Dove un vecchio arrogante bugiardone doppiogiochista, detto
Matteo superbone, che politicamente vale il due per cento e umanamente ancor
meno, dovrebbe stare a casa a zappare l’orto di Rignano (come aveva a suo tempo
dichiarato, dopo il fallimento del suo referendum), e invece continua i suoi
insopportabili giochi di palazzo, minacciando e lanciando ultimatum, a giorni
alterni, all’esecutivo.
Dove una coppia di squallidi mestieranti opportunisti – la
pesciarola Giorgia (italiana, donna, madre, cattolica) e il cazzaro verde,
munito di rosari, madonne e crocifissi – dopo essersi finti cristiani apostolici
romani per mesi, dopo aver invocato la riapertura delle chiese fin da Pasqua,
oggi votano contro la ripresa delle messe.
Dove, in quel di Montecitorio, un’Opposizione,
irresponsabile e squalificata, scatena la gazzarra e il caos, con la precisa
volontà di non far "conferire" il presidente del Consiglio, mentre
una pattuglia di avanguardisti legaioli occupa gli scranni e ci dorme sopra.
Dove il bistrattato presidente Conte, pur tra mille
rumoreggiamenti, riesce a dire che “Stiamo affrontando un emergenza senza
precedenti, che sta mettendo a dura prova tutte le democrazie avanzate. Siamo
costretti a riconsiderare modelli di vita, relazioni, valori e il nostro
modello di sviluppo. Che non sono state prese decisioni estemporanee, ma
raccomandazioni di qualificati esponenti del mondo scientifico. Che, e non è un
segreto: la riapertura simultanea di tutte le attività porterebbe a un aumento
esponenziale e incontrollato di tutti i contagi. Deve iniziare una fase di
convivenza col virus, non di liberazione dal virus, perché siamo ancora dentro
alla pandemia, bisogna dirlo chiaramente ai cittadini".
Dove oltre mille cittadini, a tutela di presunti diritti
costituzionali e prostrati dalle inique attuali norme, hanno querelato in
Procura il Governo, reo di avere emesso Decreti Legge illegittimi.
Come se Conte e il suo governo avessero fatto tutto questo
per sadismo, per dispotismo, per vanagloria e sete di potere e non per tutelare
una nazione. Meglio continuare a cadere come mosche, affrontare la lotteria
delle terapie intensive e le intubazioni, dove possibili, che chiudere tutto e
stare a casa. Un vero attentato alla libertà.
Si, alla libertà di contagiare e contagiarsi.
Ai cultori della polemica, alle Bestie social salviniane,
agli ideatori delle fake news, ai complottisti di ruolo e di mestiere, ai
sobillatori e tramatori e ai denigratori, d’accordo con l’amica Pina Fasciani,
lasciamo l'onere del fatalismo riaperturista a ogni costo, anche quello di
prendersi la responsabilità però di contare i morti, tutti a loro esclusivo
carico.
8 maggio 2020 (Alfredo Laurano)
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