sabato 14 dicembre 2019

MA QUANTO E’ BELLO E QUANTO E’ FIGO /1926


Negli atenei, una volta si studiava e si andava a caccia del sapere e, soprattutto, visto che non fummo fatti “come bruti, per seguir virtute e conoscenza”.
Lui, invece, tromba a (in) facoltà, e se lo può permettere, perché si chiama e si definisce Bello FiGo, uno dei tanti re del trash rap che pensa di essere importante, di possedere un valore artistico, al di sopra delle regole sociali e culturali. 
Forse, perché Paul Yeboah, questo il nome all'anagrafe di Bello Figo, in Italia dal 2004, è un ex profugo, nato in Ghana nel 1992, diventato famoso per le sue canzoni ironiche che prendono di mira luoghi comuni sul tema di immigrazione e integrazione. 

Forte di queste sue prerogative, ha profanato l’Università di Pisa, con un’ennesima provocazione delle sue. E lo ha fatto con l’aiuto di modelle, instagramers e youtubers livornesi, girando un video dove quelle ragazze, sdraiate su tavoli e banchi di studio, simulano incontri saffici e rapporti sessuali con lui medesimo, che sale letteralmente in cattedra e balla “figo” tra le sue "fighe".
Il tutto senza autorizzazione dell’Ateneo e scatenando una polemica che, partita dai social, rischia di finire in tribunale. L’Università fa sapere che «tutelerà il proprio onore e la propria immagine in ogni sede» e che presenterà denuncia per il video girato abusivamente in una propria aula dal raffinato artista-Youtuber naturalizzato italiano, già al centro di un grosso polverone in passato.
Anche perché il titolo è “Trombo a facoltà” e le relative immagini sono sboccate quanto la canzone che le accompagna, con un testo, che, senza essere bigotti o moralisti, non si può che definire volgare e che rischia di prestarsi a strumentalizzazioni e polemiche di stampo razzista.

La sublime lirica segnala un caso veramente umano e tragico. 
Narra, infatti, attraverso quelle scene commoventi, le difficoltà del giovane ghanese, residente a Parma, che si dichiara incapace di soddisfare sessualmente le tante donne bianche che ha intorno e che lo pagherebbero o sarebbero pagate per partecipare alle orge. “No, ma non so più come fare. Ieri sera questa, sabato l’altra. Mi ci vuole o una spalla che mi dia una mano, o un ca..o di ricambio”.

Ma che splendida poesia, che problema esistenziale, che acuta riflessione, in perfetto equilibrio tra le tematiche di Cesare Pavese e di D’annunzio, esaltate nel portale di You Porn dal mitico Siffredi.
Chiedi a lui, super Bello Figo, come si fa. 
Poi, torna nella giungla. (Alfredo Laurano)

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