lunedì 13 agosto 2018

PIU’ TI SPACCO, PIU’ CI GUADAGNO


Una ennesima centrale del crimine, del tutto originale e sui generis, fondata sul cinismo estremo e sulla crudeltà senza fine, per lucrare. Qualcosa di impensabile e di incredibile che la bestia umana possa concepire: ma costoro non sono, in effetti, né bestie, né umani. 
È qualcosa che ancora ci sorprende, ma che ormai non ci stupisce più di tanto: le nefandezze umane non toccano mai il fondo e non hanno confini e limiti. 
È qualcosa di sconvolgente: fare soldi sulla pelle degli emarginati! 
A Palermo, rompevano braccia e gambe a vittime disperate e consenzienti - migranti, tossicodipendenti, disabili mentali, alcolizzati, indigenti e bisognosi, reclutati in ambienti disagiati - allo scopo di raggirare le assicurazioni e incassare i soldi di finti incidenti. 
È l'ultima, macabra, frontiera in fatto di truffe, che vede coinvolta anche un'infermiera dell'ospedale Civico e un perito assicurativo, insieme ad altri undici fermati e una cinquantina di indagati, presunti membri di due bande criminali, che agivano - dice la Questura - "con particolare cruenza". 
Agghiaccianti le modalità con cui le persone venivano ferite: gli aguzzini scagliavano contro di loro pesanti dischi di ghisa (quelli utilizzati nelle palestre), provocando fratture e lesioni gravi, tanto da costringere le vittime ad usare anche stampelle e sedie a rotelle per lunghi periodi. Dosi di anestetico somministrate senza nessuna competenza medica, attenuavano le urla di dolore. 
Un tunisino ci ha rimesso la vita: è stato trovato morto nel gennaio 2017, su una strada alla periferia di Palermo ed è stata proprio la morte a spingere le forze dell’ordine a fare chiarezza sulla vicenda, aprendo una accurata indagine. 

Chi accettava di farsi rompere e di sottoporsi alla tortura, lo faceva in cambio di poche centinaia di euro e con la falsa promessa di intascare più soldi dalle assicurazioni, che venivano truffate in finti sinistri. Il risarcimento, come veniva loro promesso, sarebbe stato tanto più consistente, quanto più grave sarebbe stata la mutilazione e la frattura a cui si sottoponevano. 
Ma di quei cospicui rimborsi - 100/150mila euro - nulla arrivava poi ai fratturati, doppiamente vittime, ingannate, anche se compiacenti, che arrivavano a farsi mutilare gli arti pur di sopravvivere alla estrema povertà e alla miseria. 
(Alfredo Laurano) 




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