Quei tanti morti di Bergamo e Brescia, se potessero parlare,
ci direbbero di ripartire, direbbero aprite anche per noi", ha affermato,
con inaudito cinismo e faccia tosta, quel buffone di Matteo Renzi.
Ma come si permette questo ridicolo personaggio in cerca
d’autore, malato di visibilità, di strumentalizzare il dolore delle famiglie?
Come si permette di utilizzare la sofferenza delle persone per fare propaganda?
Come si permette di sfruttare i morti per fare un attacco al governo? Chi lo
autorizza a farsi interprete dei sentimenti e dei desideri di chi purtroppo non
c’è più?
Sono parole ignobili e immorali, non solo perché
pronunciate nell’Aula del Senato, ma per qualsiasi cittadino italiano.
A tanto arriva la strumentalizzazione di qualsiasi
situazione limite.
Speculare su chi non c’è più per sostenere una propria
discutibile azione, una propria idea giusta o infelice che sia, è un’uscita
indiscutibilmente ripugnante ed eticamente inaccettabile, una volgare e abusiva
interpretazione della volontà di chi non può esprimersi o replicare, una
pesante offesa che toglie a quelle vittime anche la dignità e il rispetto, dopo
aver perso la vita.
Se la salute è prioritaria su qualsiasi altra scelta, caro
presuntuoso Puffo - che politicamente vali il 2% e umanamente anche meno - non
esiste una ripresa economica, senza una sicurezza sanitaria, non si va a fare
shopping, grigliate, vacanze al mare e aperitivi dove si può contagiare, non si
possono spalancare le porte al virus. Nessun diritto costituzionale è violato,
quando uno Stato limita alcune attività, nell’interesse della salute collettiva.
Non si sta giocando su paura e inutile preoccupazione, ma
ci si muove con alto senso di responsabilità. Proprio quello che a te manca
perché rischi di creare una crisi di governo, in un momento tragico come
questo.
Se quei morti che, con impudente sfacciataggine, hai
chiamato in causa, davvero potessero parlare, chiederebbero giustizia,
accusando e denunciando chi ha demolito e impoverito il sistema sanitario e
assistenziale, chi ha sbagliato a non chiudere dove e quando andava chiuso, chi
ha mandato al massacro, per leggerezza, incompetenza e inettitudine, migliaia
di cittadini, anziani e personale medico disarmato.
Ti chiederebbero di tacere e vergognarti.
1 maggio 2020 (Alfredo Laurano)
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