giovedì 9 novembre 2017

DOMANDARE ERA LECITO, RISPONDERE ERA CORTESIA

Ci siamo appena stupiti, si fa per dire, che un tale impresentabile dell’UDC, appena eletto in Sicilia con 5000 preferenze, sia stato arrestato a poche ore dal voto.
Ora, mentre ancora ci chiediamo, retoricamente, perché a Ostia - ormai terra di mafia e di intimidazione, di racket e di riciclaggio - voti solo il 36% degli aventi diritto, assistiamo al bel film di tale Roberto Spada, titolare di una palestra e fratello di Carmine, boss mafioso condannato a dieci anni per estorsione, che aggredisce a testate e inseguendolo con un bastone l'inviato Rai di "Nemo" e il suo operatore.
Gli Spada sono una famiglia di origine sinti residente sul litorale romano, coinvolta in diverse inchieste della Procura di Roma su giri di usura, estorsione, droga e sfruttamento delle concessioni demaniali del litorale. Il capostipite era Enrico, deceduto nel 2016, aveva quattro figli: Carmine, Ottavio, Vincenzo e Roberto.

Il giornalista Daniele Piervincenzi, che aveva incalzato l’energumeno Spada sul suo endorsement per Luca Marsella, candidato di Casa Pound, è stato da lui colpito al volto, improvvisamente (frattura del setto nasale) e rincorso con un bastone, come si vede nelle immagini. Il connubio tra estremisti di destra e criminalità comune (Magliana e Mafia Capitale, per esempio) è storia vecchia e consolidata a Roma e dintorni, come appunto Ostia, sempre più simile a Scampia e Corleone.
Imbecille, ignorante, violento: basta guardarlo questo figuro, senza nemmeno scomodare la fisiognomica di Cesare Lombroso, per capire di chi stiamo parlando. 
Fa parte di quei nuovi barbari che vivono ben lontano dai confini della civiltà, che capiscono solo il linguaggio della violenza, delle minacce, della intimidazione e della prepotenza, esercitate con le armi, con le mani e con la testa che non serve, certo per pensare. 
(Alfredo Laurano)





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