sabato 31 dicembre 2016

EFFETTO BARNUM

Torna come sempre, come ogni fine anno, come una periodica cambiale da pagare all’oscurantismo, l'appuntamento con l'oroscopo: segno per segno, le previsioni per il 2017. Poco o nulla è cambiato dall'era di aruspici e indovini e delle invincibili forze dell’occulto.
Presagi e prodigi, amuleti e talismani ancora condizionano la vita di milioni di persone!
“Il nuovo anno - scrive l’immarcescibile Branko - ci porterà fortuna grazie alla Luna in Acquario e a una Venere in bellissimo aspetto con Giove. Mercurio aiuterà per il lavoro. Ma dobbiamo ripartire da noi stessi per migliorare il mondo.”

Che incredibile scoperta, che felicissima intuizione!
C’è poco da fare: la forza suadente e suggestiva della magia bilancia e nutre quella delle illusioni che accompagnano l’uomo nella sua immensa fragilità: il fascino della speranza, la voglia di miracolo, tra fatture, scongiuri e malocchio. E’ solo l’attesa di un futuro migliore che ci fa vivere volentieri la nostra vita, che alimenta sogni e desideri, che vince paure e debolezze, che coltiva chimere e tentazioni.
Su questo, si basa la ricca industria dei segni zodiacali, delle divinazioni e degli sciamani analfabeti, delle previsioni fondate su astri, ascendenti, pendolini, tarocchi e sfere di cristallo, vendute a basso costo da sibille e ciarlatani, nell'ingannevole fiera dell’incanto e della facile lusinga. Viene addirittura spacciata come neo-scienza, enfatizzata e colpevolmente amplificata da libretti, riviste e osceni giornaletti, nonché da radio e televisioni che la propongono a iosa in autentici programmi spazzatura.
Stando ai sondaggi, più della metà degli italiani dà credito all’astrologia. Pensa, cioè, che esista qualche influenza degli astri sulla nostra vita.
Ma almeno due terzi dei nostri connazionali leggono con regolarità l’oroscopo. 
Una decina di milioni si rivolgono almeno una volta l’anno a sedicenti maghi e fattucchiere.
Insomma, sono più quelli che consultano l’astrologia di quelli che ci credono.
Gli oroscopi non servono a niente. L’astrologia può essere considerata al massimo un divertente genere letterario, sicuramente non una scienza”. Ne è convinto il fisico Stefano Bagnasco, dell’Istituto nazionale di Fisica nucleare a Torino. Sarà poco poetico, ma le stelle non hanno nulla da dirci. Tantomeno lo zodiaco.
“Ma qualche previsione sarà anche azzeccata!”, dice qualche impenitente sostenitore.
Innanzitutto, spesso, è difficile verificare. La maggior parte degli astrologi non fa vere e proprie previsioni. Di solito si affidano a frasi generiche, ambigue, volutamente vaghe. “Sarà un anno difficile, con vari problemi, ma alla fine ce la farete” …
Altre volte gli indovini azzardano previsioni puntuali. E regolarmente le sbagliano. Come quando hanno provato a chiedere alle stelle il nome del nuovo presidente della Repubblica: tutti hanno puntato su personaggi di primo piano e tutti hanno toppato, Mattarella, non l’aveva previsto nessuno.
E’ il cosiddetto effetto Barnum. Qualcosa per tutti e per ciascuno, come avviene nel Circo: fra i tanti numeri proposti, c’è sempre quello che piacerà ad qualcuno.
Negli anni ’40 lo psicologo americano Bertram Forer fece un interessante esperimento. Dopo aver fatto compilare ai suoi studenti un questionario, distribuì una descrizione personalizzata del carattere di ciascuno.
In realtà erano tutte uguali. Usò frasi vaghe, estremamente scontate, volutamente astratte. Frasi che affermavano una cosa e il suo contrario. Inutile dire che ogni studente rimase entusiasta per l’accuratezza della propria descrizione.
Ed è proprio così che funzionano gli oroscopi e le consultazioni: nel cielo nebuloso di una generica e approssimativa previsione, è facile trovare qualcosa di adattabile per chiunque, che poi, turbato o assai stupito, confesserà agli altri e a se stesso: “ci ha proprio preso, che fenomeno!”
Si, proprio un fenomeno da circo o da baraccone.
Fine anno 2016 (Alfredo Laurano)


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