“Libero” (quella specie di cartoccio quotidiano di Feltri e
Senaldi che si prende in giro sin dal nome, quasi quanto la presuntuosa
"Verità" di Belpietro) titola: “Abbiamo
liberato un’islamica”.
"Il Giornale” di Sallusti replica e rincara con “Schiaffo all'Italia. Islamica e felice:
Silvia l'ingrata. Abbiamo pagato 4 milioni per salvarla, ma la volontaria è
tornata con la divisa del nemico jihadista. Quel velo esibito suona come un
insulto alle libertà delle donne e dell'Occidente. È come se un internato in un
campo di concentramento tedesco fosse tornato a casa, ricevuto con tutti gli
onori dal suo presidente del Consiglio, indossando orgogliosamente la divisa
dell'esercito nazista".
Siamo veramente al delirio.
Era prevedibile: la gioia per la liberazione di Silvia
Romano per alcuni non c’è proprio stata. Non l’hanno festeggiata, non le hanno
detto bentornata e abbracciata, per aver provato a cullare un sogno umanitario,
a inseguire una piccolissima utopia.
Ma la notizia della sua conversione all'Islam e la tunica
che indossava al suo arrivo a Roma, anche per nascondere le ferite, ha
scatenato tutto il gregge di fascio-sovranisti che l’hanno riempita di insulti
e oscenità tipo: “zoccola terrorista,
trombata da tutti e incinta, che sei tornata a fare?” O “schifosa bastarda comunista al servizio dei
barbari Jihadisti quanto sei costata allo Stato italiano?
Come scrive Andrea Scanzi, “Un paese normale prende questi nomi, anche di quelli che pure una
minima notorietà, li va a prendere a casa e li sbatte in galera per almeno due
o tre anni. Tollerare questi toni e questi contenuti, con la scusa che “il web
è libero”, è diventato inaccettabile. Oltretutto questi devastati neuronali
sono dei casi umani che, se fossero sequestrati, se la farebbero sotto dopo due
minuti, perché a tutt’oggi l’esperienza più rischiosa che hanno provato nella
vita è stata fare la fila per ottenere per primi un Big Mac. E mi fa vomitare
che, in mezzo a questa cloaca massima, ci siano tante donne. Da vomito. Da
denuncia, condanna, galera”.
Secondo i soliti ignobili Feltri, Gasparri, Salvini,
Meloni, Porro, Facci, Sallusti e compagnia cantando, la questione importante non
è una vita salvata e il ritorno di una persona che, per aiutare gli ultimi e i
bambini, è stata sequestrata, minacciata, venduta e tenuta prigioniera per un
anno e mezzo, a costante rischio di essere ammazzata, ma quanto si è speso per
salvarla e del perché si sia convertita all'Islam. Anzi, per il fortemente disturbato
Sgarbi, ormai ridotto a patetico pagliaccio, la cooperante va arrestata per
concorso esterno in associazione terroristica.
Questa gentaccia, arida ed egoista, non immagina nemmeno
chi siano i volontari e cosa li spinga a fare certe rischiosissime scelte di
profonda sensibilità, di altruismo, fratellanza e solidarietà. Come quelli di
Emergency, come Medici senza Frontiere ecc.
Sanno solo dire: “se l’è cercata! "Ma che cazzo ci va
a fare in Africa”.
Ma non arrivano a capire che i volontari come Silvia, e come
tanti altri, sono persone splendide che
coltivano bontà, carità, pietà e generosità. Non sono eroi, sono
persone che acquisiscono un'esperienza sociale e politica di altissimo spessore.
L'avventura che questa coraggiosissima donna ha vissuto va
al di là del suo sequestro e della sua vicenda umana.
11 maggio 2020 (Alfredo Laurano)
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