Saluti romani, inni e slogan fascisti, camicie nere e teste
rasate. In strada, ai convegni, ai raduni, allo stadio, sui social, sul web.
Contro i diversi, contro gli ebrei, contro la figura di Anna Frank e i simboli
della tolleranza e dell’antisemitismo. Ironia sulla shoah.
Duecento messaggi di odio al giorno riservati dalla Rete
alla senatrice a vita Liliana Segre, che ha avuto il torto di essere sopravvissuta
ad Auschwitz.
“Ebreo, massone, venduto, straccione": almeno Bossi si
scusava - ricorda Gad Lerner, sempre nel mirino dei leghisti - "Quando
anche un parlamentare della Lega diceva nei comizi “vedo Lerner e capisco
Hitler”, arrivava la mattina dopo la telefonata di Umberto Bossi che diceva “quello
è un pirla, scusalo, noi non la pensiamo certo così.
Sono
ormai troppi gli episodi di antisemitismo e di odio razziale che si diffondono
quotidianamente nelle piattaforme social del cosiddetto hate speech (il
linguaggio violento nei confronti delle minoranze).
Ecco
perché, con 151 voti favorevoli, nessun contrario e 98 astensioni, il Senato ha
approvato la mozione Segre sull'istituzione di una Commissione straordinaria
per il contrasto ai fenomeni dell'intolleranza, del razzismo, dell'antisemitismo
e dell'istigazione all'odio e alla violenza.
Anche
se la scelta dell'astensione da parte del cosiddetto centro-destra è
incomprensibile e irresponsabile. Un modo più o meno esplicito per legittimare,
o per restare indifferenti, davanti a un odio che purtroppo avanza e che deve
riguardare ciascuno di noi, a prescindere da ogni appartenenza partitica.
“Questa
destra sempre più a trazione Salvini, che cede alla piazza San Giovanni, piena
d'odio, rancore e violenza boccia la commissione. E poi diteci che non c'è
differenza tra destra e sinistra", afferma Zingaretti.
Le vergognose
e inaccettabili astensioni di tutto il centrodestra - Lega in primis e con
l’eccezione della solita Carfagna, sempre più critica con il suo partito - sarebbero
dovute a perplessità sui contenuti del dispositivo, lesivi, a loro avviso -
udite, udite! - della libertà di espressione.
La Giorgia e i suoi Fratelli d'Italia non hanno votato a
favore perché “non è una Commissione sull'antisemitismo, come volevano far
credere, ma una commissione volta alla censura politica. Se si fosse voluto
parlare seriamente di contrasto all'antisemitismo e ai totalitarismi, saremmo
stati favorevoli. Ma è impensabile farlo senza alcun riferimento
all'integralismo islamico, visto che il pericolo deriva proprio dal
fondamentalismo e dall'immigrazione musulmana, e senza recepire la risoluzione
del Parlamento europeo di condanna delle dittature nazista e comunista".
Come dire, un premiato tributo all’opportunismo di parte,
una ridicola giustificazione di chi pretende, strumentalmente, di individuare
nella Commissione una struttura liberticida che avrebbe il potere di stabilire
chi ha il diritto di dire cosa e di chiedere la censura in rete delle idee non
gradite: “Di fatto l'istituzione del Ministero della Verità di orwelliana
memoria".
Grottesco, goffo e comico pretesto per rifiutare una
soluzione che serve a proteggere la democrazia e a combattere la violenza.
Un impegno che dovrebbe essere di tutti, per il rispetto
della dignità umana e delle differenze, che cancelli l’odio e l’intolleranza.
31 ottobre 2019 (Alfredo Laurano)
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