venerdì 19 febbraio 2021

VENGO ANCH’IO /2221

Il carrozzone mediatico, guidato da Mentana, che riesce a stare in TV anche quando il video è spento, con le sue interminabili maratone a sfinimento, è diventato ormai il paradigma di riferimento dell’informazione, soprattutto politica, con fugaci sprazzi di attenzione a quella sanitaria, pandemica e vaccinale, ai comportamenti di singoli, alle zone a colori e alle norme di prevenzione e anticontagio, varianti comprese.

Dai Giorgino alle Panelle, dai Vespa alle Annunziata, dai Porro ai Giordano, dai quotidiani speciali di approfondimento, che si riproducono a cascata su tutte le reti TV, pubbliche e private, questo bacino incontinente di chiacchiere e deliri ormai straripa a tutte ore del giorno e della notte, attraverso modelli più o meno formali di declinazione del pensiero o di coniugazione, di confronti, slogan e antichi luoghi comuni, ripetitivi ed ossessivi, quasi sempre in adeguato regime di mainstream.

E in quell’avvilente circo di oche, buffoni ed urlatori che si parlano addosso, blaterano e pontificano tribù di opinionisti, di presunti politologi, di esperti e sedicenti massmediologi da strapazzo: dai Sallusti ai Damilano, dai Belpietro ai De Angelis, dai Senaldi alle Maglie, fino ai disgustosi Sgarbi, Mughini e Capezzoni vari.

Fioriscono nell’etere intuizioni rare ed incredibili, al limite del paranormale, riflessioni da manuale del “piccolo politico”, enunciazioni trascendentali delle forme fondamentali di un verbo abusatissimo, che tutti conoscono, che tutti coltivano, che tutti possiedono da sempre: vengo anch’io. Tutti pronti a dimenticare, a mentire, a riciclarsi, a rinnegare e a salire sul proficuo carro dei Draghi vincitori.  Dopo tutto, siamo a Carnevale.

“Il carrozzone va avanti da sé, con le regine, i suoi fanti, i suoi re”.11 febbraio 2021 (Alfredo Laurano)

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