“Sei scaduto!” - aveva urlato ieri a
Berlusconi, salendo al volo su un tavolo, nel seggio in cui votava (nonostante
la condanna), la giovane Femen a seno nudo.
Non sappiamo se il grande esperto
di olgettine, femmine e nipotine, assai sorpreso da quell’estemporaneo coupe de
theatre, abbia gradito la visione e quanto: l’hanno subito impacchettata e
portata via e, forse, poverino, non ne ha avuto il tempo. Nemmeno di esaminarla e valutarla.
La contestatrice, comunque, ha semplicemente
confermato una evidente verità ma, forse, avrebbe dovuto aggiungere che quella
stessa sorte riguardava anche il bullo di Firenze che, visti gli attuali
risultati, peraltro ancora parziali, non può non pensare di prendere atto anche
della sua data di scadenza. Un altro yogurt andato a male da buttare.
Come previsto, mentre il firmamento
elettorale si popola di milioni di stelle, la Lega vola sopra Forza Italia, il
PD, con il suo fallito padre-padrone putativo, si lecca con dolore le ferite e
i residui di quell’acido vasetto, ormai privo di fermenti vivi.
Tutti gli altri fanno numero nella
lotteria delle possibili, ma difficili alleanze, o da semplice contorno, tanto
per gradire: da Fratelli coltelli alla Bonino, dalla civica Lorenzin a Potere
al Popolo e a Liberi e belli.
Il tracollo del Partito Democratico si
riflette nelle sfide per i collegi uninominali. Quasi tutti i big stanno perdendo la
loro personale battaglia con gli altri candidati.
Una strage di ministri: Pinotti,
Franceschini e il poliziotto Minniti, A rischio perfino Padoan. Sembrano
soccombere pure Orfini, Esposito, Illy e Serracchiani e il figlio buono di De
Luca.
La stessa Boldrini, con Grasso e D’Alema,
fra gli antirenziani, gettano le armi.
Si salvano la M. Elena Boschi-Heidi e il
dinosauro pentito Pierferdy Casini, mentre il caprone Sgarbi è surclassato e
umiliato, nel suo stesso cesso (dove trova degna e mefitica ispirazione), dall’odiatissimo e vanamente sbeffeggiato Gigino Di Maio.
Molti trombati si salveranno, comunque,
col Proporzionale.
Ma non so chi salverà la faccia.
(Alfredo Laurano)
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