domenica 25 marzo 2018

FIGLIE CONTRO FIGLIE


Le presidenze di Camera e Senato? In poche ore, tutto risolto.
Il combattivo cinquestelle Fico ha conquistato facilmente Montecitorio.
Il berlusconiano Paolo Romani era indegno di ricoprire la carica di presidente del Senato, perché condannato per peculato: era stato incastrato per aver ceduto il suo telefono istituzionale, di servizio, alla giovane figlia.
Invece fare assumere un’altra figlia (la propria) nel ministero di cui era sottosegretario, come è il caso dell’altra berlusconiana appena eletta presidente del Senato M. Elisabetta Alberti Casellati, è un atto di onestà morale, meritevole del massimo rispetto.  
Come pure lo era, per la neo eletta, protestare, pochi anni fa, contro la magistratura (toghe rosse) sotto il palazzo di giustizia di Milano, in un'udienza del processo Ruby, gridando al golpe contro Silvio.
O contestare la decadenza di Berlusconi da senatore, convinta, nonostante le prove, della sua assoluta innocenza, e dichiarare la radicale opposizione alle Unioni civili sono altre lodevoli azioni di vera gloria e fedeltà.
Per un telefono, Romani è stato condannato e scartato dalla corsa alla seconda carica dello stato. La Casellati non ha compiuto alcun reato, la sua fedina è immacolata e quindi merita di presiedere il Senato della Repubblica.
Due berlusconiani di ferro, usati da Salvini e da Gigino, per far capire chi comanda ora.
E il vecchio e sputtanato leader di ciò che resta di Forza Italia ha fatto pippa.
24 marzo 2018 (Alfredo Laurano)



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