sabato 31 marzo 2018

UOVA SPAZIALI


La sorpresa di domani, giorno di Pasqua, non sarà solo nel classico uovo di cioccolato, ma potrebbe venire dal cielo.
La stazione spaziale cinese Tiangong-1 è in caduta libera e nell'impatto con l'atmosfera andrà in pezzi. E’ possibile però che alcuni frammenti possano arrivare sulla terra ma, al momento, è impossibile prevedere dove.
Non è escluso che possano cadere sul nostro territorio, perché la zona a rischio è attualmente quella attraversata dal 43° Parallelo, un'area vastissima che comprende anche l'Italia, da Firenze in giù, fino a Sicilia e Sardegna: probabilità stimabile intorno allo 0,2%.
Solo da domani i calcoli degli esperti permetteranno le prime esclusioni e allora il cerchio comincerà a stringersi.
La previsione di rientro sulla terra della navicella è stimata quindi per domani, 1 aprile alle ore 11.26, ma è soggetta a continui aggiornamenti, perché legata al comportamento della stessa rispetto all’orientamento che assumerà nello spazio e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché a quelli legati all’attività solare.

Sulla base delle informazioni diffuse dalla comunità scientifica, è possibile fornire alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti, responsabilmente, comportamenti di auto protezione:
- è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti. Si consiglia, comunque, di stare lontani dalle finestre e porte vetrate;
- i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
- all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti;
- è poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell’impatto;
- alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero sopravvivere all’impatto e contenere idrazina. Chiunque avvistasse un frammento, senza toccarlo e mantenendosi a un distanza di almeno 20 metri, dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità competenti.

Tiangong-1, una sorta di cilindro lungo 10,5 metri, con un diametro di circa tre metri, non è fra i veicoli spaziali più grandi, rispetto ad altri che in passato hanno subito lo stesso destino; è stata la prima stazione spaziale cinese, lanciata nel 2011 e poi raggiunta e agganciata da un’altra navicella (Shenzhou-8) senza equipaggio, mentre i primi astronauti vi sono saliti a bordo, nel giugno 2012 e 2013, trascorrendovi in tutto un ventina di giorni.
Da allora, la stazione ha continuato a essere utilizzata, disabitata, per condurre una serie di test tecnologici, con l’obiettivo di de-orbitarla, a fine missione, con un rientro guidato in una zona pressoché deserta dell’Oceano Pacifico meridionale, una specie di cimitero dei satelliti.

Purtroppo, però, un anno fa, il centro di controllo a terra ha perso la capacità, pare in maniera irreversibile, di comunicare e impartire comandi al veicolo spaziale.
Tiangong-1 ha perciò perso progressivamente quota, perché il continuo impatto con le molecole di atmosfera, a quelle basse altezze, le ha sottratto incessantemente energia.
Ed è questo processo, completamente naturale, che alla fine la farà precipitare sulla terra senza controllo, non potendo essere più programmata un’accensione dei motori per un rientro guidato.
Chiudete, quindi, finestre e balconi e scendete in cantina con l’uovo e la colomba.
31 marzo 2018 (Alfredo Laurano)


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