venerdì 19 febbraio 2021

IL CONTE SALUTA TRA GLI APPLAUSI /2223

I ministri hanno giurato al Quirinale.
Un giuramento sobrio, freddo e distanziato, come appare anche il nuovo premier Draghi, essenziale, riservato e misurato, anche nelle parole e nelle espressioni. Come un severo militare.
Una cerimonia semplice e veloce, rituale e quasi accademica, senza sorrisi, senza parenti al seguito, senza curiosi all’esterno, senza social, né selfie, ma con tante mascherine e continue sanificazioni per penne e campanelle.
Perfino la foto di gruppo del nascente esecutivo, scattata in una sala riservata, non è stata oggetto di ripresa televisiva, nonostante gli appostamenti, i pedinamenti e le asfissianti maratone dell’eccitatissimo Giorgino di Raiuno e dell’incalzante e incontenibile Mentana de La 7, assetati di scoop, di chiacchiere, di gossip, di indiscrezioni e pettegolezzi vari.

A Palazzo Chigi, poi, Conte passa la campanella a Draghi e gli lascia il suo governo, iniziato nel giugno 2018, a peccaminose tinte gialloverdi, e allungato con il Conte Bis, appena archiviato.
Nel cortile, riceve gli onori militari dal picchetto interforze, con tanto di banda e di bandiera.
Ma, soprattutto - e questo è il momento più emozionante e l’aspetto più significativo della giornata - riceve la solidarietà, il saluto e il lungo applauso dai dipendenti della Presidenza del Consiglio, affacciati alle finestre, a cui risponde con un gesto della mano: "È per voi!". Successivamente, anche dalla gente che lo attende sulla antistante piazza. I cronisti presenti raccontano di un saluto che non si vedeva da tantissimo tempo.

Esce di scena una persona per bene che, visibilmente commossa, chiama a sé la sua compagna, quasi a sostenerlo, fra gli spontanei saluti della gente. Un docente prestato alla politica, fatto fuori da una sporca manovra di palazzo, nonostante il largo gradimento popolare, l’onestà e l’impegno profuso nei momenti più tragici della devastante pandemia, attraverso la quale ci ha accompagnato in un lungo anno assai difficile, anche se non tutti, per interessi personali, critiche pretestuose e per partito preso, lo hanno sempre o del tutto amato ed apprezzato.

Conte, comprensibilmente turbato, assieme alla compagna Olivia, ha poi lasciato l’edificio che lo ha ospitato e impegnato pesantemente per due anni e mezzo
Ma, nel momento in cui le telecamere immortalavano le fasi dell’addio, quando i due salivano in auto, sullo sfondo si notava un tristissimo Rocco Casalino, che faceva fatica a trattenere le lacrime. Mentre tutti salutavano con la mano il dimesso Presidente, il super bistrattato ex portavoce, vivamente coinvolto nella dolorosa vicenda, cedeva allo sconforto e scoppiava in un pianto che non passava inosservato.
Un’immagine toccante che da sola racconta il senso di una giornata per molti amara e piena di malinconia.

13 febbraio 2021 (Alfredo Laurano)

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