lunedì 11 maggio 2020

GENTACCIA E CARTA STRACCIA /2039


“Libero” (quella specie di cartoccio quotidiano di Feltri e Senaldi che si prende in giro sin dal nome, quasi quanto la presuntuosa "Verità" di Belpietro) titola: “Abbiamo liberato un’islamica”.
"Il Giornale” di Sallusti replica e rincara con “Schiaffo all'Italia. Islamica e felice: Silvia l'ingrata. Abbiamo pagato 4 milioni per salvarla, ma la volontaria è tornata con la divisa del nemico jihadista. Quel velo esibito suona come un insulto alle libertà delle donne e dell'Occidente. È come se un internato in un campo di concentramento tedesco fosse tornato a casa, ricevuto con tutti gli onori dal suo presidente del Consiglio, indossando orgogliosamente la divisa dell'esercito nazista".
Siamo veramente al delirio.
Era prevedibile: la gioia per la liberazione di Silvia Romano per alcuni non c’è proprio stata. Non l’hanno festeggiata, non le hanno detto bentornata e abbracciata, per aver provato a cullare un sogno umanitario, a inseguire una piccolissima utopia.
Ma la notizia della sua conversione all'Islam e la tunica che indossava al suo arrivo a Roma, anche per nascondere le ferite, ha scatenato tutto il gregge di fascio-sovranisti che l’hanno riempita di insulti e oscenità tipo: “zoccola terrorista, trombata da tutti e incinta, che sei tornata a fare?” O “schifosa bastarda comunista al servizio dei barbari Jihadisti quanto sei costata allo Stato italiano?
Come scrive Andrea Scanzi, “Un paese normale prende questi nomi, anche di quelli che pure una minima notorietà, li va a prendere a casa e li sbatte in galera per almeno due o tre anni. Tollerare questi toni e questi contenuti, con la scusa che “il web è libero”, è diventato inaccettabile. Oltretutto questi devastati neuronali sono dei casi umani che, se fossero sequestrati, se la farebbero sotto dopo due minuti, perché a tutt’oggi l’esperienza più rischiosa che hanno provato nella vita è stata fare la fila per ottenere per primi un Big Mac. E mi fa vomitare che, in mezzo a questa cloaca massima, ci siano tante donne. Da vomito. Da denuncia, condanna, galera”.

Secondo i soliti ignobili Feltri, Gasparri, Salvini, Meloni, Porro, Facci, Sallusti e compagnia cantando, la questione importante non è una vita salvata e il ritorno di una persona che, per aiutare gli ultimi e i bambini, è stata sequestrata, minacciata, venduta e tenuta prigioniera per un anno e mezzo, a costante rischio di essere ammazzata, ma quanto si è speso per salvarla e del perché si sia convertita all'Islam. Anzi, per il fortemente disturbato Sgarbi, ormai ridotto a patetico pagliaccio, la cooperante va arrestata per concorso esterno in associazione terroristica.
Questa gentaccia, arida ed egoista, non immagina nemmeno chi siano i volontari e cosa li spinga a fare certe rischiosissime scelte di profonda sensibilità, di altruismo, fratellanza e solidarietà. Come quelli di Emergency, come Medici senza Frontiere ecc.
Sanno solo dire: “se l’è cercata! "Ma che cazzo ci va a fare in Africa”.
Ma non arrivano a capire che i volontari come Silvia, e come tanti altri, sono persone splendide che coltivano bontà, carità, pietà e generosità. Non sono eroi, sono persone che acquisiscono un'esperienza sociale e politica di altissimo spessore.
L'avventura che questa coraggiosissima donna ha vissuto va al di là del suo sequestro e della sua vicenda umana.
11 maggio 2020 (Alfredo Laurano)



Nessun commento:

Posta un commento