martedì 9 febbraio 2021

UN CASO DI PSICHIATRIA POLITICA /2214

Prima il comizio al Colle contro il governo di cui il suo partitello, fino a poco prima, faceva parte. 
Poi il veto sul mandato esplorativo a Giuseppe Conte, dopo che per quasi un’ora, davanti alle telecamere, aveva assicurato di “non aver fatto il nome del presidente del Consiglio”.
Matteo Pinocchio Renzi, al termine delle consultazioni con Sergio Mattarella, ha esordito negando che ci sia un problema “personale” e ha rivelato la telefonata del presidente del Consiglio come se fosse un segnale di distensione nei rapporti.
Ma neanche dieci minuti dopo aver lasciato l’incontro con il capo dello Stato, ha affidato la notizia di come è andato effettivamente l’incontro a una velina per i giornalisti: Italia viva è contraria a un mandato esplorativo subito per Conte e prima chiede “un mandato esplorativo a un’altra personalità” per verificare “se M5s e Pd vogliono ancora una maggioranza con Iv”.

Se non è una vera chiusura al ritorno al tavolo, fanno notare fonti della maggioranza, di sicuro non facilita il dialogo. allunga i tempi e tende ancora di più i rapporti con gli ex alleati.
Nicola Zingaretti, che ha incontrato Mattarella, dopo Pinocchio, davanti ai giornalisti non ha fatto niente per nascondere il nervosismo. “Una crisi irresponsabile”, si è limitato dire senza neanche fermarsi per le domande.
Questa la sintesi di Lorenzo Tosa, che non si può non condividere.
“Via libera a un mandato esplorativo... ma non a Conte.”
“Non poniamo veti su nessuno... “ Tranne uno.
Apre una crisi di governo perché “è a rischio la democrazia” e dopo due giorni vola in Arabia Saudita a baciare la pantofola del principe ereditario di un regime che considera le donne esseri inferiori e dove i giornalisti sgraditi vengono ammazzati.
Si auto-esclude dalla maggioranza e poi lancia ultimatum: “Ci dicano se considerano Italia Viva parte della maggioranza.”
Uccide un governo e porta il Paese sul baratro di nuove elezioni nel mezzo di una pandemia, poi si presenta al Quirinale a dire che “Occorre un governo e che le elezioni sarebbero un errore per l’Italia.”
Con tutto il rispetto, e davvero senza il minimo pregiudizio, ma qui abbiamo superato da un pezzo la politica per entrare direttamente nel caso psichiatrico.

Ma può un Paese intero, in piena pandemia e in emergenza sanitaria, economica, sociale e vaccinale, essere appeso all’irresponsabilità e alla inaffidabilità di uno schizofrenico cialtrone e della sua banda di venduti e traditori?
Una crisi dissennata al buio, un governo da rifare con urgenza, un Parlamento stravolto nei numeri, nei ruoli e nelle migrazioni, in cerca di uno straccio di maggioranza: tutto provocato da un fastidioso pinocchietto, arrogante e senza scrupoli, che gioca a Monopoli con i problemi degli italiani esausti e sofferenti, che mente, che rilancia, che vuole tutto e il contrario di tutto, ma soprattutto appagare il suo smisurato ego e stare al centro della scena?
Intanto chiamate la Neuro. (29 gennaio 2021)

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