lunedì 12 dicembre 2016

ODOR DI MUSCHIO

L’irresistibile magia del Presepe. Con i suoi simboli e le sue rappresentazioni religiose e sociali.
Una tradizione che inizia a Greccio, un paesino della valle reatina, la notte di Natale del 1223, per desiderio di San Francesco di far rivivere in uno scenario naturale la nascita di Gesù a Betlemme. 
Da lì in poi, 
la rappresentazione dell’evento si diffuse in tutta l’Italia, in forme stilistiche e con l’uso di materiali diversi a seconda della provenienza geografica e delle tradizioni locali e popolari. 
La fantasia ingrediente fondamentale per le ambientazioni, per ricostruire luoghi e paesaggi, sfondi, luci, prospettive e cura dei dettagli.
Da allora, quel rito si perpetua ogni anno.
Più o meno tutti, da bambini, insieme ai genitori, aprivamo il grande scatolone, tiravamo fuori la grotta e le casette, scartavano le statuine, montavano le luci, i fiumi e le montagne, cercavamo il muschio vero e profumato e davamo inizio alla gran festa. Una liturgia collettiva, un gioco appassionante e libero che diventava un cerimoniale assai sentito e creava quel clima di festa e di autentica magia.

Fedele alla consolidata usanza, si è inaugurata ieri, 10 dicembre, la XIX Mostra dei presepi e dei diorami a Monte Porzio, curata dal Gruppo Amici del Presepe e dalla Confraternita del SS. Sacramento.
La mostra, diffusa, si snoda per le vie del Centro Storico, in tipici locali adatti a presentare al meglio le opere, nella giusta atmosfera, particolare e suggestiva.
Nella piazza, è stato collocato il Villaggio di Babbo Natale, con canti, musiche, giochi e intrattenimento.
Poi, passeggiando tra le bancarelle di dolci e di prodotti d’artigianato, tutti alla scoperta dei tanti magnifici presepi, a cominciare da quello scenografico permanente, tanti diorami, tanta arte che rinnova e crea sempre un’emozione, che fa rivivere ricordi e ci fa tornare un po’ bambini.
11 dicembre 2016 (Alfredo Laurano)



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