martedì 1 gennaio 2019

BOTTI, PETARDI E TRICCHEBALLÀC


Nonostante i divieti, gli inviti alla ragionevolezza e le raccomandazioni, come sempre, come prevedibile, come vuole il folklore e una certa tradizione, l’arrivo del 2019 è ha scritto un’altra bella pagina di inciviltà, ammantata di imbecillità.
Continuo vanamente a chiedermi, visto che non posso farlo agli altri, perché i poveri Vigili del fuoco, i medici, gli infermieri, le ambulanze, gli spazzini debbano fare gli straordinari e un superlavoro per andare a soccorrere e salvare una pletora di deficienti, consapevoli della propria stupidità.
Centinaia di interventi, incendi vari, in fiamme cassonetti, spazzatura e depositi all'aperto di materiali di scarto, quindici auto in fiamme, come anche qualche appartamento in periferia. Non si registrano al momento morti, ma azioni diverse, anche per fughe di gas da bombole.
Sono stati 658 i feriti di questa ennesima notte dei cretini. 
La più grave una donna di 37 anni di Sant'Agata de' Goti, colpita al petto dall'esplosione di un razzo, in un capannone dove erano in corso i festeggiamenti.
In quattro hanno perso una mano. A Cesate, nel Milanese, un giovane di 23 anni è rimasto ferito gravemente poco dopo la mezzanotte per l'esplosione di un grosso petardo che gli sarebbe scoppiato tra le mani. Ferite anche al viso e alla testa, come pure a Melfi, a Bardonecchia, a Catania e a Napoli, sempre in prima fila, con i suoi 37 feriti gravi.
In Basilicata, per i botti, solo sei feriti, in una grande festa di piazza, con tanto di diretta RAI e di Amadeus, a guidare cantanti, gruppi, ballerine, aspiranti soubrettine e corte dei miracoli, tanto per sottolineare l’ingresso di Matera e dei suoi Sassi “nell'anno che verrà”, da capitale europea della Cultura 2019.
Di altra cultura, spero.
1 gennaio 2019 (Alfredo Laurano)

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