I
l
bullismo, aggravato dal colore buio del razzismo, non ha confine, non ha
recinti.
E’
dappertutto, è espressione della stupidità e dell’ignoranza giovanile, vive e
si diffonde in luoghi socialmente degradati e, soprattutto, nel vuoto etico e
culturale di famiglie approssimative, prive di ruoli e di valori, che arrancano
ai margini della normale convivenza e della civiltà.
In
questo fertilissimo humus, umanamente asettico e lontano da contaminazioni
educative, nascono e si destreggiano bande di piccoli criminali, in crescita
fisica, ma non mentale, che confondono i propri
eventuali diritti con il comune esercizio della violenza gratuita, con atti
offensivi o lesivi nei confronti di propri simili, più fragili e indifesi,
impreparati alla prepotenza.
E, attraverso questa ignobile
pratica, ottengono il riconoscimento del branco, conquistano una identità
propria, una conclamata leadership, che mai altrove o in alcun altro contesto,
così facilmente troverebbero.
Nella
democratica e libera Inghilterra, a Nottingham, nella cui cultura popolare
ancora vivono le leggendarie gesta di Robin Hood e del suo antagonista
sceriffo, nella foresta di Sherwood -
del tutto opposte e in perfetta antitesi con la vile e abominevole
tecnica del bullismo - una ragazza romana è stata picchiata e uccisa da un
gruppo di bulle locali di 15 e 16 anni.
La
diciottenne Mariam è stata aggredita per motivi razziali a una fermata del bus.
Aveva cercato di fuggire alla furia della baby gang, che l'aveva trascinata per
terra per oltre venti metri, salendo a bordo di un autobus. Il branco, composto
da una decina di teppiste, l'ha però seguita e ha continuato a picchiarla anche
sul mezzo, finché non è intervenuto l'autista che le ha bloccate. All’ospedale,
dove i medici l'avevano dimessa poche ore dopo, senza accorgersi delle
emorragie interne, è morta dopo 12 giorni di coma.
Studiava
ingegneria al Nottingham College. Di origine egiziana, Mariam era nata a Roma e
cresciuta a Ostia e si era trasferita oltremanica, insieme alla famiglia,
quattro anni fa.
Ovviamente, come da
consolidata prassi, il gruppo selvaggio aveva ripreso tutta l'aggressione con
il cellulare e condiviso poi i filmati con gli amici.
Intanto,
per restare nella cronaca di questo pazzo mondo - e mentre ancora piangiamo
Pamela, fatta a pezzi a Macerata, Jessica pugnalata a Milano e le bambine di
Cisterna di Latina, sparate nel sonno dal padre - una ventenne madre di due
figli è stata uccisa a coltellate a Canicattì e buttata in un pozzo dal suo
compagno, mentre a Napoli tre criminali adolescenti hanno ammazzato a bastonate
una guardia giurata per rubargli la pistola.
La
vita umana non vale più niente, è una variabile impazzita e casuale di un
sistema squilibrato, che non risponde ai criteri evolutivi, che non interagisce
più tra ambiente, società ed esseri viventi e consapevoli
Bullismo,
femminicidi, omicidi passionali, delitti brutali per vendetta, per razzismo,
per follia o per capriccio: una spirale continua di inarrestabile crudeltà, che si replica incessantemente,
ininterrottamente, ogni ora, sempre e senza sosta.
E’ ormai il nostro pane
farcito di violenza quotidiana che ci fa veramente troppo schifo.
19 marzo 2018 (Alfredo
Laurano)
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