sabato 15 dicembre 2018

LA NAVONA DI UNA VOLTA


Nella storica piazza Navona, luogo d’eccellenza e tradizione, fra gli antichi palazzi, la chiesa di Sant'Agnese in Agone e la splendida Fontana dei Fiumi - ideata dal Bernini nel 1651 - si è riaperto il mercatino natalizio.
E’ la più bella piazza barocca di Roma capitale e occupa la pista dell'antico "Stadio di Domiziano", (Circus Agonalis, dal latino agonis, giochi), del quale ha conservato perfettamente la forma rettangolare allungata dell'arena. Lo stadio fu fatto costruire da Domiziano forse già prima dell'86 d.C. per servire ai giochi atletici greci da lui particolarmente apprezzati, ma che i Romani non amavano, considerandoli immorali.
Nel Rinascimento veniva allagata per lo svolgimento di giochi d’acqua che consentivano all’aristocrazia prima, e poi anche alla plebe, di trovare divertimento e ristoro durante la calura estiva.

Dopo le tante polemiche, le bancarelle erano già tornate l’anno scorso nella piazza.
Ma ai romani ed ai turisti, dopo tre anni di assenza, il mercatino per la Befana non era molto piaciuto: pochi stand, scarso intrattenimento, atmosfera diversa e un po’ forzata. E quest’anno lo spettacolo non sembra cambiare molto.
Quasi la metà dei banchi sono andati alla nota famiglia dei Tredicine, ma non solo perché questi hanno ormai una tradizione consolidata in quella fiera, ma soprattutto perché gli altri esercenti non si sono dimostrati molto interessati.

Il mercatino di Natale di Piazza Navona, tra una critica e l'altra, è ripartito comunque sabato 8 dicembre, giorno dell'Immacolata, e durerà fino all'Epifania.
Per questa edizione 2018 ci sono anche tre stand che racconteranno i sapori e le tradizioni del territorio di Amatrice. In vendita, oltre naturalmente ai prodotti enogastronomici, anche l'artigianato locale, per sostenere, ancora una volta, la loro terra, le loro tradizioni, il loro valore culturale, turistico, agroalimentare.
Poi, come sempre, dolciumi, croccanti, zucchero filato, giochi per bambini, palloncini e l’immancabile giostra con i cavallini: il rito si rinnova fin dal 1860.

Pochi gli stand dedicati al presepe, alle capanne, ai personaggi e agli accessori. Mancano quelli completi, monumentali e artistici di qualche anno fa.
Qualche banchetto per l’albero, per gli addobbi e le decorazioni natalizie, per l’artigianato e le solite baracche dell’anacronistico tirassegno. Dalle oltre cento postazioni di una volta, ora non ce ne sono nemmeno la metà.
Particolare attenzione è riservata alla sicurezza, dopo i recenti accadimenti internazionali: transenne, fioriere antisfondamento, esercito, carabinieri, municipale in vari angoli della piazza.
Tutto, comunque, appare ridimensionato, il tono generale è alquanto dimesso, non si respira più l’aria semplice, ma coinvolgente di un tempo.
Il Natale di piazza Navona non è più quello di una volta, quello che nei filmati d’epoca si fa apprezzare e ricordare con tanta nostalgia e commozione.
 13 dicembre 2018 (Alfredo Laurano)






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