Quella sicuramente più pericolosa, perché un conto è stare
tutti a casa in isolamento (o quasi), un altro è uscire in massa, tornare al
lavoro, rioccupare strade, parchi, negozi, luoghi e mezzi pubblici.
Ma c’è chi, dimenticando errori e imperdonabili leggerezze,
contagi a oltranza, ospedali al collasso, carneficine di anziani nelle Rsa e
terapie intensive insufficienti, smania per riaprire tutto e subito, come se
l’emergenza fosse finita, come se “a nuttata” fosse già passata.
Ma avete già cancellato dalla vostra testa quanti decessi
ci sono stati e ancora ci sono soprattutto nel nord Italia? Quanti vecchi sono
stati nottetempo trasferiti con un corteo di ambulanze da alcune residenza
sanitarie? Quante colonne di camion militari hanno trasportato migliaia di bare
da Bergamo in altri comuni, per insufficienza di spazi e crematori?
Ma perché gettarsi allo sbaraglio? Per cinismo,
rassegnazione, fatalismo, indifferenza, miopia, per favorire la ripresa
dell’economia in generale o per colpevole egoismo di parte o di categoria? Ha
forse senso alzare una saracinesca commerciale se quel titolare, pur ridotto in
povertà, finisce intubato all’ospedale?
Pur fra infinite contraddizioni, scelte suicide e
ripensamenti a giorni alterni, come ha dimostrato, ad esempio, la regione
Lombardia, la più colpita dal coronavirus, si vuole accettare una sfida assurda
con la pandemia. E senza ancora un piano di controllo clinico, di medicina
familiare e del territorio, di tamponi di massa e test sierologici.
Come dire, chi resterà immune si salverà, gli altri
soccomberanno. Una specie di roulette russa applicata alla società, al Paese,
al mondo del lavoro, alle famiglie, ad ogni comunità. In pratica,
l’applicazione di fatto della teoria dell’immunità di gregge che, come la
selezione naturale, chiave di volta della teoria dell'evoluzione, proteggerebbe
e salverebbe la popolazione più resistente.
E allora la Calabria sfida le norme del governo: subito via
libera a bar, ristoranti e agriturismi con tavoli all’aperto, mentre Salvini e
la sua banda occupano Camera e Senato
Un presidio non stop di legaioli si impadronisce degli
scranni e ci dorme sopra, per protestare contro le esagerate misure di
contenimento del coronavirus per la Fase 2 e lo scarso utilizzo da parte del
Governo, a loro dire, della discussione in aula: "Si torni a coinvolgere
il Parlamento, è ora che si torni a essere una democrazia compiuta. Madri,
padri, imprenditori, commercianti, lavoratori non sanno cosa fare, non hanno
certezze, non sanno se possono riaprire i loro negozi, non sanno quando i figli
torneranno a scuola”, si legge in una nota del partito.
E’ singolare che gli alleati del centrodestra, Forza Italia
e Fratelli d’Italia, uniti a caso in una ridicola Opposizione, dicono di non
essere a conoscenza dell’iniziativa e prendono le distanze dall’iniziativa.
Stranamente, dice Travaglio, le accuse contro l’eccessiva
prudenza di Conte vengono proprio da quelli che oggi lo attaccano perché
vogliono riaprire tutto, ma che fino a 15 giorni fa lo accusavano di non aver
chiuso abbastanza.
Intanto, sulle messe, il Papa ha sbugiardato la Cei, il
cardinal Ruini e tutti gli altri ferventi cattolici in fila. La Germania, che stava
riaprendo serenamente tutto, sarà costretta probabilmente a richiudere in
fretta e furia, perché ha avuto un immediato picco nei nuovi contagi. La
Francia, che ci doveva insegnare come riaprire le scuole domani mattina, adesso
fa marcia indietro, perché Macron evidentemente si è reso conto che gli
scienziati non erano pazzi scriteriati, ma avevano fatto delle stime
attendibili.
Ma non è così anche per l’altro Matteo, il Renzi Superbone,
tuttologo e scienziato, che ha studiato medicina sui manuali di Pippo, Pluto e
Paperino. Proprio lui, che era per le riaperture totali già all’inizio di aprile,
quando l’emergenza non aveva ancora raggiunto il suo picco, ma cresceva ancora
di giorno in giorno.
Ora, sapendone più di qualsiasi comitato di esperti, va ben
oltre e proclama il suo manifesto d’arroganza e si scaglia contro gli
scienziati: “Nel momento di massima emergenza l’Italia ha avuto 4mila pazienti
in terapia intensiva per Covid. Oggi sono 1.863. Dire che a giugno potrebbero
esserci bisogno addirittura di 151mila posti in terapia intensiva è FOLLE. C’è
chi vuole seminare il panico”.
Secondo il ex Premier, è l’Istituto Superiore di Sanità a
seminare il panico, con il report inviato al governo e al Comitato tecnico
scientifico (secondo il quale, riaprendo tutto dall’edilizia all’industria e il
commercio collegato, ma anche hotel e ristoranti senza limiti d’età per i
lavoratori, le scuole e un generale ritorno alla normalità, si riaccenderebbero
tanti nuovi focolai), che ha convinto l’esecutivo a procedere alla “fase 2” con
molta cautela e scadenzando le riaperture fino a settembre.
Tanto da far dire a Conte: “Mi dispiace che alcuni siano
delusi. Non godo a tenere il Paese ancora limitato, ma per ora dobbiamo
procedere così. C’è di mezzo la salute, sono illegittime iniziative locali meno
restrittive. Troppo alto il rischio di danni irreparabili da atteggiamenti
ondivaghi".
Ma Superbone, accusandolo di paternalismo populista,
replica lanciando il suo ultimatum:
"Non abbiamo negato i pieni poteri a Salvini per darli a lei".
L’attacco continua spudoratamente da più parti, anzi si
farà sempre più fitto, per far fuori il cauto Conte e sostituirlo con il nuovo
uomo della Provvidenza, il taumaturgo Mario Draghi.
Che farà miracoli.
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