domenica 19 agosto 2018

TUTTOLOGI SI NASCE O SI DIVENTA?


Tutti sanno tutto, in relazione a ciò che accade nel mondo e intorno a sé: in politica, in economia, in medicina (vaccini, alimentazione, diete, intolleranze), in ingegneria (terremoti, costruzioni, strade), in giurisprudenza (sentenze ingiuste, senza conoscere atti e fatti) in religioni, in storia dei popoli, in fatti di guerra e migrazioni.
Non parliamo poi degli sport e del pallone.
Crolla il ponte di Genova, un viadotto di un’autostrada o un palazzo di città? Ognuno sa perché è successo, chi è il colpevole, quanto e come deve pagare.
Qualcuno parla di Benetton, responsabile in quanto gestore di Autostrade? Crucifige, crucifige: tutti lo vogliono linciare, senza nulla sapere, senza nemmeno averlo mai sentito prima nominare, se non per i suoi maglioni a righe.
Tutti sanno come si fa, tutti hanno sempre una soluzione, anche contro il terrorismo, la violenza, le migrazioni, lo sfruttamento, il paranormale, i miracoli, la pedofilia.
Non servono più gli specialisti, i ricercatori, i medici, gli ingegneri, gli avvocati, i giudici, gli insegnanti, i geologi, i giornalisti.
Aboliamo i tribunali, gli ospedali, le scuole, i ministeri, le università, i master e i dottorati; processiamo la gente nelle piazze, decidiamo leggi e riforme con il televoto o secondo il numero dei like.
Se ci viene un dubbio, ma non più di tanto, c’è sempre Wikipedia.
Tutti insegnano, pontificano, spiegano, ma nessuno impara.
È la neo-scienza del momento, la Tuttologia, indotta e favorita da Internet e dal nuovo tipo di Comunicazione on line, dove tutti, anche le legioni di imbecilli, come ricordava Eco, hanno diritto a dire la propria.
È una malattia virale, una peste digitale che si propaga e che colpisce a propria insaputa. Va oltre le eventuali competenze, la preparazione, l’istruzione e la cultura.
“La vera saggezza sta in colui che sa di non sapere; perché io so di sapere più di te, che pensi di sapere”, diceva Socrate nella sua “docta ignorantia”
Ma, oggi, questi nuovi sofisti, detentori di presunta sapienza e conoscenza, rompono l’equilibrio tra ragione e consapevolezza di sé e della propria ignoranza: uno dei doni più preziosi che il filosofo greco ha lasciato in eredità all’umanità.
Nell’era della informazione globale e non stop, degli eccessi parolai e polemici, delle intolleranti overdose comunicative, ogni affermazione contiene in sé una presunzione di verità, affermando esattamente il contrario della tesi socratica. (Alfredo Laurano) 16.8.18

Nessun commento:

Posta un commento