venerdì 1 maggio 2020

FASE DUE, CHE PAURA! /2031


Ci siamo. Si va verso la cosiddetta Fase due, quella delle riaperture, graduali e scaglionate, ma troppo timide per qualcuno.
Quella sicuramente più pericolosa, perché un conto è stare tutti a casa in isolamento (o quasi), un altro è uscire in massa, tornare al lavoro, rioccupare strade, parchi, negozi, luoghi e mezzi pubblici.
Ma c’è chi, dimenticando errori e imperdonabili leggerezze, contagi a oltranza, ospedali al collasso, carneficine di anziani nelle Rsa e terapie intensive insufficienti, smania per riaprire tutto e subito, come se l’emergenza fosse finita, come se “a nuttata” fosse già passata.
Ma avete già cancellato dalla vostra testa quanti decessi ci sono stati e ancora ci sono soprattutto nel nord Italia? Quanti vecchi sono stati nottetempo trasferiti con un corteo di ambulanze da alcune residenza sanitarie? Quante colonne di camion militari hanno trasportato migliaia di bare da Bergamo in altri comuni, per insufficienza di spazi e crematori?
Ma perché gettarsi allo sbaraglio? Per cinismo, rassegnazione, fatalismo, indifferenza, miopia, per favorire la ripresa dell’economia in generale o per colpevole egoismo di parte o di categoria? Ha forse senso alzare una saracinesca commerciale se quel titolare, pur ridotto in povertà, finisce intubato all’ospedale?
Pur fra infinite contraddizioni, scelte suicide e ripensamenti a giorni alterni, come ha dimostrato, ad esempio, la regione Lombardia, la più colpita dal coronavirus, si vuole accettare una sfida assurda con la pandemia. E senza ancora un piano di controllo clinico, di medicina familiare e del territorio, di tamponi di massa e test sierologici.
Come dire, chi resterà immune si salverà, gli altri soccomberanno. Una specie di roulette russa applicata alla società, al Paese, al mondo del lavoro, alle famiglie, ad ogni comunità. In pratica, l’applicazione di fatto della teoria dell’immunità di gregge che, come la selezione naturale, chiave di volta della teoria dell'evoluzione, proteggerebbe e salverebbe la popolazione più resistente.

E allora la Calabria sfida le norme del governo: subito via libera a bar, ristoranti e agriturismi con tavoli all’aperto, mentre Salvini e la sua banda occupano Camera e Senato
Un presidio non stop di legaioli si impadronisce degli scranni e ci dorme sopra, per protestare contro le esagerate misure di contenimento del coronavirus per la Fase 2 e lo scarso utilizzo da parte del Governo, a loro dire, della discussione in aula: "Si torni a coinvolgere il Parlamento, è ora che si torni a essere una democrazia compiuta. Madri, padri, imprenditori, commercianti, lavoratori non sanno cosa fare, non hanno certezze, non sanno se possono riaprire i loro negozi, non sanno quando i figli torneranno a scuola”, si legge in una nota del partito.
E’ singolare che gli alleati del centrodestra, Forza Italia e Fratelli d’Italia, uniti a caso in una ridicola Opposizione, dicono di non essere a conoscenza dell’iniziativa e prendono le distanze dall’iniziativa.
Stranamente, dice Travaglio, le accuse contro l’eccessiva prudenza di Conte vengono proprio da quelli che oggi lo attaccano perché vogliono riaprire tutto, ma che fino a 15 giorni fa lo accusavano di non aver chiuso abbastanza.

Intanto, sulle messe, il Papa ha sbugiardato la Cei, il cardinal Ruini e tutti gli altri ferventi cattolici in fila. La Germania, che stava riaprendo serenamente tutto, sarà costretta probabilmente a richiudere in fretta e furia, perché ha avuto un immediato picco nei nuovi contagi. La Francia, che ci doveva insegnare come riaprire le scuole domani mattina, adesso fa marcia indietro, perché Macron evidentemente si è reso conto che gli scienziati non erano pazzi scriteriati, ma avevano fatto delle stime attendibili.

Ma non è così anche per l’altro Matteo, il Renzi Superbone, tuttologo e scienziato, che ha studiato medicina sui manuali di Pippo, Pluto e Paperino. Proprio lui, che era per le riaperture totali già all’inizio di aprile, quando l’emergenza non aveva ancora raggiunto il suo picco, ma cresceva ancora di giorno in giorno.
Ora, sapendone più di qualsiasi comitato di esperti, va ben oltre e proclama il suo manifesto d’arroganza e si scaglia contro gli scienziati: “Nel momento di massima emergenza l’Italia ha avuto 4mila pazienti in terapia intensiva per Covid. Oggi sono 1.863. Dire che a giugno potrebbero esserci bisogno addirittura di 151mila posti in terapia intensiva è FOLLE. C’è chi vuole seminare il panico”.
Secondo il ex Premier, è l’Istituto Superiore di Sanità a seminare il panico, con il report inviato al governo e al Comitato tecnico scientifico (secondo il quale, riaprendo tutto dall’edilizia all’industria e il commercio collegato, ma anche hotel e ristoranti senza limiti d’età per i lavoratori, le scuole e un generale ritorno alla normalità, si riaccenderebbero tanti nuovi focolai), che ha convinto l’esecutivo a procedere alla “fase 2” con molta cautela e scadenzando le riaperture fino a settembre.
Tanto da far dire a Conte: “Mi dispiace che alcuni siano delusi. Non godo a tenere il Paese ancora limitato, ma per ora dobbiamo procedere così. C’è di mezzo la salute, sono illegittime iniziative locali meno restrittive. Troppo alto il rischio di danni irreparabili da atteggiamenti ondivaghi".
Ma Superbone, accusandolo di paternalismo populista, replica lanciando il suo ultimatum: "Non abbiamo negato i pieni poteri a Salvini per darli a lei". 
L’attacco continua spudoratamente da più parti, anzi si farà sempre più fitto, per far fuori il cauto Conte e sostituirlo con il nuovo uomo della Provvidenza, il taumaturgo Mario Draghi.
Che farà miracoli.
 30 aprile 2020 (Alfredo Laurano)


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