Anche gli italiani emigrano, a tutt’oggi, senza barconi o
carrette del mare.
Non lo facevano solo quelli della metà del secolo scorso,
che partivano con le valigette di cartone, legate con lo spago, per cercare
lavoro in Svizzera, in Belgio, in Germania o nelle Americhe.
Oggi, lo fanno i
pensionati, non più per cercare lavoro, ma per godersi la pensione.
E’ il sogno di tutti passare la terza o quarta età in riva
al mare, sotto il sole, godendosi l’ultima fase della vita dopo tanti anni di
dure fatiche.
Ogni anno l’Inps eroga circa 400mila trattamenti
pensionistici all’estero. Verrebbe da pensare che la maggior parte dei
pensionati italiani preferisca mete dal fascino caldo ed esotico, come
l’Argentina, o luoghi ricchi di natura incontaminata, come il Canada, ma non è
così. All’italiano che ha raggiunto la soglia della tanto agognata pensione
piace l’Europa. Negli ultimi anni, i pensionati italiani emigrati verso altri
paesi europei sono aumentati del 108%. Il Portogallo, in particolare, sembra
essere diventato una sorta di Eldorado per i pensionati, soprattutto italiani.
Il perché è presto detto: il guadagno per chi decide di
emigrare è sostanziale e vale il taglio dell’Irpef. Il tutto grazie a un
accordo bilaterale sottoscritto da Portogallo e altri paesi europei, tra cui
l’Italia. Tutto legale al 100%, dunque.
Per accedere alla defiscalizzazione bisogna risiedere in
Portogallo per almeno 6 mesi e 1 giorno l’anno, il vantaggio fiscale dura 10
anni e vale solo per i dipendenti privati; quelli pubblici, quindi, sono
esclusi. Il guadagno per chi decide di partire è elevato, soprattutto per chi
ha una pensione alta, come gli ex manager.
L’Irpef, infatti, essendo un’imposta progressiva, si
calcola in base alla fascia reddituale e oscilla da un minimo del 23% per chi
prende fino a 15.000 euro l’anno a un massimo del 43% per chi guadagna oltre
75.000 euro.
La pensione in Portogallo si rivaluta in modo
significativo. Chi è già benestante riesce ad avere un risparmio molto
importante, ma il taglio dell’Irpef fa la differenza anche per chi prende una
pensione più modesta, che con la somma messa da parte riesce a pagare la casa e
la spesa quotidiana.
Qui il costo della vita è più basso. Cibo e affitto costano
meno: un attico ai piani alti, con vista panoramica sul mare, si può trovare a
700 euro, anche se con l’arrivo dei tanti pensionati, negli ultimi anni sono
gradualmente saliti.
L’atmosfera è comunque più rilassata e vivace e si può
andare a mangiare nei ristoranti sul mare a prezzi contenuti, senza spendere un
patrimonio.
Adottando la politica di defiscalizzazione sulle pensioni
degli stranieri, il Portogallo ha attirato un’immigrazione ricca.
La strategia, quindi, non è quella di guadagnare sulle
tasse delle pensioni estere, ma di rimettere in circolo l’economia spingendo in
su la leva dei consumi. Una scelta mirata.
Se l’Italia adottasse la stessa politica, quale cittadino
europeo non verrebbe a godersi la pensione esentasse, sotto il sole e
circondato da tanta bellezza, storia e cultura?
Anche perché, come dice un migrante pensionato, “la vita è
bella, ma la bella vita è più bella”.
12.11.2019 (Alfredo Laurano)
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