La
transizione d’anno significherà per molti cenone e veglione in locali
prestigiosi.
Per
un menù stellato, si va dai modestissimi 300 euro di Cannavacciuolo, di Casa
Vissani di Baschi e del Savini di Milano, ai 1.300 della Pergola dell’Hilton
del “divino” Heinz Beck, vista panoramica su Roma inclusa.
Fa
eccezione l’unica proposta, a Ragusa, dello chef siciliano Ciccio Sultano, a
base di crostacei e carciofi con emulsione al mandarino, timballino di pesce
spada affumicato e salmoriglio rosso, maialino nero farcito con salsa di
castagne e lenticchie, all’incredibile cifra di 80 miseri euro.
Nel
ristorante romano Le Jardin de Russie, la spesa a persona supera i 600 euro, ma
con una selezione di grandi vini e champagne inclusa. Un vero affare.
Sempre
nella Capitale, dieci portate a 950 euro, ma bevande escluse, al ristorante
panoramico dell'Hotel Hassler, con vista su Piazza di Spagna. Il cenone
prevede, tra l'altro un percorso di foie gras (ormai proibito) e frutta secca,
fettuccine all'uovo ristretto di quaglia con tartufo bianco e oro, fluido di
parmigiano e balsamico stravecchio con fragoline di bosco. Al ristorante
dell'Hotel Danieli di Venezia, acqua alta permettendo, cenone a 700 euro, vini
esclusi, ma con musica dal vivo: tutto esaurito ormai da mesi.
Conti
salati, chef stellati, piatti speciali e vini pregiati.
Se
dalla tredicesima vi è rimasto qualcosa, non perdete l’occasione di provare
ricette della cucina molecolare o quelle rivisitate della tradizione,
riproposte in chiave contemporanea, combinando i sapori e giocando sui
contrasti, come tutti facciamo nelle nostre case a mezzogiorno. Anche se ieri,
avevo finito l’azoto liquido e i fiori eduli, per creare piatti
profumati e gustosi con la viola del pensiero: ma vuoi mettere? E’ tutta
un’altra storia, aria, colore e seduzione.
Tra
gusto di fresco, punte di acido, vene sgrassanti, retrogusti amari e note
croccanti (e pacchi di euro), scoprirete una gastronomia “cerebrale e di cuore”,
un atto d’amore basato sul rispetto per il cibo, perché la "ricerca costante non si
separa mai dalle emozioni gustative". Così declama, con voce
robotizzata, l'altro stellatissimo Carlo Crocco: “questa è la mia cucina, pensata
per la tua casa”.
Alla
faccia di Proust e del suo tempo perduto.
Intanto,
come sempre dal 1982, nel giorno di Natale, la comunità di Sant'Egidio ha
organizzato il tradizionale pranzo nella Basilica di Santa Maria in Trastevere,
a Roma, per i senza dimora, gli anziani soli, le famiglie in difficoltà, le
persone fragili. Oltre mille persone, riunite in un clima di grande gioia e
familiarità.
Tutti
gli ospiti hanno ricevuto anche regali dai volontari: oggetti utili, come
coperte e sacchi a pelo, radio, indumenti, prodotti per l'igiene personale,
zainetti, borsoni, ma anche alimenti e dolci. Perché nessuno, per una volta, si
sentisse escluso
Mancava
il caviale, le ostriche il millesimato e le stelle Michelin, ma lì, sotto la
volta dorata della chiesa, si spende poco. Anzi, niente, per degustare qualche
pezzo di solidarietà.
(Alfredo Laurano)
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