martedì 20 marzo 2018

VUOTI DENTRO


I
l bullismo, aggravato dal colore buio del razzismo, non ha confine, non ha recinti.
E’ dappertutto, è espressione della stupidità e dell’ignoranza giovanile, vive e si diffonde in luoghi socialmente degradati e, soprattutto, nel vuoto etico e culturale di famiglie approssimative, prive di ruoli e di valori, che arrancano ai margini della normale convivenza e della civiltà.
In questo fertilissimo humus, umanamente asettico e lontano da contaminazioni educative, nascono e si destreggiano bande di piccoli criminali, in crescita fisica, ma non mentale, che confondono i propri eventuali diritti con il comune esercizio della violenza gratuita, con atti offensivi o lesivi nei confronti di propri simili, più fragili e indifesi, impreparati alla prepotenza.
E, attraverso questa ignobile pratica, ottengono il riconoscimento del branco, conquistano una identità propria, una conclamata leadership, che mai altrove o in alcun altro contesto, così facilmente troverebbero.

Nella democratica e libera Inghilterra, a Nottingham, nella cui cultura popolare ancora vivono le leggendarie gesta di Robin Hood e del suo antagonista sceriffo, nella foresta di Sherwood -  del tutto opposte e in perfetta antitesi con la vile e abominevole tecnica del bullismo - una ragazza romana è stata picchiata e uccisa da un gruppo di bulle locali di 15 e 16 anni.
La diciottenne Mariam è stata aggredita per motivi razziali a una fermata del bus. Aveva cercato di fuggire alla furia della baby gang, che l'aveva trascinata per terra per oltre venti metri, salendo a bordo di un autobus. Il branco, composto da una decina di teppiste, l'ha però seguita e ha continuato a picchiarla anche sul mezzo, finché non è intervenuto l'autista che le ha bloccate. All’ospedale, dove i medici l'avevano dimessa poche ore dopo, senza accorgersi delle emorragie interne, è morta dopo 12 giorni di coma.
Studiava ingegneria al Nottingham College. Di origine egiziana, Mariam era nata a Roma e cresciuta a Ostia e si era trasferita oltremanica, insieme alla famiglia, quattro anni fa.
Ovviamente, come da consolidata prassi, il gruppo selvaggio aveva ripreso tutta l'aggressione con il cellulare e condiviso poi i filmati con gli amici.

Intanto, per restare nella cronaca di questo pazzo mondo - e mentre ancora piangiamo Pamela, fatta a pezzi a Macerata, Jessica pugnalata a Milano e le bambine di Cisterna di Latina, sparate nel sonno dal padre - una ventenne madre di due figli è stata uccisa a coltellate a Canicattì e buttata in un pozzo dal suo compagno, mentre a Napoli tre criminali adolescenti hanno ammazzato a bastonate una guardia giurata per rubargli la pistola.
La vita umana non vale più niente, è una variabile impazzita e casuale di un sistema squilibrato, che non risponde ai criteri evolutivi, che non interagisce più tra ambiente, società ed esseri viventi e consapevoli
Bullismo, femminicidi, omicidi passionali, delitti brutali per vendetta, per razzismo, per follia o per capriccio: una spirale continua di inarrestabile crudeltà, che si replica incessantemente, ininterrottamente, ogni ora, sempre e senza sosta.
E’ ormai il nostro pane farcito di violenza quotidiana che ci fa veramente troppo schifo.
19 marzo 2018 (Alfredo Laurano)


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