lunedì 22 febbraio 2016

PREZIOSE PERLE

Guardate questa meravigliosa antologia.
E' il racconto dei racconti, dei numeri, delle prodezze, dei giochi di prestigio col pallone. Di potenza, di lato o da lontano, con le finte e i dribbling, che ti mettono seduto, di destro, di sinistro, a cucchiaio, al volo o a pallonetto.
E' quello che comunque resterà, scritto, narrato o filmato, quando il mago Totti, come tutti, lascerà la sua bacchetta magica e l'erba verde dello stadio.
E sta, purtroppo, già accadendo, ma ci vuole tatto e stile, nel gestire l'uscita dall'agone, per entrare nella leggenda.
Spalletti sarà pure un ottimo allenatore, uno deciso e di carattere, che considera la squadra e non il singolo, ma è sempre uno di passaggio, che oggi è quì, domani la.
Uno che non lascerà mai il segno, l'impronta e un pezzo di storia come ha fatto Totti.
Lui è la Roma e lo è stato per quasi venticinque anni, lui è già un mito, un simbolo del calcio mondiale - anche come uomo generoso, umile e altruista - e rimarrà nelle pagine del calcio, a dispetto di chiunque, anche di questa approssimativa società che non sa tutelarlo.
Totti è un campione, una fedele bandiera dello sport e della città, come pochi altri. Lo dicono altri campioni, come Pelè, Ronaldo e Maradona, lo confermano compagni, avversari e anche tanti laziali.
Merita rispetto e considerazione, non può entrare a tre minuti dalla fine col Real, a partita persa e già finita.
Non può essere mandato a casa e sospeso, come uno scolaretto impertinente, per aver espresso un suo disagio.
Nel 1997, Nils Liedholm, che qualcosa di calcio ci capiva, disse: "Da ragazzo mi aveva davvero impressionato e mi dicevo: sarà un grandissimo e la gente pagherà il biglietto solo per vedere giocare lui".
La sua immagine non può e non deve essere offuscata da un volgare provvedimento da caporale di giornata.
21 febbraio 2016 (Alfredo Laurano)

https://www.facebook.com/Totti-%C3%A8-finitoSi-nella-storia-209512492445357/videos

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