sabato 15 dicembre 2018

NOMINALISMO DUE


La tragica vicenda di Corinaldo ha fortemente colpito la pubblica opinione e indotto molti ad esprimere on line il proprio pensiero su colpe, cause e responsabilità. Si è aperto nel Paese un lungo, diffuso dibattito, dove prevale l'indignazione popolare
Sapete cosa mi ha risposto quel soggetto (e non è l'unico) che l'altro giorno - vedi il mio post dal titolo: Nominalismo - si era risentito con la mia amica che si era permessa di definire "merda subumana" quel figuro che si fa chiamare Sfera Ebbasta e che qualcuno identifica come "artista"?


Ecco il carteggio.
“Sig. Laurano, la ringrazio per la sua non richiesta retorica reazionaria fatta di preconcetti, ma d'altronde siamo su internet ed ognuno sente il diritto di esprimere il proprio punto di vista, anche qualora esso sia basato su premesse sbagliate.
Vorrei puntare l'attenzione (questo il suo ossessivo leitmotiv) sul fatto che siamo stati tutti adolescenti e abbiamo tutti ascoltato canzoni più' o meno "estreme", mal giudicate dalle generazioni precedenti.
Vorrei puntare l'attenzione sul fatto che i testi delle canzoni, quando non politici, non hanno mai cambiato il modo di pensare delle persone.
Vorrei puntare l'attenzione sul (brutto) testo che documenta cose che effettivamente succedono.
Vorrei puntare l'attenzione sul fatto che le parolacce - purtroppo - sono state sdoganate una trentina di anni fa ed è normale cadano anche in una canzone.
Vorrei puntare l'attenzione sul fatto che si cerca sempre un mostro da incolpare e se questo appare brutto e diverso è ancora più' facile dargli le colpe di tutto ciò' che è sbagliato in una vicenda bla, bla, bla...
Infine vorrei puntare sul fatto che paragonare un "cantante", che scrive testi di merda e di cui domani ci saremo dimenticati, ad un terrorista tagliagole e - con tracotanza - affermare che il primo fa più' danni del secondo è una dichiarazione imbecille.”

Dopo tutto 'sto "puntare" trafiggente, la mia risposta:
Qualcuno molto paziente e pietoso potrebbe o dovrebbe spiegarti il significato della retorica reazionaria non richiesta (la prossima volta, nel caso, ti chiederò il permesso quale esegeta del vangelo digitale e depositario del verbo del web) e, soprattutto il senso della mia dichiarazione imbecille, chi ti resta difficile da comprendere.
I danni che un soggetto perverso, come quello che pretendi di giustificare, sono enormi e devastanti, anche se non fisici. Sono di natura pedagogica e formativa per i modelli di riferimento, estremi, volgari, tossici, identificativi e proiettivi che propone, anche livello subliminale, a ragazzini eccitati, incapaci di giudicare la spazzatura che viene loro somministrata. Condizionano e orientano le loro precarie e deboli coscienze.

Qui, i veri cretini, i presuntuosi, i saccenti arroganti sono quelli come te, che pretendono di combattere qualsiasi battaglia in nome di una presunta tolleranza, basata sul vuoto, sul nulla, sull'indifendibile paradosso.
Sei la conferma di quanto affermava Umberto Eco, a proposito di webeti: "I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività e venivano subito messi a tacere. Ora, grazie a Internet, hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli."
In alternativa, ci sono anche gli analfabeti funzionali, cioè quelli che capiscono solo il suono della parole, ma non il loro significato. Hai di che scegliere.

Lui: Continua la retorica vomitevole di chi è sempre dalla parte del giusto. Lei è un cretino. A mai più

Io: Webete presuntuoso, curati! O, meglio, vista tua colpevole ignoranza, studia e fatti insegnare educazione e rispetto. (Alfredo Laurano)


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