domenica 30 dicembre 2018

SCIAMANI PREDICENTI


Siete pronti, siete in attesa, siete caldi, siete in ansia?
Io non vedo l’ora di sentire le stronzate di Paolo Fox, di Branco, di Simon & The Stars, di Marco Pesatori - i più quotati e celebri astrologi del momento -  sul nuovo anno. Una volta, c’erano i Nostradamus e i San Malachia, che prevedevano disgrazie e papi.

Le preveggenze di questi nuovi ciarlatani e imbonitori, senza l’uso di quartine, riportano il medioevo nelle case e ai nostri giorni, attraverso gli oroscopi dei segni zodiacali, tutti più o meno fortunati, che regalano ai poveretti una qualche illusione, un contentino, uno straccetto di speranza che, come sempre, sarà delusa, sarà fallita puntualmente.
E come sempre, come ogni anno - oltre alle rubriche fisse che tengono in giornali e giornaletti, nei talk e nelle TV - tornano a leggere e a raccontarci le stelle del 2019, secondo il proprio calendario astrologico.
Se la fine dell’anno precedente è stata la liberazione da un pianeta e dalla sua forza distruttiva – dicono, ad esempio, questi mediatici indovini - il prossimo potrebbe benissimo essere l'anno della ricostruzione per tutti i segni. 
Risveglio, cambiamento, consapevolezza saranno le parole chiave e portafortuna dell'anno a venire. Appunto, 
come sempre.
Nuovi transiti e spostamenti degli astri sono pronti a regalarci delle belle sorprese. Ancora, come sempre.
Strega, mago, cartomante, uomo delle stelle, veggente, guaritore, nonché sciamano, quando serve, che significa letteralmente “uno che vede nel buio”.
Lo Sciamanesimo, nella storia delle religioni, in antropologia culturale e in etnologia, indica un insieme di conoscenze, credenze, pratiche religiose e tecniche magico-rituali, riscontrabili in varie culture e tradizioni (soprattutto originarie della Siberia e dell’Asia centrale).
Lo sciamano è guaritore, è mago e persino sacerdote. Egli è mistico, poeta, ma soprattutto un manipolatore di anime. Proprio come loro, sibille e oracoli fasulli della nostra ipertecnologica civiltà.

“Se la logica e la matematica prendessero il posto della religione e dell'astrologia nelle scuole e in televisione - scrive Odifreddi nel suo “Matematico Impertinente” - il mondo diventerebbe gradualmente un luogo più sensato, e la vita più degna di essere vissuta.”


E allora, c’è chi non esce di casa senza controllare prima il suo oroscopo. C’è chi chiede subito a chiunque il suo segno zodiacale, anche a chi incontra per la prima volta e prima ancora che ne conosca il nome. Tutto ciò perché è convinto che le stelle, i pianeti e i loro movimenti influenzino o determinino la vita umana ed i destini di ciascuno.
A chi mi domanda di che segno sei, io rispondo sempre: sono della Lupa (giallorossa, unica magia che riconosco), ascendente scettico.

"In barba a Galileo, Keplero e Newton l’astrologia è ancora il culto religioso con più adepti sulla Terra - scriveva vent’anni fa la grande Margherita Hack - storia, artifici e ignoranza di una pseudoscienza, figlia anacronistica dell’antropocentrismo."
L’astrologia è “un'arte” originaria della Caldea (Babilonia) dove, alle osservazioni puramente scientifiche dei movimenti degli astri, si aggiunsero teorie riflettenti, appunto, la supposta influenza dei corpi celesti sulla vita degli uomini e delle loro cose: la nascita di ogni mortale veniva, infatti, sottoposta all'influsso di un astro di una determinata costellazione.

“Verrà il tempo in cui la gente si renderà conto che gli astrologi sono dei grandi imbroglioni”, pensava ingenuamente anche Voltaire, quasi tre secoli fa: invece nel terzo millennio siamo ancora ai tarocchi, al pendolino e alla lettura della mano.
Nonostante, ormai, oltre a studiare i corpi celesti e il sistema solare, viaggiamo tra le stelle, abbiamo (pare) stazioni nello spazio, siamo andati (pare), sulla Luna e ci stia aspettando Marte (sempre, pare).
Dopo aver a lungo creduto - e troppi lo credono tuttora - che quelle ambigue stelle controllassero i destini degli uomini.
30 dicembre 2018 (Alfredo Laurano)

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