martedì 20 dicembre 2016

FLASH FLOP

So bene che ieri ci sono stati fatti ben più gravi che hanno seminato morte e riempito pagine di giornali, dalla strage di Natale di Berlino, alla difficile evacuazione di Aleppo, all’uccisione in diretta dell’ambasciatore russo ad Ankara.
Il nostro mondo, ormai, convive con l’orrore della guerra e di ogni altra forma di violenza e terrorismo.
Ma, quasi per un' incredibile legge di compensazione, si affacciano quotidianamente anche notizie di alto spessore comico, con sbandamento scivoloso sul piano del ridicolo.
Come quella che, nella testa di tale Pierluigi Diaco, di professione, si fa per dire, opinionista parolaio in cerca d’autore, voleva essere un'azione pacifica contro la sindaca Virginia Raggi, al centro di velenosissime polemiche da giorni, mesi e settimane. Un flash mob, organizzato sul Web, che chiamava a raccolta i romani, per chiederne le dimissioni: appuntamento spontaneo, senza uova, vessilli e bandiere, alle 10 di ieri, sotto la statua di Marco Aurelio in Campidoglio. 

Ma questo novello trascinatore di popoli e di masse, che studia alla scuola serale di Sgarbi o di Ferrara e a tal maestri si ispira fiducioso, è rimasto un po’ deluso: accanto al cavallo della michelangiolesca piazza si è presentato un solo contestatore, per la cronaca e per i suoi parenti, di nome Giovanni. Manco mezzo pullman, una smart, nemmeno un carrettino!

Si sono presentati, ringraziati, saranno andati a prendersi un caffè e poi il coglionazzo Diaco, in attesa e nella speranza di essere invitato ancora dalla D’Urso e da Costanzo, è andato a conteggiare le migliaia di insulti sulle sue pagine, che gli hanno indirizzato tutti quelli che non hanno accettato il suo cortese invito. 
Dopo tale flash che si è trasformato in flop, avrà capito che anziché cercare qualche difficile momento di gloria, è il caso di provare ad andare a lavorare? 
I vasti campi del Campidanese lo aspettano frementi.
 (Alfredo Laurano)



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