Un Primo Maggio triste, senza lavoro e senza festa.
Senza la piazza, senza comizi, senza bandiere, senza canti e senza popolo.
Intimo, onirico, incredibile e surreale, che trascende il suo valore, la storia e il suo significato.
Questo violino struggente, solitario e commovente, esprime tutto il dolore e la sofferenza di un popolo sconvolto. Racconta, con timore e riservatezza, l'ansia e la paura di una nazione, ma anche del mondo. Penetra l'anima, fa venire i brividi. (Alfredo Laurano)
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