giovedì 15 marzo 2018

LA LUNGA NOTTE DI FANO

Non è stato uno scherzo del suo tradizionale carnevale, da poco celebrato.
È stata la notte più lunga di Fano, terza città delle Marche per popolazione, e nostra di adozione, per il ritrovamento di un potente ordigno bellico in un cantiere vicino alla spiaggia della Sassonia. 
L’innesco accidentale ha fatto scattare l’allarme sicurezza, una corsa contro il tempo: da una parte, per rimuovere l’ordigno a rischio esplosione e portarlo in mare aperto; dall’altra, per mettere al sicuro la popolazione.
Sono state evacuate 23mila persone che si trovavano nel raggio di circa 1.800 metri dal punto di ritrovamento della bomba. Evacuato il lungomare, il porto e l’ospedale, chiusa la stazione ferroviaria, il centro storico e la periferia a sud del centro. 
C’è chi è andato a dormire da parenti o amici, chi nelle palestre e parrocchie della città. Una nottata decisamente anomala e difficile, in una Fano, del tutto sconvolta e surreale.

Dopo una giornata di lavori e preoccupazioni, ora la città è fuori pericolo e in sicurezza. L’ordigno rinvenuto in viale Ruggeri è stato portato al largo, con successo, grazie a una speciale e altamente rischiosa operazione congiunta dell’Esercito e della Marina militare. 
Revocata l’evacuazione di tutta la zona interessata, la gente è rientrata nelle proprie abitazioni, lasciate nella tarda serata di lunedì.

La bomba era un regalo poco gradito della seconda guerra mondiale, di fabbricazione inglese, un metro e dieci di lunghezza, un carico di oltre 225 chili di tritolo. 
Adesso è lontana, a due miglia dalla spiaggia, in attesa di brillare, ma non proprio come una stella. 
(Alfredo Laurano)

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