giovedì 27 dicembre 2018

MERCATINI


Da una parte, la scontata monotonia, l’eleganza formale, luminosa, appariscente dei centri commerciali, così uguali, asettici, studiati, prevedibili. Così anonimi, uniformati, standardizzati, spersonalizzanti e massificati.
Tra grandi spazi, firme, abiti, scarpe, borse, orologi e preziosi, oggettistica e tempo libero, intervallati da bar, ristorantini, market, paninerie e pizze a taglio, si coglie inequivocabilmente l’idea più bassa del commercio, la necessità di vendere, convincere, sfruttare le debolezze umane per incassare, fare fatturato. Non conta offrire un servizio, un sorriso o un consiglio autentico e disinteressato, conta soltanto il volume d’affari.

Dall’altra, vintage, moda, usato, arte, oggettistica, antichità, hobby, antiquariato, modernariato e tanto artigianato. 
Ma anche, cibo confezionato, prodotti alimentari regionali e della tradizione: sono i tanti mercatini che, in tutt’Italia - ma anche e soprattutto all’estero - riempiono le strade e le piazze di città, paesi e di quartiere, Bolzano e Merano su tutti.
In questo periodo di festività, oltre al consueto shopping, crescono gli stand dedicati ai dolci natalizi, che contribuiscono a creare l’ancor più giusta atmosfera.

A Roma, è piacevole passeggiare all'interno di questi piccoli villaggi: da via Sannio a Porta Portese, da Belle Arti a Ponte Milvio, da Piazza Navona a Piazza Mazzini, a quella Dei Quiriti.
Curiosare tra le bancarelle e magari trovare pure il paio di scarpe di marca in stock o l’abito firmato un po’ retrò, un pezzo di arredamento vintage o un regalo artigianale che colpisce. 
O anche antichi giocattoli di legno o latta, bambole di pezza, orologi, lampade, radio, poltrone, piccoli mobili, quadri, attrezzi e strumenti vari.
I mercatini sono parte integrante della cultura, del territorio e del folklore di una città.
Sono espressione autentica della tradizione, della storia del costume, del riuso e del riciclo, dove nulla si distrugge, tutto si rinnova e si riproduce. Con la dovuta attenzione alle “sole”, ai falsi, alla paccottiglia, ai fondi di magazzino e alle cineserie.
E poi, rispetto ai Centri dove conta solo vendere, lo spirito è diverso: si coglie la passione, si riscoprono i rapporti umani, la trattativa, le spiegazioni e l’affascinante storia di quel pezzo raro, compresa nel prezzo dell’acquisto. 
(Alfredo Laurano)





Nessun commento:

Posta un commento