Incurante
delle recenti accuse di “atti sacrileghi”, da parte di oltranzisti cattolici,
secondo i quali si sarebbe macchiato di "gravi peccati", rischiando
la dannazione eterna, Bergoglio continua nella sua opera di avvicinamento della
Chiesa ai più poveri.
Agli
homeless della zona, un esercito di invisibili che aumenta sempre di più e che
di notte, accampati e infreddoliti, dormono sotto cumuli di cartoni per
proteggersi dal freddo, il Papa “strano” ha donato un palazzo antico e di
pregio, con volte affrescate e stucchi decò, a fianco della chiesa degli
Olandesi, a via di Borgo Santo Spirito.
Palazzo
Migliori era destinato a diventare un hotel a 5 stelle. L’edificio dell’800, a
due passi dal Colonnato di San Pietro, è alto 4 piani ed ha una superficie di 2
mila metri quadrati.
Ora, questo storico palazzo è un dormitorio destinato ai
senza fissa dimora: la casa per poveri bisognosi. Sarà amministrato
dall’Elemosineria apostolica e gestito dalla Comunità Sant’Egidio.
Il
centro di accoglienza è sia diurno che notturno e il numero di posti letto è
destinato ad aumentare con l’arrivo dell’inverno.
I
poveri che occuperanno le stanze del palazzo potranno anche fruire della prima
colazione e della cena. Le cucine, infatti, sono in grado di preparare fino a
250 pasti caldi. Palazzo Migliori, di proprietà vaticana dagli anni ‘30, ha
anche un ascensore per persone con ridotta mobilità. I primi due piani sono
invece riservati ai servizi diurni, con sale per l’ascolto, la lettura e l’uso
di internet.
In
occasione dell’inaugurazione, Francesco ha visitato anche il presidio sanitario
di Piazza San Pietro, attivo da una settimana, in cui sono in funzione dal
mattino alla sera gli studi medici gratuiti, aperti a tutti i bisognosi. Un
mini ospedale temporaneo nel quale Francesco si è fermato a parlare con il
personale, i volontari e i malati che erano in fila per visite specialistiche o
per fare analisi. A breve, partirà anche
un presidio itinerante che andrà ad eseguire per tutta Roma ai bisognosi test
hiv, tbc, epatite.
Un
altro segno tangibile, da parte di questo bistrattato e “strano papa”, per
aiutare concretamente chi non ha un tetto.
Ma
quanti lo sapevano, quanti giornali e TG l’hanno fatto sapere alla pubblica
opinione, quanti siti web hanno diffuso la notizia?
Meglio
e molto più facile e utile attaccare Bergoglio per la sua scarsa ortodossia e
per non accettare integralmente le dottrine religiose, affermate come vere da
una determinata Chiesa.
Non
è la prima volta che finisce nel mirino dello scetticismo, di matrice laica o
cattolica, di quanti si oppongono al suo approccio a quella Chiesa, ostili alle
aperture pastorali di Francesco sulla famiglia.
Pochi
mesi fa, ad esempio, l’arcivescovo Carlo Maria Viganò, forse deluso nelle sue
ambizioni a diventare papa, era arrivato a chiederne le dimissioni.
22
novembre 2019 (Alfredo Laurano)
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