domenica 16 dicembre 2018

PRESEPE SI, MA DIFFUSO

Praticamente ci si cammina dentro, al presepe.
Si visita il borgo antico e si incontrano pastori, contadini, fabbri, arrotini, fornaie che impastano il pane, balie che allattano i neonati bambini ed osterie. Tutto a grandezza naturale e in abiti e strumenti ciociari.



Sono tantissimi i personaggi che, in uno stacco storico-geografico, si propongono nella loro normale gestualità. Sono immersi in una dimensione quasi umana, intenti nello svolgimento di scene di vita quotidiana, come se fossero in procinto di muoversi: così vivi, così reali, che si ha quasi voglia di scambiare due parole o di comprare da essi frutta o un po’ di pane
Tra quelle stradine ripide, quegli archi, quei muri antichi, quei piccoli sampietrini scivolosi per la pioggia e quegli angoli silenziosi e suggestivi, si vive la magia di un piccolo paese, vestito di presepe. Ma in modo del tutto logico, disinvolto, autentico e normale, perfettamente integrato con in una scenografia a cielo aperto, che più naturale non si può, calato in un pezzo di storia medioevale.
Il Presepe etnografico più lungo e figurato del Lazio, accompagnato dalla musica degli zampognari, rivive ogni anno nel periodo natalizio a Serrone - tra Paliano e Piglio, 738 metri s.l.m., 3000 abitanti - nel borgo addossato alla parete rocciosa del monte Scalambra, da cui si gode un panorama completo della valle sottostante. Importanti ritrovamenti archeologici hanno portato alla luce resti di ville rustiche di età imperiale romana.
Il centro storico, lungo il quale si articola la diffusa rappresentazione, presenta tutte le caratteristiche del paese di origine medioevale, con le sue rampe, le sue pietre e le scalinate, ancora oggi ben conservate, che ne testimoniano le radici.

L’impatto scenografico di quell’allestimento presepiale, cui manca solo la parola, è sorprendente e unico nel suo genere. Un’opera d’arte che merita di essere percorsa e attraversata, più che visitata, per vivere un’atmosfera affascinante e romantica che fonde, senza stridere, epoche e culture diverse. Un tuffo nel passato e nella tradizione, in una specie di grande, lungo e largo teatro naturale che non si smette di ammirare e di applaudire.  
(Alfredo Laurano)


















N.B. A Serrone, oltre al magnifico Presepe Etnografico, nel mese di luglio si svolge la Sagra della Patacca e della Passerina: la Patacca è una tagliatella fatta con acqua e farina, piatto antichissimo e delizioso, mentre la Passerina è un vino bianco secco, ottimo per accompagnare i tradizionali piatti della Ciociaria. 
Poi, c’è anche la strada e la sagra del vino Cesanese.


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