell'alluvione, lo stesso parroco aveva portato lo stesso Cristo parlante in processione sulle acque del fiume Po, per implorare l’aiuto divino e fermare la temuta piena. Proprio come nel film che l’ha resa celebre.
La processione fu seguita da qualche centinaia di persone e dalla fede di tutto il paese, preoccupato per la violenta piena del grande fiume.
Dalla chiesa di Brescello - noto set, con la piazza, la casa del popolo e la stazione, delle tante vicende interpretate dai mitici Fernandel e Gino Cervi - arrivò fino al punto dove il fiume Enza sfocia nel Po: don Evandro, nei panni di novello don Camillo, entrò nella golena allagata, per fermar le acque minacciose.
Cristo, miracolo, prodigio o stregoneria…nel pomeriggio, il livello del Po miracolosamente si fermò!
Anche perché aveva smesso di piovere. Grande Fernandel!
 13 marzo 2020 (Alfredo Laurano)




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