martedì 12 novembre 2019

BELLO, ONESTO EMIGRATO PORTOGALLO… /1877


Anche gli italiani emigrano, a tutt’oggi, senza barconi o carrette del mare.
Non lo facevano solo quelli della metà del secolo scorso, che partivano con le valigette di cartone, legate con lo spago, per cercare lavoro in Svizzera, in Belgio, in Germania o nelle Americhe. 
Oggi, lo fanno i pensionati, non più per cercare lavoro, ma per godersi la pensione.
E’ il sogno di tutti passare la terza o quarta età in riva al mare, sotto il sole, godendosi l’ultima fase della vita dopo tanti anni di dure fatiche.
Ogni anno l’Inps eroga circa 400mila trattamenti pensionistici all’estero. Verrebbe da pensare che la maggior parte dei pensionati italiani preferisca mete dal fascino caldo ed esotico, come l’Argentina, o luoghi ricchi di natura incontaminata, come il Canada, ma non è così. All’italiano che ha raggiunto la soglia della tanto agognata pensione piace l’Europa. Negli ultimi anni, i pensionati italiani emigrati verso altri paesi europei sono aumentati del 108%. Il Portogallo, in particolare, sembra essere diventato una sorta di Eldorado per i pensionati, soprattutto italiani.
Il perché è presto detto: il guadagno per chi decide di emigrare è sostanziale e vale il taglio dell’Irpef. Il tutto grazie a un accordo bilaterale sottoscritto da Portogallo e altri paesi europei, tra cui l’Italia. Tutto legale al 100%, dunque.

Per accedere alla defiscalizzazione bisogna risiedere in Portogallo per almeno 6 mesi e 1 giorno l’anno, il vantaggio fiscale dura 10 anni e vale solo per i dipendenti privati; quelli pubblici, quindi, sono esclusi. Il guadagno per chi decide di partire è elevato, soprattutto per chi ha una pensione alta, come gli ex manager.
L’Irpef, infatti, essendo un’imposta progressiva, si calcola in base alla fascia reddituale e oscilla da un minimo del 23% per chi prende fino a 15.000 euro l’anno a un massimo del 43% per chi guadagna oltre 75.000 euro.
La pensione in Portogallo si rivaluta in modo significativo. Chi è già benestante riesce ad avere un risparmio molto importante, ma il taglio dell’Irpef fa la differenza anche per chi prende una pensione più modesta, che con la somma messa da parte riesce a pagare la casa e la spesa quotidiana.
Qui il costo della vita è più basso. Cibo e affitto costano meno: un attico ai piani alti, con vista panoramica sul mare, si può trovare a 700 euro, anche se con l’arrivo dei tanti pensionati, negli ultimi anni sono gradualmente saliti.
L’atmosfera è comunque più rilassata e vivace e si può andare a mangiare nei ristoranti sul mare a prezzi contenuti, senza spendere un patrimonio.
Adottando la politica di defiscalizzazione sulle pensioni degli stranieri, il Portogallo ha attirato un’immigrazione ricca.
La strategia, quindi, non è quella di guadagnare sulle tasse delle pensioni estere, ma di rimettere in circolo l’economia spingendo in su la leva dei consumi. Una scelta mirata.
Se l’Italia adottasse la stessa politica, quale cittadino europeo non verrebbe a godersi la pensione esentasse, sotto il sole e circondato da tanta bellezza, storia e cultura?
Anche perché, come dice un migrante pensionato, “la vita è bella, ma la bella vita è più bella”.
12.11.2019 (Alfredo Laurano)

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