venerdì 1 novembre 2019

OLTRE LA COSCIENZA/1894


Saluti romani, inni e slogan fascisti, camicie nere e teste rasate. In strada, ai convegni, ai raduni, allo stadio, sui social, sul web. Contro i diversi, contro gli ebrei, contro la figura di Anna Frank e i simboli della tolleranza e dell’antisemitismo. Ironia sulla shoah.
Duecento messaggi di odio al giorno riservati dalla Rete alla senatrice a vita Liliana Segre, che ha avuto il torto di essere sopravvissuta ad Auschwitz.

“Ebreo, massone, venduto, straccione": almeno Bossi si scusava - ricorda Gad Lerner, sempre nel mirino dei leghisti - "Quando anche un parlamentare della Lega diceva nei comizi “vedo Lerner e capisco Hitler”, arrivava la mattina dopo la telefonata di Umberto Bossi che diceva “quello è un pirla, scusalo, noi non la pensiamo certo così.
Sono ormai troppi gli episodi di antisemitismo e di odio razziale che si diffondono quotidianamente nelle piattaforme social del cosiddetto hate speech (il linguaggio violento nei confronti delle minoranze).

Ecco perché, con 151 voti favorevoli, nessun contrario e 98 astensioni, il Senato ha approvato la mozione Segre sull'istituzione di una Commissione straordinaria per il contrasto ai fenomeni dell'intolleranza, del razzismo, dell'antisemitismo e dell'istigazione all'odio e alla violenza.
Anche se la scelta dell'astensione da parte del cosiddetto centro-destra è incomprensibile e irresponsabile. Un modo più o meno esplicito per legittimare, o per restare indifferenti, davanti a un odio che purtroppo avanza e che deve riguardare ciascuno di noi, a prescindere da ogni appartenenza partitica.
Questa destra sempre più a trazione Salvini, che cede alla piazza San Giovanni, piena d'odio, rancore e violenza boccia la commissione. E poi diteci che non c'è differenza tra destra e sinistra", afferma Zingaretti.

Le vergognose e inaccettabili astensioni di tutto il centrodestra - Lega in primis e con l’eccezione della solita Carfagna, sempre più critica con il suo partito - sarebbero dovute a perplessità sui contenuti del dispositivo, lesivi, a loro avviso - udite, udite! - della libertà di espressione.
La Giorgia e i suoi Fratelli d'Italia non hanno votato a favore perché “non è una Commissione sull'antisemitismo, come volevano far credere, ma una commissione volta alla censura politica. Se si fosse voluto parlare seriamente di contrasto all'antisemitismo e ai totalitarismi, saremmo stati favorevoli. Ma è impensabile farlo senza alcun riferimento all'integralismo islamico, visto che il pericolo deriva proprio dal fondamentalismo e dall'immigrazione musulmana, e senza recepire la risoluzione del Parlamento europeo di condanna delle dittature nazista e comunista".

Come dire, un premiato tributo all’opportunismo di parte, una ridicola giustificazione di chi pretende, strumentalmente, di individuare nella Commissione una struttura liberticida che avrebbe il potere di stabilire chi ha il diritto di dire cosa e di chiedere la censura in rete delle idee non gradite: “Di fatto l'istituzione del Ministero della Verità di orwelliana memoria".
Grottesco, goffo e comico pretesto per rifiutare una soluzione che serve a proteggere la democrazia e a combattere la violenza.
Un impegno che dovrebbe essere di tutti, per il rispetto della dignità umana e delle differenze, che cancelli l’odio e l’intolleranza.
31 ottobre 2019 (Alfredo Laurano)


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