giovedì 12 dicembre 2019

GAUDETE FRATRES! /1924


Tutti in esilarante corteo.
Cruciani, il più viscido e il più volgare, l’immagine concreta del laido e dello sporco culturale.
Sallusti, l’ideologo brigatista da guerriglia sulla carta, travestito da innocuo moderato, rispettoso e compassato.
Senaldi, il topino di campagna in cerca di un grammo di formaggio, di fama e di visibilità, tra le pagine ridicole di un ridicolo giornale, che si dice “Libero”.
Feltri, l’anarchico della parola e del rancore, sempre brillo, triviale, strafottente e menefreghista, pronto a sparare giudizi lapidari irreplicabili.
Belpietro, Porro e Del Debbio tre giganti del gossip e della rissa da talk, che “te la danno calda” e “te la incartano” (la realtà), capaci di mistificarla, deformarla e adattarla per sfruttare le paure, i bisogni, le ansie e i pruriti dei tanti pronti ad assecondare e venerare il Messia di turno. Tre camaleonti qualunquisti, insolenti e beceri, che scavano tra le pieghe decomposte e putride della discriminazione e del razzismo innato nelle genti. Tre cani da guardia del potere reazionario e populista che li nutre e li sostiene.
E, per concludere degnamente siffatta parata di virtuale giornalismo da osteria, Mario Giordano, il buffone di corte, il pagliaccio triste e afono, che ama la ribalta.
Il saltimbanco, epigono di Emilio Fede, acrobata del sillogismo allo stato brado e giocoliere del facile calembour, si esibisce fino allo spasimo, in attività "artistiche" da circo e da teatro malfamato, tra le piazze equivoche e i baracconi screditati della più truculenta TV, nazional-popolare.
Questo passa il convento del giornalismo d’assalto, oggi. Gaudete fratres!
(Alfredo Laurano)


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