giovedì 2 agosto 2018

LA BOLOGNA FERITA

Eravamo tutti increduli e commossi. 
Turbati, confusi e storditi da tanta violenza, da tanta incomprensibile tragedia: 85 persone muoiono alla stazione di Bologna, il 2 agosto 1980, nel più grave attentato terroristico del dopoguerra.
Non c’era l’Isis, non c’era Al Qaeda, ma c’era lo stragismo, quella aberrante strategia terroristica volta a destabilizzare l'ordine civile e politico, producendo un clima di tensione e insicurezza nella società, per mezzo di attentati e stragi - anche da parte di organi dello stato deviati (coperture, depistaggi, servizi segreti, logge massoniche, militari) - allo scopo di alimentare la sfiducia nello Stato e nella pacifica convivenza democratica.
Morti, feriti e massacri: dal 1969 al 1984, l’Italia è stato un Paese insanguinato dalla logica del terrore e, successivamente, negli anni novanta, dalle imprese criminali di una Mafia, più o meno connivente e complice di certi apparati dello stato.
Una logica stragista al servizio di finalità politiche precise: condizionare la vita democratica di una nazione, consolidare il mantenimento del potere nelle mani di qualcuno.

Quanti ricordano cos'è stata la Strategia della Tensione? 
Quanti fingono di non sapere quale ruolo hanno avuto i servizi segreti in quegli anni? 
Quanto il nostro governo era assoggettato ai servizi segreti americani? 
Quanti "Bataclan" abbiamo dovuto subire e quanta gente è saltata in aria per consentire la stabilità politica di questo Paese?
Non erano arabi o jihadisti, erano italiani, coperti da organi di governo, che uccidevano altri italiani.
Alla brava gente hanno raccontato che erano dei fascisti sciolti, che la guerra non era lontana, mentre altri, invece, autentici bastardi opportunisti, su quelle stragi hanno costruito la loro solidità politica e il loro status economico e sociale.
Da quell’orologio fermo alle 10.25 sono passati 38 anni ma di fatti certi, ancora, non si vede l’ombra. Le inchieste hanno individuato gli esecutori, delineato la matrice neofascista dell'attacco, ma le sentenze hanno scoperto anche gravissimi depistaggi. 
Assassini di umanità e d'innocenza che non hanno ancora e mai pagato quell'efferato crimine: che almeno possano vivere con ogni possibile atrocità, in un tormento senza fine! 
(Alfredo Laurano)


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