lunedì 4 novembre 2019

E' TUTTA COLPA DI GRETA/1896

Per "Promuovere la sostenibilità dell'ambiente", il Dpb (Documento programmatico di bilancio) del governo introduce una tassa sugli imballaggi di plastica, dal 1° giugno 2020 (aliquota 1 euro per kg).
L'imposta dovrà essere pagata al momento della produzione e dell'importazione in Italia, mentre non è dovuta per le plastiche esportate dal fabbricante. Sono inoltre escluse le plastiche compostabili.
È lunga la lista dei prodotti monouso su cui si applicherà la plastic tax. 
Nell'elenco, ci sono le bottiglie, le buste dell'insalata, le vaschette per gli alimenti in polietilene, il tetrapak del latte o i contenitori dei detersivi. Ma anche il polistirolo, i tappi e le etichette di plastica, come indicato nella relazione che accompagna la bozza della manovra. Verranno tassati anche i manufatti in plastica usati per la protezione o per la consegna delle merci (packaging per elettrodomestici, computer o altre apparecchiature), i rotoli in plastica pluriball e le pellicole e film in plastica estensibili.
Esclusi, invece, oltre alle siringhe, i prodotti riutilizzabili come le taniche o i contenitori per la custodia di oggetti.
Se questa misura verrà effettivamente approvata con la legge di Bilancio, l’impatto sul prezzo delle bottiglie di acqua, secondo quanto spiega l'Agi, sarà molto contenuto. La spesa per i consumatori aumenterebbe tra i 6 e i 15 euro all'anno, a seconda della marca e del peso dell'imballaggio.

Non sembra affatto scontato, però, che la nuova tassa entrerà veramente nella manovra di bilancio del 2020.
Da giorni, Matteo Renzi esprime una sempre maggiore contrarietà a queste nuove imposte, fino a mettere in discussione il ruolo del Premier Conte. E’ stato molto contestato dall'interno del PD e dagli altri alleati di governo per i modi, i tempi e il tema stesso che con il suo partitello di Viva l’Italia, ha sollevato per ottenere visibilità.
“Per noi è un suicidio” – aggiunge e rincara il governatore e candidato dem alla Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini – “i dati sono indiscutibili: l'Emilia è il principale distretto dell'imballaggio in Italia. Una tassa sulla plastica colpisce direttamente, e pesantemente, proprio la regione, a pochi giorni dalle elezioni. Se c'era qualche residua speranza di vincere il prossimo 26 Gennaio, una tassa sulla plastica la spegne immediatamente.
E, a proposito di sensibilità politica e ambientale, ridotta a pura convenienza personale e di partito, si arriva a negare che il problema dei rifiuti di plastica abbia effetti disastrosi sull'uomo e sull'ambiente: la plastica inquina i mari, poi si disfa in micro particelle e se la mangiano i pesci. Poi, di conseguenza, la mangiamo noi.

Come sempre, arrivano anche le risposte dei soliti imbecilli che devono criticare d’ufficio e di mestiere, e a prescindere da tutto. Sapete quali sono?
“Ringraziamo Greta”, “Capito a cosa serve Greta?” “Greta serve a far lievitare tasse e prezzi. E a pagare è sempre il comune cittadino, mica Greta”.
Per favore, rinchiudeteli o affogateli nella plastica.
3 novembre 2019 (Alfredo Laurano)

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